ARCHIVI DELLA RESISTENZA / 25-01-2024

GIOVEDI’ 25 GENNAIO 2024

ORE 19,00

ARCHIVI DELLA RESISTENZA 
Esploriamo il ruole dell’arte palestinese nella conservazioe della memoria collettiva e nella resistenza alla violenza coloniale.
H 19 Proiezione di un film documentario
H 20 aperitivo e tea (sottoscrizione da 5 euro)
H 21 discussione e sessione di ascolto con
– Momin Swaitat curatore dell’etichetta Majazz Project e attore del Freedom Theatre di Jenin
– Noura Tafeche (artista)
– Dj Falafel (musicista e dj)
– Radio Alhara
moderano la discussione Giovani Palestinesi e Artist Against Apartheid

 

Nel corso di diversi anni, Mo’min Swaitat ha accumulato un archivio di nastri e vinili rari dalla Palestina e oltre, dalle registrazioni sul campo di matrimoni a brani rivoluzionari e al funk degli anni ’80 ricco di synth. Molti di questi sono stati acquisiti da un’ex etichetta discografica a Jenin, nel nord della Cisgiordania. The Majazz Project è un progetto di ricerca nato dall’archivio, incentrato sul campionamento, il remix e la ristampa di cassette vintage palestinesi e arabe. È una collaborazione tra DJ, produttori e artisti arabi e non arabi interessati a gettare nuova luce sulla ricchezza e la diversità del patrimonio musicale arabo. L’obiettivo alla base del progetto Majazz è salvaguardare l’archivio sonoro palestinese e renderlo più accessibile nei formati online e fisici. È anche un progetto di ricerca di sensibilizzazione per collegare le band palestinesi degli anni ’60, ’70 e ’80 con un nuovo pubblico e per rendere disponibile la loro musica attraverso piattaforme di streaming sia nella loro forma originale che reinterpretata e remixata da DJ, artisti e musicisti.

IMMAGINI DI CLASSE / 21-01-2024

DOMENICA 21 GENNAIO 2024

ORE 17,30

Presentazione del libro: IMMAGINI DI CLASSE – Operaismo, Autonomia e produzione artistica [DeriveApprodi, Bologna, 2023] di Jacopo Galimberti

Dialogato con l’Autore e proiezione di immagini

L’importanza della tradizione teorica dell’operaismo e la dirompenza socio-politica delle esperienze afferenti all’area dell’Autonomia operaia sono ormai riconosciute. Tuttavia, è meno nota l’influenza che questi movimenti hanno avuto nell’ispirare il lavoro di artisti, architetti e designer di avanguardia.
Questo nuovo libro di Jacopo Galimberti si concentra sul discorso estetico e culturale sviluppato da tre generazioni di militanti e sull’interazione con figure come Manfredo Tafuri, Gianfranco Baruchello, Manfredo Massironi, Paolo Deganello e altri ancora.
Il volume analizza i momenti chiave di questo dialogo, dai disegni pubblicati su «Classe operaia» alla mostra di Potere Operaio a Parigi, dai giornali degli indiani metropolitani al collettivo artistico femminista che aderiva alla campagna «Salario al lavoro domestico».
Con oltre 140 immagini, diverse delle quali pubblicate per la prima volta, il libro offre una prospettiva originale e inedita per riflettere sui rapporti fra elaborazione teorica, lotta, progettualità ed espressione artistica, nel contesto della cultura italiana del secondo dopoguerra.

SACCO E VANZETTI La salvezza è altrove / AGGIORNAMENTO SUI FATTI DI BUDAPEST // 14-01-2024

DOMENICA 14 GENNAIO 2024

DALLE ORE 17,00

SACCO E VANZETTI – La salvezza è altrove
– ORE 17,00 Presentazione del libro: SACCO E VANZETTI – La salvezza è altrove di Paolo Pasi [Elèuthera, Milano, 2023] – Illustrazioni di Fabio SantinAd accompagare la presentazione: immagini, registrazioni dell’epoca e l’esecuzione di brani ispirati a Sacco e Vanzetti, da Woody Guthrie a Joan Baez.

– ORE 19,30 Aperitivo

AGGIORNAMENTO SUI FATTI DI BUDAPEST
– ORE 20,45 Proiezione MY SUNSET ROOM
– ORE 21,00 Incontro di aggiornamento

SACCO E VANZETTI – La salvezza è altrove

Tra la fine dell’Ottocento e gl’inizi del Novecento una marea di uomini e donne lascia l’Italia per emigrare negli Stati Uniti, “il Paese dove tutto è possibile”. Di questa marea fanno parte due uomini qualunque, due proletari tra i tanti. Uno parte dalla provincia di
Cuneo, l’altro da quella di Foggia. Non si conoscono. Entrambi hanno già una coscienza sociale, che in America si radicalizza, facendone due anarchici, proprio come accade ad altre migliaia d’immigrati delusi dal “sogno americano”. Gli USA, infatti, sono attraversati
da un conflitto sociale molto aspro, alimentato da un capitalismo rampante che usa spregiudicatamente la forza armata dello Stato e assolda milizie private per sparare sugli scioperanti. È in questo scenario che inizia la vicenda umana e politica di Nicola Sacco e
Bartolomeo Vanzetti. Nonostante un’imponente campagna internazionale intesa a fermare la mano al boia, la vendetta di Stato andrà fino in fondo. Ma al contempo consegnerà alla storia i nomi, ormai inseparabili, di questi due uomini qualunque divenuti simbolo di una lotta per la giustizia e la libertà, che a distanza di un secolo risuona ancora potente. Cos’è cambiato, oggi?

AGGIORNAMENTO SUI FATTI DI BUDAPEST

 

 

HIP HOP – ANTIFA / 13-01-2024

SABATO 13 GENNAIO 2024

ORE 22,00

– ore 15,00 Corteo antifascista in solidarietà ai compagni arrestat e ricercat per i fatti di Budapest (piazza Durante)

– ore 22,00 Concerto: Cantina Recordaz – Fass Badda – RWA – SWF – Promessa – B4ze & 86callo (COX18  – via conchetta 18)

161 D.P. / 12-01-2024

VENERDI’ 12 GENNAIO 2024

ORE 20,30

Presentazione del libro 161 D.P.
[Quorum Edizioni, 2023] di Raffaele Tomaiuolo – Donato Di Bari

 

In un futuro prossimo che altro non è se non l’estensione del presente, le contraddizioni e i conflitti interni al regime di produzione vigente si intensificano in modo drastico; talché la repressione dello Stato, garante giuridico e braccio armato dell’ordine capitalista, si fa talmente feroce e crudele da generare il
protocollo D.P.
In questa situazione estrema nasce un gruppo che mette in atto la forma più estrema di critica al paradigma dominante, dove l’esistenza assume un valore altro e si crea la sensazione che la realtà da roccia si possa trasformare in morbida creta.

 

SLAMX 2023 // 15/16-12-2023

15- 16 DICEMBRE 2023

ore 21,30

VENERDI 15 DICEMBRE 2023
Alessandro Bertante, Fedua El Attari, Karem From Haifa, Claudio Palumbo, Shari Delorian, Emilio Pozzolini, Fucksia (Hybrid Dj Set), Alessandro Kresta Pedretta, Rasid Nikolic, Trailer Di “One Day One Day”, Sga, Ultima Generazione, Gualtiero Rambaldi, Pietro Olivetti, Francesco Carlucci, Dj Gurbaaz

SABATO 16 DICEMBRE 2023
Finale Premio Dubito (Presentano: Matteo Di Genova & Wissal Houbabi), Thybaud Monterisi, Bumbumfritz, Tirgan/Fantini, Emina, Matteo Gorelli, Eric Andersen, Luk (Blackrootz), Disturbati Altri, Sergio Bologna, Federico Dragogna, Gaja Ikeagwuana e Laura Amponsah, Canio Loguercio e Dalal Suleiman, Hermann Hesselunga, Elena Mistrello, Dj Pablito El Drito

“Nessuna carovana ha mai raggiunto il suo miraggio, ma solo i miraggi hanno messo in moto le carovane.” (Henri Desroche)

Il mio cane ha preso le zecche, una zecca mi ha punto e allora ho ucciso il cane.
Non stiamo parlando di animali, ma dei discendenti di Lucy e dell’homo sapiens… Un essere umano non può accettare ciò che sta succedendo a Gaza.

Che ne sarà di noi?
Che ne sarà della nostra gigantesca avventura per cambiare il mondo, quando il mondo sta cambiando alla rovescia rispetto a ciò che pensavamo?

2023, una storia da dimenticare.
Carneficine in Medio Oriente, morti di serie A e di serie B, il mediterraneo assassino, la guerra bianca in Ucraina, una platea globale inerme di fronte all’orrore, poi siccità, inondazioni, il clima impazzito, società e popoli che si militarizzano, decine e decine di dittatori assettati di sangue che governano paesi alla fame. Ovunque ci giriamo, ovunque poniamo il nostro sguardo sul mondo è un disastro… Intanto le città perdono la loro condizione umana, il battito celebrale si rintana sugli schermi digitali e le persone vengono degradate a merce, a prodotto sottomesso alla produzione finanziaria.
Come migranti arrivati nella terra della ricchezza che poi si rivela un campo di concentramento, anche noi siamo sconcertati in mezzo alle macerie del nostro sogno di giustizia sociale.
Forse avevamo seguito solo un miraggio.
E ora ci abitueremo all’inferno o gireremo le spalle cercandone un altro?
Dopo la caduta del muro di Berlino, la sconfitta storica delle rivoluzioni novecentesche ha inghiottito tutti i percorsi possibili di liberazione dal capitalismo che sembra essersi impadronito a poco a poco di ogni prospettiva, diventando una forma di vita “naturale” tra gli occidentalizzati. Non sarà un compito facile rimettersi in marcia. Siamo costretti a reinventarci, a prendere le distanze dagli schemi del passato, creare nuovi modelli, nuove idee e cercare insieme nuove strade da percorrere.

“L’immaginario è ciò che tende a diventare reale.” (André Breton)

Tra i tanti universi paralleli che analizzava, Antonio Caronia ci esortava spesso a “Occupare l’immaginario”, considerando l’occupazione come una pratica e l’immaginario come una realtà che con le parole e i pensieri condivisi si fa mondo.
Come accade per esempio nel caso dell’operaismo italiano – a cui Slam X 2023 dedicherà uno spazio dopo la recente scomparsa di Mario Tronti e Alberto Magnaghi – un’esperienza politica dallo stile inconfondibile: dal loro modo di scrivere, “battente come il ritmo della fabbrica”, al loro pensiero così fuori dalla norma. Fu dapprima un miraggio, trasformato poi in linee teoriche e di prassi, grazie alle strette relazioni di amicizia di un gruppo di persone di straordinaria qualità umana e politica, attorno alle quali cominciarono a confluire i primi raggruppamenti di lavoratrici e lavoratori dissidenti. Per un breve periodo riuscirono appunto a occupare l’immaginario dentro il disordine che sarebbe esploso alla fine degli anni sessanta. A quel punto le carovane si misero in marcia.
Gettare un ponte sull’operaismo ci è sembrato importante per ribadire l’inconsistenza delle dicerie sulla “classe operaia che non c’è più”, proprio in un periodo in cui invece si è moltiplicata nel precariato, dove è scivolata quasi tutta la middle class di una volta. Se per esempio si osservano le lotte dei metalmeccanici a Detroit o quelle del settore della logistica, si può seguire un filo di riflessione che sarebbe da elaborare se ci fosse un gruppo di persone accumunate dalle idee e dall’amicizia in grado di schierarsi dalla parte dei più deboli e di coloro che non hanno alcuna rappresentanza.
Ma oggi ci sono solo influencer e tuttologhi in selfindoration che si confrontano raramente tra loro, anche perché sono troppo impegnati a spettacolarizzare le proprie capacità intellettuali e restare sul “pezzo dell’algoritmo”, cavalcare l’onda delle parole chiave più gettonate del momento, sparare opinioni più frequenti delle pisciate.
Su questo cielo grigio nessun miraggio può apparire.
È possibile dialogare senza dover fare emergere il proprio ego? Si può socializzare i saperi senza fondare poteri? È possibile costruire situazioni e azioni che tentano di riappropriarsi di immaginazione, linguaggio, relazioni e affetti?
Sarebbe innanzitutto necessario riequilibrare i nostri cinque sensi. La vista e l’udito sono già fin troppo sottoposti allo stress dell’assedio elettronico, invece il tatto dopo la pandemia lo stiamo quasi dimenticando, mentre l’olfatto si è atrofizzato insieme al gusto, usati solo nel privato. Annusare e gustarsi un caffè o un bicchiere di vino rosso in solitaria è ben diverso se lo facciamo in compagnia. È diverso anche l’immaginario che viene sprigionato dalla sintonia che si crea, sono minimo due frammenti di pensiero che si uniscono nella ricerca dell’invisibile, dell’intellegibile. Proviamo adesso a lanciarli in aria e vedere se si crea sopra alle nostre teste una forma astratta che si può modellare.
L’architettura del miraggio la si costruisce nello spazio comune avviando i processi di commoning, intesi come confronti dialettici orizzontali, relazioni dirette e sguardi che s’incrociano, un luogo in cui si può sentire la mente che abbraccia il corpo senza essere assillati dagli sponsor e dagli ignobili intermediari dei bandi finanziati, uno spazio senza recinti e guardie in cui viene messa a nudo la demagogia dei nuovi poteri che controllano la nostra stessa capacità di percepire e apprendere, rinchiudendoci nel loro metaverso.
Seguire un miraggio vuole dire incamminarci, in carovana, insieme con chi ha la volontà di uscire dall’inferno, dal teatro della brutalità e dal circo individualista.

“La gente attende, passa buona parte della giornata ad attendere: al telefono, in coda, a tavola, in stazioni fissandosi i pensieri vuoti mentre attendono il treno che passa sempre e non prendono mai. La gente attende e passa buona parte della vita a farlo.
Ma noi, noi no. Andiamo avanti anche scalzi.” (Alberto Dubito)

Slam X 2023 e l’undicesima edizione del Premio Dubito di poesia con musica vi invitano a partecipare, il 15 e 16 dicembre nel centro sociale autogestito di Cox 18, alla ricerca di nuovi spazi comuni con gli occhi rivolti a un orizzonte posto su un’altra dimensione.
Un viaggio di poche ore a bordo dell’astronave della scrittura che accende sempre la nostra immaginazione e ci dona il coraggio per esprimerci quali siamo, facendoci capire di non essere così soli, perché intorno alla pagina del testo ci ritroviamo sempre tra tanti amici, compagne e conoscenti. Sono tutti lì accanto, a nostra disposizione quando sono necessari per tradurre ciò che pensiamo in lettere. Inoltre leggere romanzi o saggi è simile ad assumere un pozione energetica per la nostra affaticata e minima soglia di attenzione.
Un viaggio di poche ore sulle ali della poesia, arte irrilevante e poverella, reclusa com’è nella sua gabbietta da pettirossa, sempre pronta a fare da alibi cinguettante a tutti i marci buoni sentimenti di ogni era, se solo riuscisse ad aprire quella porticina e a volare via, proprio per la sua irrilevanza, forse potrebbe volare tanto alto da tornare a suggerirci quanto le parole con cui nominiamo il mondo siano fondamentali, soprattutto in un presente come questo, in cui praticamente ogni parola (pubblica e non di rado privata) è ormai sinonimo di menzogna.
Infine un breve viaggio sulle onde magnetiche della musica che, come dicevano l’anno scorso, è l’arte conviviale per eccellenza, ed è quella che ci rende più felici. La musica che ci tiene uniti come un solo corpo e che ci stimola ad abbracciare le complessità e le contraddizioni del nostro pianeta e a lottare per un futuro meno ingiusto. Abitiamo la terra consumandola, dimenticandoci che chi batte i piedi per terra fa tamburo il mondo. E anche se ci sembra che nulla possa succedere, il nostro battere cambia il presente di tutti gli altri.
L’ubriacatura del culto dell’affermazione di sé e dell’esibizione di potenza non deve più sostituire il piacere dello stare insieme e la ricerca di una possibile armonia umana, dell’utopia, del miraggio che muove le carovane.
Buon Slam X a tuttX!

VII DIALOGO SULLA SOGLIA – Cyberdelia / 14-12-2023

GIOVEDI’ 14 DICEMBRE 2023

ORE 19,15

VII DIALOGO SULLA SOGLIA – Cyberdelia con Daniele Gambetta e Matteo Saltalamacchia

La Settima edizione dei “Dialoghi sulla soglia”, promossi dalla Società Psichedelica Italiana in collaborazione con Libreria Calusca e il CSOA Cox 18, verterà sullo stretto rapporto che intercorre tra l’invenzione e lo sviluppo della cibernetica, la “scienza dei sistemi chiusi”, e l’esperienza psichedelica.
Parteciperanno due amici e ricercatori, i quali ci metteranno a parte delle loro ricerche: Matteo Saltalamacchia e Daniele Gambetta, oltre ai mitici relatori della SPI!
Dᴀɴɪᴇʟᴇ Gᴀᴍʙᴇᴛᴛᴀ. Data scientist, giornalista freelance, collaboratore editoriale. Curatore di “Datacrazia: Politica, cultura algoritmica e conflitti al tempo dei big data” (D Editore 2018)
Mᴀᴛᴛᴇᴏ Sᴀʟᴛᴀʟᴀᴍᴀᴄᴄʜɪᴀ. Laureato in Filosofia alla Statale di Milano con una tesi sul rapporto tra Gregory Bateson e l’LSD. Lavora sul confine dei due mondi: musica e scienze umane. Fondatore, anima e braccia delle feste Opposticoncordi e Buka, ideatore e docente di percorsi di studio per Scuole superiori, DJ e consulente per eventi musicali, autore e produttore del programma Radio Life Vintage, conferenziere per licei, festival e spazi autogestiti. Ricerca autonomamente nelle scienze umane, con focus sulla Filosofia della Mente.

MODO DI PRODUZIONE E LIBERO ARBITRIO / 13-12-2023

MERCOLEDI’ 13 DICEMBRE 2023

ORE 20,30

Presentazione del libro: MODO DI PRODUZIONE E LIBERO ARBITRIO di Michele Castaldo — Edizioni Colibrì

Il luogo comune dell’io, dell’io sono, dell’io penso, dell’io vivo, dell’io
decido e così via viene preso in esame e pazientemente smontato. L’autore riannoda i fili del determinismo storico riaffermando che sono state le leggi del modo di produzione e le condizioni storiche materiali a determinare “l’eccezionalità” del mondo Occidentale centrato negli Stati Uniti d’America come perno della catena unitaria e diseguale del movimento storico del modo mondiale monista dell’accumulazione capitalistica.
Introduce Alessio Galluppi, in appendice al libro è presente un suo
contributo su “Intelligenza Artificiale e Libero Arbitrio”.

cox18