Live on Stage: Dead Man’s Blues Fuckers + Maud
(il concerto dei Maud e’ stato annullato)
DEAD MAN’S BLUES FUCKERS https://www.facebook.com/dmbfp2
The Dead Man’s Blues Fuckers è l’evoluzione naturale della OneManBand di Diego DeadMan Potron , che dopo quasi dieci anni e poco più di ottocento concerti all’attivo tra Italia e europa, trova in Christian Amen Amendolara (alla batteria) il compagno di viaggio ideale per ritornare in territori più desertici, distorti, psych blues e stoner.
In Shit We Trust!
MAUD https://maud.bandcamp.com/album/cow-2013 https://www.facebook.com/MAUDmusic/
Trio chitarra, basso e batteria proveniente da Monaco influenzato dalle sonorità rock/noise degli anni ’90, in particolare dall’etichetta Amphetamine Reptile Records. Attivi dal 2009, hanno sviluppato la loro comprensione di una intensa musica con delle sfumature rock.
con la presenza dei Lavoratori ed RLS (Rappresentanti Lavoratori della Sicurezza) degli Ospedali San Paolo e Carlo, di altre strutture sanitarie della città e abitanti della zona per la costituzione del Comitato “NO BASE HEMS” all’Ospedale San Carlo.
Leggi nazionali e regionali stanno distruggendo quel poco che resta del Servizio Sanitario Nazionale (SSN). Concepito per essere un sistema pubblico, universale e gratuito ora, sotto la pressione degli “speculatori della salute”, sta producendo effetti devastanti sul tessuto sociale: dalla demolizione del sistema di diagnosi e cura dei piccoli ospedali alla eliminazione dei posti letto su tutto il territorio nazionale, dalle prestazioni assistenziali alla qualità dei servizi, dalle liste di attesa al pagamento dei ticket. Tali effetti si ripercuotono oltre che sui cittadini anche sui lavoratori e lavoratrici attraverso il blocco del turn-over e orari di lavoro al limite della sicurezza, il ricorso spregiudicato alle agenzie interinali e cooperative che insinuano precarietà ed un’incessante esternalizzazione che vede i lavoratori costretti a subire ogni tipo di ricatto.
La Regione Lombardia non è da meno con la sua riforma sanitaria. Difatti la nuova Legge Regionale n. 23 approvata l’11 agosto 2015 ed entrata in vigore il 1° gennaio 2016 riduce ed accorpa le Aziende Ospedaliere come pure le Asl, chiude interi reparti, taglia i posti letto (oltre 3.000 persi in 3 anni), minaccia esuberi del personale che sono già ridotti all’osso e non investe nella prevenzione e nella sicurezza ambientale dei posti di lavoro.
Questa situazione la stanno sperimentando i lavoratori dell’Ospedale San Paolo, del San Carlo e (per un pezzetto) i lavoratori dell’Asl che ha seguito della Legge Regionale sono stati accorpati fra loro, diventando un’unica e grande azienda ospedaliera dal nome: “ASST Santi Paolo e Carlo”.
Di tutto questo si discuterà nell’Assemblea pubblica cittadina per la costituzione del “Comitato NO BASE HEMPS”, alla presenza dei Rappresentanti Lavoratori della Sicurezza dei 2 ospedali e di altre strutture sanitarie della città.
Quello della Base H.e.m.s.(helicopter emergency medical service), da trasferire dalla sede attuale dell’aereoporto civile di Bresso all’interno del giardino dell’ospedale San Carlo, è un progetto assurdo ed inconcepibile che metterà a serio rischio la salute e la sicurezza dei pazienti ricoverati, degli operatori sanitari e dei cittadini residenti nei paraggi dell’ospedale.
La Rivoluzione russa compie cent’anni. E la Calusca vuol ricordarla a modo suo. Se le iniziative, le discussioni, le pubblicazioni si conteranno numerose, poche saranno – possiamo esserne certi – quelle che partiranno da un fatto macroscopico, ancorché tuttora poco conosciuto: quella rivoluzione iniziò a essere criticata e a criticarsi fin da subito. Durante i primi anni del corso rivoluzionario e fino al trionfo definitivo dello stalinismo si svilupparono, anche tra le file del partito bolscevico, varie correnti di opposizione. La più nota, l’opposizione di Trotsky, è stata ampiamente studiata, come si conoscono abbastanza bene la storia e la parabola dell’Opposizione Militare di Bucharin e dell’Opposizione Operaia animata da Aleksandra Kollontaj e Aleksandr Šljapnikov. Ma ce ne furono altre, ancor oggi poco note. Tant’è che, a parte l’opera pionieristica di Robert V. Daniels (“La coscienza della rivoluzione”) e le memorie di Ante Ciliga (“Nel Paese della grande menzogna”), non esistono ricerche sistematiche sui gruppi dell’opposizione comunista che operarono in URSS negli anni Venti. Abbiamo perciò chiesto a Yurii Colombo di relazionarne in modo ampio e approfondito.
TUPAC SHAKUR, SOLO DIO PUÒ GIUDICARMI
A venti anni dalla morte del grande rapper il libro cerca di ricostruire la complessa parabola umana, artistica e sociale che ha reso Tupac Shakur uno dei personaggi più importanti e amati della cultura nera.
Figura polarizzante come poche altre nella storia della musica, Tupac Amaru Shakur (1971-1996) è stato personaggio controverso e pieno di contraddizioni: rapper, attivista politico, figura di spicco del “gangsta rap”, fenomeno commerciale e poeta, Shakur ebbe amicizie discutibili (alcuni fra i più temuti gangster di New York), e fu causa, insieme all’ex-amico Notorious B.I.G., dell’inizio di una sanguinosa faida fra le due coste Est e Ovest. Alla fine, morì tragicamente all’insegna di quella “Thug Life” che aveva eletto a modello di vita. Al culmine della fama, rappresentò la quintessenza del “soldato di strada” che ancora oggi domina l’immaginario musicale nero e non solo.A venti anni dalla morte del grande rapper, avvenuta per un omicidio mai risolto e dai risvolti inquietanti, il libro, fra leggende urbane e dati biografici, cerca di ricostruire la complessa parabola umana, artistica e sociale che ha reso Tupac Shakur uno dei personaggi più importanti e amati della cultura nera.
Adam Carpet è un progetto formato da: Diego Galeri, Alessandro Deidda, Giovanni Calella, Edoardo “Double T” Barbosa, e Silvia Ottanà.
Il sound di Adam Carpet è una ricercata miscela tra elettronica e postrock con abbondante utilizzo di synth ma anche di strumenti elettrici con riferimenti ad artisti come Kraftwerk, Mogwai, 65Daysofstatic e Caribou.
L’album di debutto S/T è uscito nel 2014 per Rude Records, nel 2015 è uscito l’album “The Remixes” per Prismopaco Records.
Il nuovo album “PARABOLAS” è uscito il 30 Settembre per IRMA Records, distribuito in Italia da Self e in Europa da Cargo/Code7.
Il video del secondo singolo “Still Still”, diretto da Andrea Corsini e prodotto da MTFRAME, è uscito il 25 Novembre in anteprima in Italia per Rockit, in Francia per Wemusic, in Portogallo per Threshold Magazine e in Polonia Kinkyowl…. www.adamcarpet.com
M U T O è un progetto elettronico milanese
M U T O si muove su scenari electro, con influenze dubstep, techno e drum’n’bass, ci sono echi dei Moderat e della scena mitteleuropea, ma anche di una certa elettronica inglese alla Andy Stott.
“Il mio primo album, I N D E P E N D E N T, è un viaggio. Moderno Ulisse, lascio il porto sicuro per andare incontro all’ignoto, alla conoscenza profonda delle inquietudini e della pace, trasportato dalla mia barca, sul mare delle sensazioni. Ogni brano è un porto, una transizione, un nuovo pensiero, uno stato d’animo, un racconto. Un mezzo per descrivere senza parole le diverse emozioni che attraversano l’animo umano e che ci rendono vivi ed indipendenti, in quanto unici.”
Il live di M U T O è un percorso: attraverso le immagini che accompagnano i suoni, ti coinvolge in un viaggio multisensoriale volto ad addentrarsi nelle sensazioni che hanno dato vita a quei brani o che possono scaturire da essi.
Il disco d’esordio di M U T O, “INDEPENDENT” uscirà Venerdì 17 Febbraio 2017 per Prismopaco Records. L’album è anticipato dal singolo “Aria”, uscito il 16 Dicembre 2016, che contiene due versioni della title track e una cover di Crystalised dei The XX.
Aria (Official video): https://youtu.be/zIW-YF_I9yE https://www.facebook.com/mutoindependent/ https://soundcloud.com/mutoindependent http://www.prismopaco.com/ http://www.astarteagency.it/
KAZE INU
Kaze Inu è un progetto nato a Caltagirone, in Sicilia. Ha iniziato a lavorare come dj a Milano nel 2001. Ha suonato in molti club underground tra Milano, Londra e Berlino. Kaze Inu produce musica elettronica dal 2006 prendendo spunto sia dalla minimal techno francese che tedesca e in seguito dalla electro underground. Il suo stile fonde melodie fluide con beats asciutti. Con bpm stabile a 120, le variazioni ritmiche e l’uso di oscillatori sono i principali elementi che contraddistinguono il suo sound.
Nel 2014, Kaze Inu, assieme a Korinami e Paolo Lucchi, ha fondato KRKR Records con cui ha pubblicato due EPs: “Oblivium” e “Antropico”. https://soundcloud.com/kaze_inu https://www.facebook.com/kazenoinumusic https://soundcloud.com/krkr-records
Secondo incontro: Gruppo del Centralismo Democratico di Timofej Sapronov e Vladimir Smirnov
La Rivoluzione russa compie cent’anni. E la Calusca vuol ricordarla a modo suo. Se le iniziative, le discussioni, le pubblicazioni si conteranno numerose, poche saranno – possiamo esserne certi – quelle che partiranno da un fatto macroscopico, ancorché tuttora poco conosciuto: quella rivoluzione iniziò a essere criticata e a criticarsi fin da subito. Durante i primi anni del corso rivoluzionario e fino al trionfo definitivo dello stalinismo si svilupparono, anche tra le file del partito bolscevico, varie correnti di opposizione. La più nota, l’opposizione di Trotsky, è stata ampiamente studiata, come si conoscono abbastanza bene la storia e la parabola dell’Opposizione Militare di Bucharin e dell’Opposizione Operaia animata da Aleksandra Kollontaj e Aleksandr Šljapnikov. Ma ce ne furono altre, ancor oggi poco note. Tant’è che, a parte l’opera pionieristica di Robert V. Daniels (“La coscienza della rivoluzione”) e le memorie di Ante Ciliga (“Nel Paese della grande menzogna”), non esistono ricerche sistematiche sui gruppi dell’opposizione comunista che operarono in URSS negli anni Venti. Abbiamo perciò chiesto a Yurii Colombo di relazionarne in modo ampio e approfondito.
Gli incontri successivi tratteranno di altri due gruppi: “Gruppo Operaio” di Gavril Mjasnikov (giovedì 23 febbraio) “Verità Operaia” di Aleksandr A. Bogdanov (giovedì 2 marzo)
THE CLAMPS nasce a Bergamo nel 2012 dall’unione di BEN (chitarra e voce nei disciolti Winter of Souls, ed ora in forza negli Humulus) e BELY (ex basso e voce dei The Jolly Power). I due, già abituati a rockettare, si incontrano “per provare a far qualcosa insieme” e il groove musicale scatta immediatamente. Manca solo un batterista per picchiare duro sulle pelli e, dopo vari tentativi, al gruppo si unisce MARCY (ex batterista degli Hypnotic Hysteria). Così al completo è un susseguirsi di idee, voci graffianti, grasse chitarre, bassi distorti e botte da orbi ai tamburi; questo ha unito i tre e li ha portati a chiudersi in sala prove a sfornare uno dietro l’altro riff che diventano immediatamente canzoni.
Da subito pronti a salire sul palco per condividere show con band come Hookers, El Camaro, The Sewergrooves, Valient Thorr, Los Fuocos, Gonzales, Nashville pussy, Wild eyes, ecc. e consci che era il momento di entrare in studio a registrare, i The Clamps nel dicembre 2013 hanno sfornato il loro primo album DEADLY KICK FOR A FAT FUCKER, un mix di musica distorta e viziosa dai suoni gonfi e saturi, tra Stoner, Speedrock e rock’n’roll. Il resto è una pagina ancora tutta da scrivere e che inizia da qui. Rock on dudes!
Elli de Mon è chitarra resofonica, grancassa, sonagli, voce e ampli saturato: una vera e propria one-girl-band. L’anima folk dei Le-Li, progetto con cui l’artista vicentina ha girato nel recente passato Italia ed Europa e pubblicato 2 dischi e un ep su Garrincha Dischi, viene scossa dal risveglio di quel demone interiore che i toni fiabeschi e giocosi delle canzoni del duo erano riusciti a sopire.
Attingendo a piene mani dalla tradizione sciamanica dei lontani incantatori Bessie Smith, Fred McDowell e Son House, Elli combatte i suoi demoni con lo strumento a lei più congeniale: la musica.
Un blues nuovo, fatto di slide selvaggi e contaminato da influenze punk (Elisa militava anche negli Almandi- no Quite Deluxe), che racconta la necessità di uscire dall’ombra, lasciandosi dietro le spalle le esperienze più buie, di superare la notte tanto amata dai demoni e di affrontare il timore che l’incertezza del futuro porta con sè.
Quattro incontri in Calusca:
Il primo incontro (giovedì 9 febbraio) sarà dedicato a un inquadramento storico generale del corso degli avvenimenti dal 1917 alla fine degli anni Venti.
Gli incontri successivi saranno dedicati a tre di questi gruppi:
1. Gruppo del Centralismo Democratico di Timofej Sapronov e Vladimir Smirnov (giovedì 16 febbraio)
2. Gruppo Operaio di Gavril Mjasnikov (giovedì 23 febbraio)
3. Verità Operaia di Aleksandr A. Bogdanov (giovedì 2 marzo)
La Rivoluzione russa compie cent’anni. E la Calusca vuol ricordarla a modo suo. Se le iniziative, le discussioni, le pubblicazioni si conterann numerose, poche saranno – possiamo esserne certi – quelle che partiranno da un fatto macroscopico, ancorché tuttora poco conosciuto: quella rivoluzione iniziò a essere criticata e a criticarsi fin da subito. Durante i primi anni del corso rivoluzionario e fino al trionfo definitivo dello stalinismo si svilupparono, anche tra le file del partito bolscevico, varie correnti di opposizione. La più nota, l’opposizione di Trotsky, è stata ampiamente studiata, come si conoscono abbastanza bene la storia e la parabola dell’Opposizione Militare di Bucharin e dell’Opposizione Operaia animata da Aleksandra Kollontaj e Aleksandr Šljapnikov. Ma ce ne furono altre, ancor oggi poco note. Tant’è che, a parte l’opera pionieristica di Robert V. Daniels (La coscienza della rivoluzione) e le memorie di Ante Ciliga (Nel Paese della grande menzogna), non esistono ricerche sistematiche sui gruppi dell’opposizione comunista che operarono in URSS negli anni Venti. Abbiamo perciò chiesto a Yurii Colombo di relazionarne in modo ampio e approfondito.