DOMENICA 26 GIUGNO 2016
DALLE ORE 18,30
Aperitivo + Dj Set con Dj Stefano Ghittoni & Tiberio Longoni (punk, funk, psychedelic 4/4)
Discussione con una compagna Mexicana sulla situazione attuale in Oaxaca, i motivi della protesta degli insegnanti, la resistenza alla violenza della polizia e l’opposizione alla riforma dell’educazione.
https://comitatocarlosfonseca.noblogs.org/post/2016/06/21/12-morti-25-scomparsi-e-decine-di-feriti-per-la-repressione-nelloaxaca/
CALUSCA CITY LIGHTS presenta:
PRESENTAZIONE DEL LIBRO
“Ilva: la tempesta perfetta”
Con gli autori
Mentre è ripreso il maxi processo
contro Riva e i suoi complici ed è in
corso la svendita dell’Ilva da parte del governo Renzi a nuovi padroni
Attraverso articoli, materiali, documenti, analisi, il libro
ripercorre i due anni caldi
(2012-2013) per riportare come
realmente è andata e di cosa si tratta e deve trattarsi all’Ilva:
una “guerra di classe”, in cui si sono scontrate e si scontrano due opzioni, quella del potere di un sistema capitalista e quella della classe operaia e delle masse popolari.
tarantocontro.blogspot.com
Aperitivo vegetariano a cura di Pinkitchen in occasione del 30° anniversario
del Festival MIX Milano (di Cinema Gaylesbico e Queer Culture)
Selezione musicale *Claudio Spleen*
– ore 19,30: cena “leggera”
– ora 21,00: presentazione del nuovo libro di Cesare Bermani e Antonella De Palma, “E non mai più la guerra. Canti e racconti del ’15-18”
– la presentazione del libro sarà accompagnata dai canti del Coro Ingrato
La Grande Guerra fu un gigantesco sanguinoso rito di passaggio verso la società di massa, un’officina e un crogiolo di esperienze del tutto nuove, una macchina di morte
industrializzata di proporzioni mai vedute, nonché un laboratorio di presa sui corpi e sulle menti delle popolazioni da parte del potere. Straordinarie furono le trasformazioni sociali, culturali, antropologiche e linguistiche che ne derivarono. In questa “officina della guerra” avvenne un’alfabetizzazione di massa: milioni e milioni di lettere, migliaia e migliaia di diari, insieme a canzonieri e fogli volanti circolarono tra i combattenti e la popolazione civile. In questa guerra anche il canto ebbe un ruolo importante, con canti che nacquero spontaneamente tra i soldati e altri, patriottici, che furono indotti e suggeriti dagli ufficiali e dalla propaganda militare. Questo nuovo libro di Cesare Bermani e Antonella De Palma si immerge nel canto popolare sofferto e critico che sale dalle trincee, attingendo prevalentemente da quell’immenso inventario di memoria orale che è l’archivio di Cesare. Anziché addentrarsi in un’analisi antropologica di questo canto e delle sue forme musicali, che sono limitate e relativamente povere (cantastorie, parodie di altri canti e inni, canzone napoletana, ballate della tradizione epico-narrativa rimodernate) gli Autori hanno scelto l’antica arte dell’incatenatura e hanno percorso i canti seguendo la traccia associativa dei loro contenuti, dalle date emblematiche dell’inizio del conflitto e delle sue battaglie alle tappe della vita del soldato (partenze amare, addii, tradotte, fango, pidocchi, fame, trincea), dagli attacchi insensati alle conseguenti carneficine, ai morti e alle tombe.
[Cesare Bermani, Antonella De Palma, E non mai più la guerra. Canti e racconti del ’15-18, Società di Mutuo Soccorso Ernesto de Martino, Venezia, 2016, con allegati due CD Audio con registrazioni originali]
Assemblea pubblica promossa da Milano NoBorders
Assemblea pubblica per confrontarsi su come consolidare le reti di solidarietà attiva sul
territorio, rilanciare la mobilitazione a Ventimiglia e varare un’estate di lotta contro il regime
confinario europeo.
Con l’arrivo della bella stagione aumenta il numero di chi, trovandosi nella necessità di
spostarsi e nell’impossibilità di accedere a un visto, raggiunge l’Europa con mezzi di
fortuna (e anche, purtroppo, di coloro che muoiono provandoci).
I governi europei, dopo aver imbastito nell’ultimo anno una serie di “soluzioni finali” – dagli
hotspot, ai piani di ricollocamento con ipotetiche sanzioni, fino all’imposizione coatta delle
procedure di identificazione –, rispondono con le modalità che son loro proprie: muri,
deportazioni e sgomberi, un copione che abbiamo visto ripetersi tristemente da Calais a
Idomeni.
A Ventimiglia, il “piano Alfano” ha sancito la chiusura del centro di prima assistenza della
Croce Rossa e l’invio di contingenti aggiuntivi di forze dell’ordine allo scopo di eliminare i
migranti dalla città. Sono stati organizzati rastrellamenti e trasferimenti negli hotspot del
Sud Italia con voli postali. Si è trattato dell’ennesima risposta muscolare e mediatizzata,
destinata a fallire miseramente.
Il sindaco del PD Enrico Ioculano non ha perso tempo a disporre lo sgombero del campo
autogestito: molti dei solidali sono stati oggetto di moleste attenzioni da parte delle forze
dell’ordine e allontanati dai comuni del Ponente ligure.
A Milano, l’hotspot fa scuola: gli uffici immigrazione assurgono a dispositivo locale di
selezione ed espulsione dei migranti. Nel frattempo, sempre più richiedenti asilo si vedono
recapitare un diniego e provano la via del ricorso, per guadagnare qualche altro mese di
permanenza nel circuito dell’“accoglienza”.
I partiti xenofobi cavalcano l’onda della paura e invocano improbabili provvedimenti per
imprigionare i profughi a casa loro. Gli strenui tentativi da parte dei poteri occidentali di
arginare e governare i movimenti migratori si guardano bene dal fare i conti con i
meccanismi che li alimentano, dai conflitti alle forme di neo-estrattivismo in cui essi stessi
giocano un ruolo non indifferente. Ma, ancor più importante, si scontrano con l’irriducibile
determinazione dei migranti a non tornare indietro e conquistarsi la libertà.
Sono tante le persone che si organizzano per abbattere le frontiere fisiche, amministrative
e sociali che confinano i migranti in una condizione di subalternità e ricattabilità.
Scardinata ogni differenziazione di ordine giuridico e retorico, dietro queste rivendicazioni
si trovano i bisogni che potrebbero muovere chiunque di noi: casa, reddito, dignità, libertà
di dimora e circolazione.
Milano NoBorders
Live On Stage: UNSANE
Presentazione del fondo “Roberto Volponi”
La presentazione sarà accompagnata da significative libagioni
Sarà inoltre disponibile “Cronache degli anni ’70”, un volumetto contenente scritti e disegni di Roberto
Infine, potrà essere visitata una piccola esposizione dei più bei materiali raccolti nel fondo
Roberto Volponi, nato a Torino il 14 giugno 1962 e prematuramente scomparso il 3 settembre 1989 a L’Avana, era un compagno giovane, preparato e appassionato, chefrequentava assiduamente le librerie milanesi, soprattutto Calusca, Sapere e Chimer Magazine, acquistandovi molti libri e riviste a carattere politico. La sorella Caterina, tre anni fa, propose all’Archivio Primo Moroni di conservare i materiali raccolti nel corso degli anni da Roberto. Siamo lieti di poter presentare i primi frutti del lavoro in corso.
Al riguardo, cfr.http://www.inventati.org/apm/rvolponi/index.php
Presenta il libro di poesie Agostino Tomasuolo “LARGO SI FA IL VENTO” [BZbooks, Bolzano, 2015]
Intervengono Lia Giudici e Gianni Tristano
Una cinquantina di testi in versi in modalità prevalentemente riflessiva o colloquiale: uno sguardo insistentemente scrutativo che non rinuncia a una leggerezza di toni, talvolta tendente a forme parlate. Tutti attraversati da una coloritura espressiva nella quale i temi spesso prendono spunto da situazioni emotive segnate da un senso di inadeguatezza, scavando nei vuoti e negli assilli esistenziali della memoria e della quotidianità, di una realtà personale e sociale che comprime sempre più l’individuo, costringendolo a una sopravvivenza grigia e controllata da lacerazioni invadenti, che però non possono e non devono rappresentare una resa del soggetto.
Dj Set: UBI BROKI [ https://soundcloud.com/ubi-broki ] + IMPEPATA DI FOGLIE [http://www.celesteprize.com/_files/opere/2012_60848_163895.jpg]