FROM THE HORDE TO THE BEE

GIOVEDI’ 26 NOVEMBRE 2015

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DALLE ORE 18,00

Marco Fusinato dialoga intorno a FROM THE HORDE TO THE BEE una sua opera esposta all’Arsenale di Venezia, basata su materiali raccolti dall’ Archivio Primo Moroni

ore 18.00 – presentazione e discussione con l’Autore, a partir dalle ficcanti domande postegli dai redattori di “Strumenti critici”

ore 20.00 – lauto aperitivo

ore 22.00 – noise-guitar, performance rumorosa dello stesso Fusinato

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FROM THE HORDE TO THE BEE

Marco Fusinato, eclettico e polimorfo artista australo-veneto presenta alla 56ª Biennale di Venezia 2015 un’opera che si basa su un estratto significativo dei materiali conservati all’Archivio Primo Moroni di Milano.

L’opera consiste nell’esposizione, a mo’ di muro attorno a un grande tavolo quadrato, della riproduzione di oltre quattrocento immagini scansite in b/n e riprodotte in scala 1:1, che vengono raccolte nel volume From The Horde to the Bee. Il richiamo nel titolo va dall’Orda (d’Oro 1968-1977, di Nanni Balestrini e Primo Moroni, 1988) all’Ape (e il comunista, a cura del Collettivo prigionieri comunisti delle Brigate Rosse, 1980). Questi libri esposti sono accompagnati da una scheda che invita il visitatore a prenderne una copia lasciando 10 euro, “che rimarranno sul tavolo per la durata della mostra”, andando poi all’Archivio Primo Moroni.

Il repertorio storico delle lotte che hanno attraversato, in Italia e non solo, gli anni dal 1960 al 1980 trovano adeguata collocazione nella Biennale di Okwui Enwezor, che così si pronuncia: “La Biennale di Venezia è una istituzione che è passata attraverso la Prima Guerra mondiale, la Seconda Guerra mondiale, il Fascismo, l’operaismo e i movimenti dell’Autonomia degli anni ’60 e ’70. Una nuova opera di Marco Fusinato, From the Horde to the Bee [2015], esplora questa eredità. Consiste nella riproduzione in scala 1:1 di copie di testi dei movimenti autonomi, di lavoratori, anarchici contenuti nell’Archivio Primo Moroni [di Milano]. Disponibile per i visitatori della Biennale a 10 euro, che verranno usati a sostegno delle attività dell’archivio. Non mi pare che la Biennale abbia realmente riflettuto su quella Storia, benché l’abbia fatto negli anni ’70 con grande vigore. A mio parere questi materiali devono essere adesso elementi di riflessione, di auto-critica. Provo a chiarire il mio pensiero con un esempio che spero sia percepito nella sua rilevanza. Sono stato molto colpito dalla Biennale di Venezia del 1974, che fu dedicata interamente al Cile, dichiarando solidarietà col popolo cileno contro la brutale dittatura di Augusto Pinochet. Immaginate di fare una cosa simile oggi? Questo è quindi il motivo per cui sto cercando di raccogliere tutti questi frammenti, questi resti“.

Contemporaneamente l’installazione propone al pubblico della Biennale di partecipare a una sorta di “colletta” o, con le parole di Fusinato, a “un’operazione alla Robin Hood, direi anzi proprio a un’operazione di riciclaggio di denaro sporco. Ho stampato 10 mila copie, se le venderemo tutte verranno raccolti 100 mila euro che usciranno dalle tasche gonfie degli inutili fan dell’arte e riempiranno quelle vuote ma pure dell’archivio”.

In sovrappiù, il mucchio di banconote (la cui crescita viene monitorata da una videocamera andando Version:1.0 StartHTML:0000000167 EndHTML:0000006385 StartFragment:0000000457 EndFragment:0000006369

a costituire un ulteriore pezzo dell’Opera) diventa opera a sé. Il “denaro” – il mucchio del “denaro” – troneggia in una posizione ambigua e contraddittoria nel mezzo dell’Arsenale.

Marco Fusinato: Noise-guitar

M. Fusinato pratica la scena musicale sperimentale con performance che producono tsunami improvvisati di rumori, dove lo strangolamento della chitarra apre a mondi catastrofici.

La sua “Spectral Arrows”, monumentale scultura aurale, interpretata per la prima volta a Glasgow, è stata poi eseguita in tutto il mondo, da ultimo alla Biennale di Venezia lo scorso settembre (All the World’s Futures).

Il suo lavoro è stato incluso in numerose mostre:

– All the World’s Futures, la 56ª Biennale d’Arte di Venezia, 2015;

– Monditalia, 14ª Internazionale d’Architettura alla Biennale di Venezia, 2014;

– Soundings: A Contemporary Score, importante mostra sul suono al Museum of Modern Art, New York, 2013;

– diversi progetti per The Imminence of Poetics, 30ª Biennale si San Paolo , San Paolo, 2012

– Sonic Youth: Sensational Fix (2008-2010), una collettiva itinerante per i musei d’Europa degli artisti che hanno collaborato con la rock band di NYC, Sonic Youth.

Le sue recenti produzioni includono L’Origine/TEMA (Bocian Records, Poland, LP), Spectral Arrows/Sydney (Planam, Italy, LP) and Spectral Arrows/Rotterdam (DePlayer, Netherlands, LP). La monografia Let’s Destroy Work (Schwartz City, 2015), con saggi di Branden W. Joseph e Byron Coley, fornisce una panoramica completa dell’opera di Fusinato degli ultimi vent’anni.