MERCOLEDI’ 02 DICEMBRE 2015
DALLE ORE 19,00
aperitivo/cena benefit per la campagna:
Pagine contro la Tortura
Il regime di 41bis è il punto più rigido della scala del trattamento differenziato che regola il sistema carcerario italiano.
Adottato trent’anni fa come provvedimento temporaneo, di carattere emergenziale, si è via via stabilizzato e inasprito. In questa condizione detentiva ci sono oggi ben oltre 700 prigionieri e prigioniere all’interno di carceri sparse in tutt’Italia: Cuneo, Novara, Parma, Opera-Milano, Tolmezzo-Udine, Ascoli Piceno, Viterbo, Secondigliano-Napoli, Terni, Spoleto, L’Aquila, Rebibbia-Roma, Bancali-Sassari.
Da alcuni mesi chi è sottoposto al regime previsto dall’art. 41bis dell’ordinamento penitenziario non può più ricevere libri, né qualsiasi altra forma di stampa, attraverso la corrispondenza e i colloqui sia con parenti sia con avvocati: i libri e la stampa in genere si possono solo acquistare tramite autorizzazione dell’amministrazione. è un’ulteriore censura, una potenziale forma di ricatto, in aggiunta alle restrizioni sul numero di libri che è consentito tenere in cella: solo tre.
Una società che sottostà al ricatto della perenne emergenza, alimentata da banalizzazioni ed allarmismi, si rende consenziente alle vessazioni e torture di cui il blocco dei libri è solo l’ultimo, più recente tassello.
Il carcere non è la soluzione, ma parte del problema
Sommergiamo di libri le carceri, evitiamo che si metta in catene la cultura!
AGOSTO 2015 – CAMPAGNA “PAGINE CONTRO LA TORTURA”
GIULIANO CAPECCHI
presenta due libri pubblicati nel 2015
dalla casa editrice Sensibili alle Foglie
nella coll. “L’evasione possibile”
ASPETTANDO IL 9999
Poesie e scritti dall’ergastolo e dal 41 bis
di Giovanni Farina
e
IL PRIGIONIERO LIBERO
Pensieri, emozioni, considerazioni dall’ergastolo
di Salvatore Ritorto
“ASPETTANDO IL 9999” vuole essere testimonianza e denuncia del sistema giuridico e penale italiano, attraverso la voce di un uomo il cui fine pena è indicato nel sistema informatico con il codice 9999 nella casella che contempla l’anno di scadenza della carcerazione. La disumanità del “fine pena mai” e del trattamento in regime di 41 bis emerge da questi scritti che inducono ciascuno di noi a confrontarsi con questi istituti e ci invitano a prendere posizione in prima persona.
“IL PRIGIONIERO LIBERO” ha al centro la libertà di pensiero e la scrittura: un’attività piacevole e un aiuto a passare il tempo nella cella per chi scrive, un momento di riflessione e di stimolo per chi legge. “Einstein sosteneva che la mente è come un paracadute, funziona solo se si apre. Oggi, chi scrive, supportato da grande speranza e sostenuto da una discreta quantità di pazienza, grazie anche all’apertura del suo paracadute, è riuscito a mettere in atto un complicato, ma non impossibile, ossimoro: il prigioniero libero”.
Nel corso della serata sarà presentata la campagna
“PAGINE CONTRO LA TORTURA”