DOMENICA 17 FEBBRAIO 2013
Contro la costruzione dell’ecomostro nella riserva naturale di Niscemi.
Per l’immediata smilitarizzazione del territorio siciliano e del globo.
Contro le guerre preventive e le permanenti spinte imperialiste dell’occidente.
Per la libertà di ogni popolo di decidere come vivere il proprio territorio.
dalle 17.00 mostra fotografica, video e presentazione del movimento NO MUOS
Cena buffet vegan
Tour informativo promosso da NOMUOS EMILIA ROMAGNA
www.nomuosniscemi.it
II MUOS e il nuovo sistema di telecomunicazioni satellitari delle forze armate USA che dirigerà tutti gli strumenti di guerra statunitensi a livello planetaria (droni, bombardieri, sistemi missilistici nucleari, sottomarini, ecc.) Sarà costituito da 4 terminali terrestri (uno a Niscemi-Caltanissetta gli altri alle Hawaii, Virginia e Australia) e da 5 satelliti geostazionari. Si tratta di uno strumento si morte che oltre a gravare sulla sicurezza e sulla salute della popolazione (le onde emesse possono superare i 140 km) avrà un devastante impatto ambientale sul territorio siciliano. La base della US Navy si trova all’interno della Riserva Naturale “Sughereta di Niscemi”, inserita nella rete Natura 2000 come Sito di lmportanza Comunitaria (SIC) e sulla quale, in base al piano territoriale 2008, non è consentito realizzare nuove costruzioni o infrastrutture, compresa l’installazione di antenne o tralici. Sul progetto MOUS, inoltre, non vi è stata nessuna forma di consultazione e partecipazione della popolazione interessate (some previsto dall’articolo 6 della direttiva 2011/92/UE). Ciò accade a causa della presenza di un trattato bilaterale USA-ITALIA, il BIA (Bilateral Infrastructure Agreement), risalente al 1954. Noto negli ambienti militari italiani come “Accordo Ombrello”, l’accordo permette e regola la presenza delle forze armate americane in suolo italiano e stabilisce le condizioni di utilizzo della basi. L’unico problema: il testa di questa accordo e rimasto segreto fino ad oggi e non è stato reso noto né all’opinione pubblica né agli stessi legislatori.
Dopo la Manifestazione Nazionale del 6 ottobre 2012, che ha visto coinvolti oltre 4.000 siciliani per le vie di Niscemi e attorno alla base USA, centinaia di cittadini di Niscemi e comuni limitrofi hanno creato un Presidio Permanente presso l’ingresso principale della base, bloccando l’arrivo dei trasporti speciali che serviranno a montare le parabole sui piedistalli già installati. Le azioni dirette e di disobbedienza civile hanno sino ad ora impedito il completamento dei lavori, dimostrando che di fronte all’arroganza del potere solo le lotte dal basso possono impedire i processi di colonizzazione e militarizzazione del territorio.
Il 7 gennaio 2013 il governo nazionale ha dichiarato Ia città di Niscemi “Sito di interesse strategico per Ia difesa militare della nazione e dei nostri alleati”. Nel comunicato al Presidente della Regione Siciliana R. Crocetta, il Ministro dell’lnterno A. Cancellieri aggiungeva: “Non sono accettabili comportamenti che impediscano l’attuazione delle esigenze di difesa nazionale e Ia Iibera circolazione connessa a tali esigenze, tutelate dalla Costituzione”. Una dichiarazione che, oltre ad esprimere Ia chiara posizione del governo riguardo l’installazione del MUOS,
mandava un messaggio diretto sia alle istituzioni che ai cittadini che da anni lottano contra Ia costruzione del MUOS.
Nonostante il bisogno di una rinfrescata al ministro Cancellieri sui contenuti dell’art. 11 della Costituzione italiana e, nonostante l’assenza di informazioni riguardo il MUOS come strumento bellico a fini offensivi e non difensivi come istituito dai patti con le forze alleate; I’8 gennaio (il giorno dopa Ia dichiarazione del governo italiano) I’Assemblea Regionale Siciliana ha approvato Ia mozione di revoca delle autorizzazioni di costruzione del MUOS. Una decisione che, in assenza del presidente Crocetta, dava un po’ di speranza ma che meritava poca fiducia. Manco a dirsi, Ia notte tra il 10 e I’11 gennaio un blitz della polizia, a forza di manganellate, e riuscito a sfondare i blocchi che i cittadini creavano coi propri carpi e a scortare dentro Ia base i mezzi che permetteranno la costruzione dell’ecoMUOStro. Solo dopo gli scontri, il presidente della Regione Crocetta si e scomodato per dichiarare che provvederà per avviare la sospensione dei lavori. Ma finche Ia base sarà ancora lì: noi non ci crederemo.