GIOVEDI’ 21 APRILE 2016
ORE 21,00
Secondo incontro del ciclo:
SGUARDI SULLA CITTA’ – INCONTRI SULLE METAMORFOSI DEI TERRITORI URBANI
programmazione
Presentazione del libro:
SARÀ UN FILO DI SETA NERO [Edizioni Annares, Genova, ottobre 2015] di Enza Siccardi
Enza Siccardi, classe ’43, imperiese di origine trapiantata a Genova, in
questo libro racconta i punti essenziali del suo personale tragitto dal
dopoguerra a oggi. Partita comunista, si avvicina nel tempo all’ideale
anarchico, fa esperienza delle patrie galere e ne esce con ancora sufficiente
energia da consentirle di non “gettare la spugna”, di non farsi annichilire da
una realtà di cose e persone deludente e deprimente, cercando viceversa
stimoli positivi da proporre agli amici noti e a quelli “in pectore”.
ORE 19,00
Aperitivo Popolare
ORE 20,30
Campagna in sostegno alle lotte dei prigionieri politici palestinesi
ORE 22,00
Musica con: Beppe Rebel, Liam Vik, Zasta NCF, HAF-X & Romio-X
CALUSCA PROPONE
SPUNTI PER LA DISCUSSIONE – La questione libica, la guerra
Perdurando il silenzio e il sonno di quello che una volta si chiamava movimento, facciamo il tentativo di aprire una discussione mettendo sul tavolo alcuni punti su cui ragionare.
Nostra intenzione è quella di prendere in considerazione degli argomenti che, se ce la faremo, non seguano l’agenda del capitale, ma la precedano.
Pensiamo di partire con la questione libica che rappresenta, sia da un punto di vista interno che esterno, un nodo fondamentale per il ruolo economico dell’Italia nell’area, e vede il suo possibile coinvolgimento in missioni militari, addirittura come capofila al comando delle operazioni.
Lo scenario dell’area comporta anche di affrontare il radicalismo islamico nel ruolo che svolge, pur se in senso borghese e reazionario, come forma di risposta e attrazione per le masse diseredate e su come si sta confrontando politicamente e militarmente con l’imperialismo occidentale.
La guerra ha sempre determinazioni che traggono origini nell’economia, ma la fase della crisi che stiamo attraversando vede venire meno il sistema di equilibrio fra gli stati e l’assetto che dopo il secondo conflitto mondiale si erano dati i vincitori.
Conoscere, capire, approfondire, elaborare per sviluppare una propaganda antimilitarista, anticapitalista, che poggi su basi che sappiano attirare e condividere le proposte.
Vi aspettiamo.
Laboratorio per bambini:
CUCINIAMO CON I FIORI
La Calusca & Archivio Primo Moroni:
ospita un incontro-dibattito sull’attualità e sulle prospettive della resistenza in Palestina promosso dal Fronte Palestina (Milano) con: AYMAN HAJJ YAHYA
vicesegretario del movimento palestinese Kefah (lotta) ex prigioniero e attivista in difesa dei prigionieri
IN OCCASIONE DEL 40º ANNIVERSARIO DELLA “GIORNATA DELLA TERRA”
Live on Stage:
FABIAN RIZ Orchestra + Laip Ness Less
http://musichefurlanefuarte.bandcamp.com/album/bestiis-forestis
http://laipnessless.blogspot.it/2016/03/milano-spara-muzzana-risponde.html?m=1
Calusca City Lights presenta:
I ruoli, le donne, la lotta armata / Questioni di genere nella sinistra di classe a cura della Coordinamenta femminista e lesbica [ottobre 2015]
Come femministe materialiste siamo consapevoli che tutte/i noi siamo un risultato sociale: il maschile e il femminile sono costruzioni strutturate sulle esigenze del modello socio-economico, in questo momento storico, capitalista neoliberista.
Tutto quello che noi siamo è una costruzione sociale, perfino il nostro essere fisico.
I ruoli sono parte fondante di questo modello e sono strutturati sulla gerarchia e sul comando e tanto più questo vale per i ruoli sessuati.
Insieme alle compagne che hanno attraversato l’esperienza della lotta armata e con cui ci siamo incontrate il 14 dicembre 2013 e il 13 aprile 2014 abbiamo cercato di capire se in un momento così particolare e di rottura della normalità come quello della clandestinità i ruoli sessuati si sono scomposti e/o ricomposti, se sono saltati e, una volta che le protagoniste sono state rigettate appunto nella cosiddetta “normalità”, che cosa è successo, che cosa è rimasto, come hanno vissuto tutto ciò…
Questi due incontri sono stati sorprendenti e ne sono scaturiti risultati che vanno ben oltre l’ambito femminista, riguardando la lotta politica e il movimento tutto, a conferma che l’analisi intrecciata di genere e di classe è uno strumento preziosissimo di comprensione dei meccanismi che informano la società. Tali risultati riguardano la necessità di spezzare la “normalità dell’esistente”, di ricostruire immaginari fuori da una società che viene presentata come l’unica possibile, di creare crepe… fessure… squarci… attraverso il sabotaggio delle sbarre visibili e invisibili che patriarcato e neoliberismo ci hanno costruito addosso, di praticare forme di lotta diverse dai rituali in cui il potere ci trascina e dai controrituali ch’esso stesso ci permette facendoci credere di stare lottando.
L’egemonia culturale del sistema si esprime anche in questo, nel coinvolgerci in lotte che non ci interessano, che non ci appartengono e cheb sono spesso contro di noi, nel dettare tempi, ritmi, scadenze e appuntamenti e farci credere che siano nostri…
La legalità patriarcale e neoliberista è violenza, la misura della nostra forza è la capacità di pensare e praticare un modo diverso di lottare e di vivere.
Le coordinamente
Presso Calusca City Lights RIVOLUZIONE COMUNISTA presenta:
La fine del P.C.d’It. Il Congresso di Lione – 1926 [Edizioni L’internazionale, Milano, 2016]
Quinto volume della “Storia documentaria del comunismo rivoluzionario italiano”, il libro si incentra sul 1926: l’anno spartiacque del percorso del Partito Comunista d’Italia, nel corso del quale i dirigenti centristi del Partito completano e formalizzano, attraverso le decisioni del III Congresso, l’abbandono del “programma di Livorno” in cambio del nazionalismo democratico.
Il Congresso di Lione è l’atto conclusivo della vita del giovane partito di Livorno: l’ultimo capitolo della resa finale dei conti tra centro e sinistra; ridotta peraltro al semplice confronto ideologico. Esso suggella la vittoria dell’ascendente nazionalismo centrista e per converso la sconfitta del programma rivoluzionario, archiviato con l’epiteto di deviazionismo bordighiano. Si conclude in tal modo il processo di formazione e sviluppo del partito di classe marxista e rivoluzionario. E su questa sconfitta storica inizia la duplice vicenda del comunismo italiano: quella del partito bolscevizzato interclassista (democratico e nazionale) e l’altra della sinistra comunista, minoranza resistente alla degenerazione russa. Entrambe costrette a sopravvivere e a muoversi nel marasma del riflusso sociale e della reazione fascista.
L’ultimo atto politico, di risonanza internazionale, compiuto dalla Sinistra nel 1926 è l’intervento di Bordiga al VI Esecutivo Allargato del Comintern che si svolge a Mosca dal 17 febbraio al 15 marzo 1926. Si tratta di un intervento che investe i nodi dei problemi mondiali (metodi di direzione del Comintern, dove va l’URSS, rapporti tra il partito russo e gli altri partiti affiliati all’Internazionale).