VENERDI’ 22 DICEMBRE 2023
ORE 23,00
programmazione
VENERDI 15 DICEMBRE 2023
Alessandro Bertante, Fedua El Attari, Karem From Haifa, Claudio Palumbo, Shari Delorian, Emilio Pozzolini, Fucksia (Hybrid Dj Set), Alessandro Kresta Pedretta, Rasid Nikolic, Trailer Di “One Day One Day”, Sga, Ultima Generazione, Gualtiero Rambaldi, Pietro Olivetti, Francesco Carlucci, Dj Gurbaaz
SABATO 16 DICEMBRE 2023
Finale Premio Dubito (Presentano: Matteo Di Genova & Wissal Houbabi), Thybaud Monterisi, Bumbumfritz, Tirgan/Fantini, Emina, Matteo Gorelli, Eric Andersen, Luk (Blackrootz), Disturbati Altri, Sergio Bologna, Federico Dragogna, Gaja Ikeagwuana e Laura Amponsah, Canio Loguercio e Dalal Suleiman, Hermann Hesselunga, Elena Mistrello, Dj Pablito El Drito
“Nessuna carovana ha mai raggiunto il suo miraggio, ma solo i miraggi hanno messo in moto le carovane.” (Henri Desroche)
Il mio cane ha preso le zecche, una zecca mi ha punto e allora ho ucciso il cane.
Non stiamo parlando di animali, ma dei discendenti di Lucy e dell’homo sapiens… Un essere umano non può accettare ciò che sta succedendo a Gaza.
Che ne sarà di noi?
Che ne sarà della nostra gigantesca avventura per cambiare il mondo, quando il mondo sta cambiando alla rovescia rispetto a ciò che pensavamo?
2023, una storia da dimenticare.
Carneficine in Medio Oriente, morti di serie A e di serie B, il mediterraneo assassino, la guerra bianca in Ucraina, una platea globale inerme di fronte all’orrore, poi siccità, inondazioni, il clima impazzito, società e popoli che si militarizzano, decine e decine di dittatori assettati di sangue che governano paesi alla fame. Ovunque ci giriamo, ovunque poniamo il nostro sguardo sul mondo è un disastro… Intanto le città perdono la loro condizione umana, il battito celebrale si rintana sugli schermi digitali e le persone vengono degradate a merce, a prodotto sottomesso alla produzione finanziaria.
Come migranti arrivati nella terra della ricchezza che poi si rivela un campo di concentramento, anche noi siamo sconcertati in mezzo alle macerie del nostro sogno di giustizia sociale.
Forse avevamo seguito solo un miraggio.
E ora ci abitueremo all’inferno o gireremo le spalle cercandone un altro?
Dopo la caduta del muro di Berlino, la sconfitta storica delle rivoluzioni novecentesche ha inghiottito tutti i percorsi possibili di liberazione dal capitalismo che sembra essersi impadronito a poco a poco di ogni prospettiva, diventando una forma di vita “naturale” tra gli occidentalizzati. Non sarà un compito facile rimettersi in marcia. Siamo costretti a reinventarci, a prendere le distanze dagli schemi del passato, creare nuovi modelli, nuove idee e cercare insieme nuove strade da percorrere.
“L’immaginario è ciò che tende a diventare reale.” (André Breton)
Tra i tanti universi paralleli che analizzava, Antonio Caronia ci esortava spesso a “Occupare l’immaginario”, considerando l’occupazione come una pratica e l’immaginario come una realtà che con le parole e i pensieri condivisi si fa mondo.
Come accade per esempio nel caso dell’operaismo italiano – a cui Slam X 2023 dedicherà uno spazio dopo la recente scomparsa di Mario Tronti e Alberto Magnaghi – un’esperienza politica dallo stile inconfondibile: dal loro modo di scrivere, “battente come il ritmo della fabbrica”, al loro pensiero così fuori dalla norma. Fu dapprima un miraggio, trasformato poi in linee teoriche e di prassi, grazie alle strette relazioni di amicizia di un gruppo di persone di straordinaria qualità umana e politica, attorno alle quali cominciarono a confluire i primi raggruppamenti di lavoratrici e lavoratori dissidenti. Per un breve periodo riuscirono appunto a occupare l’immaginario dentro il disordine che sarebbe esploso alla fine degli anni sessanta. A quel punto le carovane si misero in marcia.
Gettare un ponte sull’operaismo ci è sembrato importante per ribadire l’inconsistenza delle dicerie sulla “classe operaia che non c’è più”, proprio in un periodo in cui invece si è moltiplicata nel precariato, dove è scivolata quasi tutta la middle class di una volta. Se per esempio si osservano le lotte dei metalmeccanici a Detroit o quelle del settore della logistica, si può seguire un filo di riflessione che sarebbe da elaborare se ci fosse un gruppo di persone accumunate dalle idee e dall’amicizia in grado di schierarsi dalla parte dei più deboli e di coloro che non hanno alcuna rappresentanza.
Ma oggi ci sono solo influencer e tuttologhi in selfindoration che si confrontano raramente tra loro, anche perché sono troppo impegnati a spettacolarizzare le proprie capacità intellettuali e restare sul “pezzo dell’algoritmo”, cavalcare l’onda delle parole chiave più gettonate del momento, sparare opinioni più frequenti delle pisciate.
Su questo cielo grigio nessun miraggio può apparire.
È possibile dialogare senza dover fare emergere il proprio ego? Si può socializzare i saperi senza fondare poteri? È possibile costruire situazioni e azioni che tentano di riappropriarsi di immaginazione, linguaggio, relazioni e affetti?
Sarebbe innanzitutto necessario riequilibrare i nostri cinque sensi. La vista e l’udito sono già fin troppo sottoposti allo stress dell’assedio elettronico, invece il tatto dopo la pandemia lo stiamo quasi dimenticando, mentre l’olfatto si è atrofizzato insieme al gusto, usati solo nel privato. Annusare e gustarsi un caffè o un bicchiere di vino rosso in solitaria è ben diverso se lo facciamo in compagnia. È diverso anche l’immaginario che viene sprigionato dalla sintonia che si crea, sono minimo due frammenti di pensiero che si uniscono nella ricerca dell’invisibile, dell’intellegibile. Proviamo adesso a lanciarli in aria e vedere se si crea sopra alle nostre teste una forma astratta che si può modellare.
L’architettura del miraggio la si costruisce nello spazio comune avviando i processi di commoning, intesi come confronti dialettici orizzontali, relazioni dirette e sguardi che s’incrociano, un luogo in cui si può sentire la mente che abbraccia il corpo senza essere assillati dagli sponsor e dagli ignobili intermediari dei bandi finanziati, uno spazio senza recinti e guardie in cui viene messa a nudo la demagogia dei nuovi poteri che controllano la nostra stessa capacità di percepire e apprendere, rinchiudendoci nel loro metaverso.
Seguire un miraggio vuole dire incamminarci, in carovana, insieme con chi ha la volontà di uscire dall’inferno, dal teatro della brutalità e dal circo individualista.
“La gente attende, passa buona parte della giornata ad attendere: al telefono, in coda, a tavola, in stazioni fissandosi i pensieri vuoti mentre attendono il treno che passa sempre e non prendono mai. La gente attende e passa buona parte della vita a farlo.
Ma noi, noi no. Andiamo avanti anche scalzi.” (Alberto Dubito)
Slam X 2023 e l’undicesima edizione del Premio Dubito di poesia con musica vi invitano a partecipare, il 15 e 16 dicembre nel centro sociale autogestito di Cox 18, alla ricerca di nuovi spazi comuni con gli occhi rivolti a un orizzonte posto su un’altra dimensione.
Un viaggio di poche ore a bordo dell’astronave della scrittura che accende sempre la nostra immaginazione e ci dona il coraggio per esprimerci quali siamo, facendoci capire di non essere così soli, perché intorno alla pagina del testo ci ritroviamo sempre tra tanti amici, compagne e conoscenti. Sono tutti lì accanto, a nostra disposizione quando sono necessari per tradurre ciò che pensiamo in lettere. Inoltre leggere romanzi o saggi è simile ad assumere un pozione energetica per la nostra affaticata e minima soglia di attenzione.
Un viaggio di poche ore sulle ali della poesia, arte irrilevante e poverella, reclusa com’è nella sua gabbietta da pettirossa, sempre pronta a fare da alibi cinguettante a tutti i marci buoni sentimenti di ogni era, se solo riuscisse ad aprire quella porticina e a volare via, proprio per la sua irrilevanza, forse potrebbe volare tanto alto da tornare a suggerirci quanto le parole con cui nominiamo il mondo siano fondamentali, soprattutto in un presente come questo, in cui praticamente ogni parola (pubblica e non di rado privata) è ormai sinonimo di menzogna.
Infine un breve viaggio sulle onde magnetiche della musica che, come dicevano l’anno scorso, è l’arte conviviale per eccellenza, ed è quella che ci rende più felici. La musica che ci tiene uniti come un solo corpo e che ci stimola ad abbracciare le complessità e le contraddizioni del nostro pianeta e a lottare per un futuro meno ingiusto. Abitiamo la terra consumandola, dimenticandoci che chi batte i piedi per terra fa tamburo il mondo. E anche se ci sembra che nulla possa succedere, il nostro battere cambia il presente di tutti gli altri.
L’ubriacatura del culto dell’affermazione di sé e dell’esibizione di potenza non deve più sostituire il piacere dello stare insieme e la ricerca di una possibile armonia umana, dell’utopia, del miraggio che muove le carovane.
Buon Slam X a tuttX!
VII DIALOGO SULLA SOGLIA – Cyberdelia con Daniele Gambetta e Matteo Saltalamacchia
Presentazione del libro: MODO DI PRODUZIONE E LIBERO ARBITRIO di Michele Castaldo — Edizioni Colibrì
Il luogo comune dell’io, dell’io sono, dell’io penso, dell’io vivo, dell’io
decido e così via viene preso in esame e pazientemente smontato. L’autore riannoda i fili del determinismo storico riaffermando che sono state le leggi del modo di produzione e le condizioni storiche materiali a determinare “l’eccezionalità” del mondo Occidentale centrato negli Stati Uniti d’America come perno della catena unitaria e diseguale del movimento storico del modo mondiale monista dell’accumulazione capitalistica.
Introduce Alessio Galluppi, in appendice al libro è presente un suo
contributo su “Intelligenza Artificiale e Libero Arbitrio”.
“NEVER ALONE 1997–2004 Raving in Europe”
Autrici: Cheyenne Clementi e Valentina Morandi
Un libro fotografico che apporta un notevole contributo al panorama visuale e culturale del fenomeno rave.
“Le autrici, @cheyennechey e @valentina_morandi_art, non sono semplici osservatrici; hanno militato attivamente in questa cultura, e il loro lavoro rappresenta un testamento del loro profondo coinvolgimento.
In una società dominata da razionalità e produttività, la cultura rave offre un’alternativa che privilegia emozioni, affetti e un senso di comunità. “NEVER ALONE 1997–2004 Raving in Europe” è un manifesto visivo di questo immaginario.”
Testo tratto da Cultureboutique_mag
Durante la serata verranno proiettate le foto del libro già andato in Sold Out !!!
aperitivo con DJ Set by GIANNI ANIMATEK + ETK RIOT MUSIC SOUND
ore 11,00 apertura mercato
ore 13,30 pranzo
Musiche, letture e interventi sull’antologia: Piazza Fontana. La strage e Pinelli: la Poesia non dimentica, a cura di Angelo Gaccione (Interlinea, 2023)
Leggono: Angelo Taioli, Cataldo Russo, Giuseppe Natale, Antje Stehn, Serena Accascina, Angela Passarello, Valeria Raimondi, Carlo Penati, Maria Carla Baroni, Julia Pikavova, Annitta Di Mineo.
Renato Franchi cantautore, in “17 fili rossi + 1. Racconti Musicali ricordando
Piazza Fontana 12 dicembre 1969”. “1–2–Trio” composto da Nicola Labanca fisarmonica, Marco Grippa violino, Marco Testa chitarra e flauto dolce.
La Società Psichedelica presenta:
SHERPA + BOSCO SACRO (live)
Dj Henry (dj set)
Presentazione del libro: SULLA TERRA SULLA LUNA – LA STORIA INCREDIBILE DI ISIDORO AZZARIO di Massimo Lunardelli e Alessandro Pellegatta
Isidoro Azzario (Pinerolo, 1884 – Luino, 1959) è stato ferroviere, dirigente del Sindacato Ferrovieri Italiani, rivoluzionario, consigliere comunale a Cuneo, membro di spicco della locale Camera del Lavoro, fondatore del Partito Comunista d’Italia a Livorno nel gennaio del ’21, delegato al IV congresso dell’Internazionale comunista a Mosca, redattore di giornali militanti tra i quali «il Sindacato Rosso». Schedato dalle prefetture come “elemento estremamente pericoloso”, è “oratore formidabile, freddo, preciso, impeccabile” secondo la definizione di Gramsci.
Nel 1927 parte in missione nell’America del Sud per conto dell’Internazionale Sindacale Rossa. Arrestato in Colombia in condizioni pietose, viene estradato in Italia e torturato a più riprese a bordo del piroscafo durante il viaggio. Processato dal Tribunale speciale, bollato dalle perizie psichiatriche come “individuo affetto da paranoia espansiva e delirio cronico progressivo”, inizia il suo cal-
vario nei manicomi del regno. E dopo i manicomi, il confino a Ponza e alle Tremiti. Anni in cui elabora complesse teorie astronomiche, scrive di Bimanità e Trimanità, si dichiara figlio illegittimo di Nietzsche.
Questo libro, frutto di una meticolosa ricerca in diversi archivi, racconta per la prima volta tutta la sua storia.
Armonika w/ The Phoenix Went To Buy Cigarettes, Bruno Dorella, GRAFT Live Jam, Zoetrope
𝑻𝒉𝒆 𝑷𝒉𝒐𝒆𝒏𝒊𝒙 𝑾𝒆𝒏𝒕 𝑻𝒐 𝑩𝒖𝒚 𝑪𝒊𝒈𝒂𝒓𝒆𝒕𝒕𝒆𝒔
𝑩𝒓𝒖𝒏𝒐 𝑫𝒐𝒓𝒆𝒍𝒍𝒂 – 𝑨𝒈𝒏𝒆𝒔𝒐𝒓𝒊𝒅𝒆
𝑮𝒓𝒂𝒇𝒕 𝒘/ 𝑶𝒓𝒓𝒆𝒆 & 𝑬𝒒𝒖𝒐𝒉𝒎
𝑨𝒖𝒈𝒖𝒔𝒕𝒆 𝑺𝒄𝒉𝒏𝒐𝒓𝒓 – 𝒁𝒐𝒆𝒕𝒓𝒐𝒑𝒆
𝑭𝒆𝒅𝒆𝒓𝒊𝒄𝒂 𝑨𝒎𝒐𝒓𝒖𝒔𝒐 & 𝑳𝒊𝒏𝒅𝒂
𝑳𝒆𝒔𝒕𝒆𝒓 𝑴𝒂𝒏𝒏 – 𝑴𝒂𝒕𝒕𝒊𝒂 𝑫𝒂𝒎𝒃𝒓𝒐𝒔𝒊𝒐
𝑹𝒂𝒃𝒊𝒊 𝑩𝒓𝒂𝒉𝒊𝒎 – 𝑲𝒂𝒎𝒊𝒎𝒎𝒐
𝑰𝒍𝒂𝒓𝒊𝒂 𝒁𝒂𝒏𝒐𝒕𝒕𝒊 – 𝑭𝒓𝒆𝒅𝒅𝒚 𝑨𝒎𝒐𝒓𝒖𝒔𝒐
𝑪𝒉𝒊𝒄𝒌𝒑𝒆𝒂 – 𝑪𝒍𝒂𝒖𝒅𝒊𝒐 𝑷𝒆𝒍𝒍𝒆𝒈𝒓𝒊𝒏𝒊
𝑳𝒆𝒔 𝑭𝒊𝒍𝒍𝒆𝒔 – 𝑬𝒎𝒎𝒂𝒕𝒐𝒎𝒂
Lavorare, non morire. Quale salute, quale sicurezza, oggi?
Dalle ferrovie all’Ilva ai videoterminali. Canti, poesie e pensieri per non morire di lavoro. Ricordando Renzo Prevedelli
Ore 18: LAVORO, SALUTE, SICUREZZA
Si muore di lavoro e d’inquinamento: è il profitto sopra
tutto, anche a discapito della salute e della vita.
Incontro-dibattito con:
– Nicola De Lussu (Cobas)
– Alessandro Pellegatta (macchinista ferroviere per oltre
quarant’anni, attivista del sindacalismo di base e RLS Cub
Trasporti)
– Davide Biggi (Associazione Seveso Memoria di Parte)
– Tommaso Vigliotti (Unisin Segr. naz., Segr. resp. BNL)
19,30: “Hostaria Banca”. Cena-buffet cantata
20,30: Facciamo il punto e… avanti! Archivio Primo
Moroni e Unisin
Intervengono Tommaso Spazzali (Archivio Primo Moroni) e
Joseph Fremder (pres. Falcri BNL)
21.30: “Se ghe voeur, al Renzo e ’l so gran coeur”.
Ricordi, immagini, poesie ,canzoni per l’amico, il
sindacalista, il compagno Renzo.
Gli amici, i colleghi e i “Blues & Barlafus”, insieme con la
grande poetessa e blues singer Betty Gilmore