MERCOLEDI’ 15 GIUGNO 2016
ORE 21,00
Assemblea pubblica promossa da Milano NoBorders
Assemblea pubblica per confrontarsi su come consolidare le reti di solidarietà attiva sul
territorio, rilanciare la mobilitazione a Ventimiglia e varare un’estate di lotta contro il regime
confinario europeo.
Con l’arrivo della bella stagione aumenta il numero di chi, trovandosi nella necessità di
spostarsi e nell’impossibilità di accedere a un visto, raggiunge l’Europa con mezzi di
fortuna (e anche, purtroppo, di coloro che muoiono provandoci).
I governi europei, dopo aver imbastito nell’ultimo anno una serie di “soluzioni finali” – dagli
hotspot, ai piani di ricollocamento con ipotetiche sanzioni, fino all’imposizione coatta delle
procedure di identificazione –, rispondono con le modalità che son loro proprie: muri,
deportazioni e sgomberi, un copione che abbiamo visto ripetersi tristemente da Calais a
Idomeni.
A Ventimiglia, il “piano Alfano” ha sancito la chiusura del centro di prima assistenza della
Croce Rossa e l’invio di contingenti aggiuntivi di forze dell’ordine allo scopo di eliminare i
migranti dalla città. Sono stati organizzati rastrellamenti e trasferimenti negli hotspot del
Sud Italia con voli postali. Si è trattato dell’ennesima risposta muscolare e mediatizzata,
destinata a fallire miseramente.
Il sindaco del PD Enrico Ioculano non ha perso tempo a disporre lo sgombero del campo
autogestito: molti dei solidali sono stati oggetto di moleste attenzioni da parte delle forze
dell’ordine e allontanati dai comuni del Ponente ligure.
A Milano, l’hotspot fa scuola: gli uffici immigrazione assurgono a dispositivo locale di
selezione ed espulsione dei migranti. Nel frattempo, sempre più richiedenti asilo si vedono
recapitare un diniego e provano la via del ricorso, per guadagnare qualche altro mese di
permanenza nel circuito dell’“accoglienza”.
I partiti xenofobi cavalcano l’onda della paura e invocano improbabili provvedimenti per
imprigionare i profughi a casa loro. Gli strenui tentativi da parte dei poteri occidentali di
arginare e governare i movimenti migratori si guardano bene dal fare i conti con i
meccanismi che li alimentano, dai conflitti alle forme di neo-estrattivismo in cui essi stessi
giocano un ruolo non indifferente. Ma, ancor più importante, si scontrano con l’irriducibile
determinazione dei migranti a non tornare indietro e conquistarsi la libertà.
Sono tante le persone che si organizzano per abbattere le frontiere fisiche, amministrative
e sociali che confinano i migranti in una condizione di subalternità e ricattabilità.
Scardinata ogni differenziazione di ordine giuridico e retorico, dietro queste rivendicazioni
si trovano i bisogni che potrebbero muovere chiunque di noi: casa, reddito, dignità, libertà
di dimora e circolazione.
Milano NoBorders