Presidio contro lo sgombero dell’Ambulatorio Medico Popolare

Mercoledì 22 aprile


DALLE 6.00


IN VIA DEI TRANSITI, PRESIDIO CON COLAZIONE CONTRO LO SFRATTO DELL’AMBULATORIO MEDICO POPOLARE


DALLE 8.30


LEZIONE DI PIAZZA AI GIARDINETTI DI VIA DEI TRANSITI
Interventi di: NORI BRAMBILLA, ALDO GIANNULI, LIDIA MARTIN, RENATO SARTI -TEATRO DELLA COOPERATIVA, ANDREA STAID
Proiezione: NAZIROCK di Claudio Lazzaro

 

http://www.ambulatoriopopolare.org

L’iniziativa organizzata dall’Ambulatorio Medico Popolare per opporsi allo sgombero:

 

LA STORIA A TESTA IN GIU’
Revisionismo, rovescismo, negazionismo


Il 22 aprile 2009 è l’ennesima data fissata per lo sgombero dell’Ambulatorio medico popolare di Milano. Come già il 27 gennaio scorso, anche questa volta abbiamo deciso di rispondere alla minaccia con delle lezioni di piazza durante il presidio antisfratto. E se in occasione della Giornata della Memoria abbiamo parlato di leggi razziali vecchie e nuove, questa volta, in prossimità del 25 aprile, si parlerà di revisionismo-rovescismo-negazionismo, perché pensiamo che la cultura debba fornire una cassetta degli attrezzi per leggere il presente e trasformarlo.

 


‘In senso inverso’ questa sembra essere la direzione che ha preso la realtà che ci circonda. Gli spazi, le memorie, i diritti, le agibilità che sono stati liberati, affermati e acquisiti nel corso degli anni dal basso, dai movimenti, oggi vengono ribaltati e questo ribaltamento è sempre più senso comune. Il chiacchiericcio mediatico sul passato ha delle inimmaginabili ricadute sul nostro presente.
È come se le pratiche del revisionismo, del rovescismo e del negazionismo dalla disciplina storica fossero arrivate a intaccare tutto il resto della società.


Si cerca di riscrivere la storia ad uso e consumo della gestione politica di turno, mistificandone o stravolgendone il senso: si tacciono i crimini dell’Italia coloniale e fascista così come le complicità degli organismi dello stato nella strategia della tensione e non si riconoscono le responsabilità dei torturatori di Bolzaneto. Ciò che conta è che gli italiani continuino ad apparire come ‘brava gente’.


Mentre lo tsunami della Pubblica Distruzione cerca di radere al suolo quel che resta della ‘cultura’, ancora una volta rispondiamo alla beceraggine di chi ci vorrebbe sgomberare dagli spazi politici e culturali, così come dall’Amp, con un momento pubblico di approfondimento, discussione e riflessione sulle stragi di stato e sulla memoria della Resistenza nel territorio in cui l’Ambulatorio oggi vive e opera.