VENERDÌ 23 NOVEMBRE 2012
ore 23.00
Selector presenta: I LIKE IT
Special Guest: Livio Fogli aka Periferico
Venerdì 16 e sabato 17 novembre, nel c.s.o.a. Cox 18 (via Conchetta 18, Milano) avrà luogo la quarta edizione di Slam X, il festival di reading e performance organizzato da Agenzia X con la partecipazione di numerosi scrittori, musicisti e artisti che rappresentano stili, sensibilità e opinioni differenti, ma pronti a salire sul palco per leggere testi, alcuni musicati altri figurati, che richiamano a un’idea critica della società contemporanea.
Il 2012 si sta chiudendo in maniera molto diversa rispetto a ciò che l’anno precedente aveva prospettato. Sfogliando gli eventi e le pubblicazioni degli ultimi mesi si nota una sorta di palude stantia e maleodorante. Non succede niente, non si muove nulla e dal punto di vista creativo l’encefalogramma è sostanzialmente piatto. Qui in Italia è ancora peggio. Per esempio in campo editoriale, nonostante si senta e si pronunci la parola crisi più volte al giorno, la maggior parte della narrativa di oggi parla di personaggi che non hanno nessuna preoccupazione finanziaria, nessun conto in rosso, niente debiti. È credibile tutto ciò? E anche se molti si sono stufati di leggere noiose saghe autoerotiche dei rampolli delle famiglie bene o le vicende di un maresciallo in crisi che va dall’analista, sembrano non esserci alternative plausibili e nessuno che si azzardi ad alzare la voce. Inutile far notare che negli stessi giorni in cui a Lisbona, Madrid e Atene le piazze s’infuocavano, nel nostro paese le uniche masse visibili erano quelle che compravano il nuovo iPhone. Siccome siamo usciti da un tunnel senza aria, ci accontentiamo di essere finiti dentro una fogna con gli escrementi che lambiscono le narici. “Almeno respiriamo…” No! Qui non si respira affatto e non basta un sindaco che benedice le festicciole dei quartieri in periferia se poi gli appartamenti delle case popolari rimangono sbarrati da lastre di ferro saldate. Non bastano le rassicurazioni del tipo: tanto peggio di prima non può andare, se non c’è nessuno che propone una rottura definitiva e culturale con la tragedia che crediamo di esserci lasciati alle spalle.
Slam X quest’anno verrà presentata in due serate. La prima, venerdì 16 novembre, in cui sono stati chiamati a intervenire alcuni amici della scena rap sperimentale, cosciente e impegnata, è dedicata al nostro compagno Alberto Dubito, scomparso lo scorso aprile all’età di soli 20 anni. La seconda sabato 17 novembre con scrittori, musicisti, performer e illustratori.
parole rime immagini per Alberto Dubito
Lettura introduttiva di Emanuele Trevi
Performance: Dargen D’Amico – Dr.Sospé (DDCU) – NDP Crew – Pantere Velasca – TNS (The Night Skinny) – Musteeno – Ombra dello Zenith – EasyOne – Esa – Mecna – Signor K – Marco Borroni [incastRIMEtrici] + Eell Shous (O!b) + π-pz – Guido Catalano
Live painting di Roberta Maddalena
Calligrafia live di Luca Barcellona
Alberto Dubito (Treviso, 1991-2012) è stato poeta, musicista, attivista e fotografo dal talento precoce e sorprendente, capace di spaziare con grande eclettismo tra le forme espressive. Agenzia X, con cui collaborava, ha appena pubblicato la raccolta dei suoi scritti Erravamo giovani stranieri, e proprio nei giorni di Slam X sarà disponibile il disco La frustrazione del lunedì (e altre storie delle periferie arrugginite) dei Disturbati dalla CUiete, duo hip hop sperimentale di cui Alberto era voce e autore. Il titolo della serata è infatti ispirato a uno dei suoi testi, sempre ricchi di potenziale immaginifico, rabbia e desiderio d’azione; ma anche di profonda e costante riflessione. Il suo sguardo filtra le verità precostituite attraverso il Dubbio che mette in discussione le certezze acquisite ed è pronto a percorrere nuove strade, senza dimenticare il gusto genuino per l’ironia e il gioco spericolato con le sillabe e le sonorità delle parole. Per omaggiare la sua opera in questa serata sul palco si alterneranno rapper, poeti performativi e scrittori; sarà possibile ascoltare le canzoni dei Disturbati dalla CUiete e guardare una selezione di videoclip musicali, live e di performance.
Un appuntamento fondamentale per approfondire il rapporto tra attività artistica, talento, ricerca e azione. Un rapporto che per le giovani generazioni è cruciale in questi tempi apparentemente privi di prospettive: la strada della creatività, se perseguita in modo radicale e collettivo, è un mezzo formidabile per provare a immaginare futuri possibili, per non perdersi nel lago della rassegnata apatia dominante.
La pagina di Erravamo giovani stranieri:
http://www.agenziax.it/oc_main.php?pid=65&sid=30
Performer: Barbara Apuzzo – Gianluca De Angelis – Descarglab – Lorenzo Gasperoni – Eva Geatti – Wainer Molteni – Cristina Xina Pecchillo
Musicisti: Alessio Bertallot – Edda – Egokid – Calibro 35 – Fabrizio Coppola – Alessandro Grazian – Rosario Dello Iacovo (99 Posse) – Peter Sellers & Hollywood Party
Scrittori: Silvio Bernelli – Antonio Caronia – Giorgio Cattaneo – Irene Chias – Emidio Clementi – Jessica Dainese – Enzo Di Mauro – Valerio Millefoglie – Sarah Spinazzola – Marco Superbo – Wu Ming 5
Dj: Ubi Broki – Robx
Strappare con i denti, lo stomaco e i nervi un’idea di un mondo più egualitario, strappare fisicamente da noi stessi una creatività solidale in grado di rompere l’accerchiamento dell’immobilismo e di spezzare l’ipocrisia del moltiplicatore d’ego artistico. Rivoluzionare il proprio ruolo nella piramide della gerarchia stellare dello showbiz, significa percorrere controcorrente il flusso dei mediocri, spaventati o rampanti che siano. Prestare servizio a ciò che ribolle nel corpo sociale, mettersi in gioco ascoltando i tumulti di chi sta peggio di noi e infine formulare sintesi capaci di smuovere le acque torbide nelle quali stentiamo a riconoscerci.
Sabato 17 novembre, si presenteranno testi, musiche, disegni e performance in rapida alternanza: gli autori saliranno sul palco mischiandosi tra esordienti, veterani e il pubblico stesso a cui si richiederà una partecipazione attiva.
Una miscela di frammenti narrativi, collage sonori, brevi pièce teatrali e immagini a scansione rapida in un clima frenetico ed eccitato. Accelerazioni e rallentamenti, drammi e ilarità, uno stop & go senza tregua per strappare via con i denti la sconsolante assuefazione alla sudditanza e al pensiero flebile.
In Cox 18 non ci sono camerini o spazi riservati.
Fare ricerca con le fonti orali 2 Una pratica attuale
Presentazione di
Immaginariesplorazioni
Nella tana del drago. Anomalie narrative dal Giambellino (Agenzia X, Milano 2012)
Il suo nome era Cerutti Gino, ma lo chiamavan Drago: la canzone che Giorgio Gaber dedicò alla malavita del Giambellino è lo spunto per un progetto di «ricerca interdisciplinare sulle metropoli contemporanee» (Immaginariesplorazioni) che raccoglie le testimonianze, elaborate in forma narrativa, degli abitanti di un quartiere che è stato un autentico laboratorio sociale e politico negli ultimi cinquant’anni.
Qui di seguito il comunicato della RSU-INNSE Milano:
Invitiamo a presenziare all’udienza di venerdì 26 ottobre
alle h.9.30 al tribunale di Milano (sezione X, aula 10, piano terra)
Venerdì 26 Ottobre inizia il processo contro cinque compagni accusati di resistenza e lesioni a pubblico ufficiale, nel corso della protesta sulla tangenziale avvenuta Domenica 2 Agosto 2009 per sostenere la lotta contro la chiusura della fabbrica che gli operai della INNSE portavano avanti da 14 mesi. In quell’occasione, la polizia sgomberò con la forza il presidio di fronte ai cancelli della fabbrica, mentre all’interno si procedeva allo smontaggio delle macchine. La reazione degli operai e dei loro sostenitori fu immediata, ogni ora che passava segnava la fine della fabbrica e del posto di lavoro dei 50 operai occupati. Continue reading Processo ai sostenitori della lotta degli operai della INNSE
Mercoledì 31 ottobre 2012 il tribunale civile di Milano emetterà la sentenza conclusiva della causa, voluta dal Comune di Milano, per ottenere il rilascio dei locali che il centro sociale Cox 18, la Libreria Calusca City Lights e l’Archivio Primo Moroni occupano al civico 18 di via Conchetta.
In questi spazi, da trentasei anni, combattiamo isolamento, ignoranza e sfruttamento con la forza del desiderio e con le armi della passione. Lo facciamo secondo i princìpi della libera partecipazione, contro le leggi del mercato.
Questa lunga vicenda di autogestione è stata accompagnata da tre sgomberi seguiti da altrettante rioccupazioni
La tenacia con cui abbiamo fatto vivere Conchetta 18 in tutti questi anni, anche grazie alla solidarietà di molti abitanti del Ticinese e della città intera, ha impedito che questo posto venisse abbandonato al degrado, prima di essere dato in pasto alla speculazione, mostro vorace all’ombra d’ogni giunta
Questa tenacia non è certo venuta meno oggi
QUI SIAMO
E QUI
RESTEREMO!
http://cox18.noblogs.org – http://www.inventati.org/apm
Fare ricerca con le fonti orali 1 I fondamentali
Presentazione di
La libera ricerca di Cesare Bermani. Culture altre e mondo popolare nelle opere di un protagonista della storia militante (DeriveApprodi, Roma, 2012)
Il volume raccoglie una ventina di interventi di storici, antropologi, polemisti, musicologi, militanti e quant’altro in onore di Cesare Bermani, un maestro nell’uso delle fonti orali per fare storia «altra» e «contro». Un autentico «ricercatore scalzo», nel senso di un uomo che ha scalzato (e smantellato) una serie di presupposti e di dogmi cari alla storiografia ufficiale.
Ore 12.00 – Terre in moto
Mercatino di prodotti biologici, libri, artigianato, riciclo, laboratori, autoproduzioni
Ore 13.00 – Pranzo coi prodotti del mercato, a cura dei cuochi di Coox 18 “tutto quello che facciamo è segreto”
Ore 16.00 – Giochi per bambini con piante e semi
ci sara’ anche ermanno con la sua ciclofficina mobile, approfitattene per far riparare le vostre biciclette
in parallelo
inaugurazione dei giardini Primo Moroni
C’era una volta un piccolo, malmesso, fazzoletto di terra. Dei molti che gli passavano vicino nessuno pareva dargli conto. Al massimo era “dove una volta stava la fabbrica della birra” o “quello che c’è una bomba sotto”. Stette abbandonato, per trascurata distrazione e molti anni, dietro una rete qualunque, attraversata solo da cani desiderosi di liberarsi di un peso.
Parliamo di via Troilo, tra via Conchetta e via Torricelli. Dopo l’amore tra Troilo e Cressida, solo Google oramai sembra ricordarsene…
Nel 2010 assistette, immobile, alla silente battaglia dell’angolo ombroso prospiciente, conteso tra il gioco dei bambini, il bisogno dei cani e il disperato rifugio degli amanti notturni. Vide chi lo puliva, chi lo sporcava e chi ne reclamava il possesso; sentì l’odore delle salamelle e udì il lamento di chi ne era infastidito.
Un giorno, poi, l’angolo ombroso venne chiuso e affidato al guinzaglio di un rispettabile esercizio commerciale; allora il fazzoletto di terra malmesso pensò che era giunto il momento di darsi da fare.
All’inizio non fu facile. Bisognava togliere la rete, pettinare l’erba sciupata, arredare lo spazio erboso, che a guardarlo bene era piccolo ma dignitoso. Fu con l’aiuto di un nutrito gruppo di amici che in breve si sentì pronto. In lui fremeva un’ansia di vita, il desiderio di recuperare il tempo perduto.
Allora ci furono feste, mercati, baccanali. Ospitò discussioni in cui gli abitanti del quartiere ragionavano su come averne cura. In molti pensavano “al Giardino”, a che farci, e tutto sembrava procedere per il meglio. Non c’è che dire, ne era contento.
Finché a un tratto parlò il Muro.
In genere non è bello sentir parlare i muri, ché perlopiù rinchiudono, impediscono e separano. Questa volta però il Muro non dettava regole, anzi, si lamentava. Come un malato di reumi, prendeva acqua da tutte le parti e rischiava di cadere. Per lui arrivò il cantiere e una staccionata sostituì la rete d’un tempo. Così il Giardino si trovò chiuso peggio di prima. Non riusciva neanche più a vedere la via e l’angolo ombroso che pur sapeva avere di fronte. Passarono così un inverno e una lunga estate in cui tutto sembrava essere tornato immobile.
Un giorno, però, il cantiere sparì. Il Muro era cambiato, era più nuovo e più “vecchio” contemporaneamente, senz’altro meno dolente.
Ancora una volta pensò che valeva la pena di insistere, pensò a com’era una volta il quartiere, proletario e malavitoso, “fiammeggiante di bandiere rosse e rossonere”, e ai locali che vennero poi in cui si vendevano “vino e panini senza amore e senza memoria”. Pensò alla storia del triangolo vicino, strappato alle macchine, piantumato e restituito al quartiere una ventina d’anni prima. Pensò all’amico che tutto questo e di più aveva narrato e che mille volte si era fermato a sproloquiare l’infinito in sua compagnia. Pensò ai giorni in cui era rimasto chiuso, lui e la sua rete, da una cortina di militari, chiamati a imporre al 18 di via Conchetta le sragioni del sopruso e del denaro, che consentivano l’accesso solo ai residenti in possesso di regolare documento di Identità. Pensò ai ragazzi (ragazzi “dentro” ancor più che all’anagrafe) che avevano resistito e che poi avevano cercato di fare di questo fazzoletto di terra malmesso e recintato un luogo vivo di persone e storie.
Non ci mise molto perché aveva già avuto modo di rifletterci a lungo. Decise di darsi un nome, il suo primo nome, quello vero, e decise di chiamarsi GIARDINO PRIMO MORONI, in ricordo delle cose che contano.
Aperitivo benefit per l’Archivio Primo Moroni
a seguire
presentazione di
Horst Fantazzini. Lo statuto dei gabbiani. Da ‘Ormai è fatta!’ alle poesie. Vita e opere del bandito gentile (Milieu, Milano, 2012)
Nella sua vita avventurosa Horst Fantazzini ha svaligiato le banche di mezza Europa senza mai smettere di lottare per la giustizia e l’uguaglianza sociale. Protagonista nel 1973 di un clamoroso tentativo di evasione dal carcere di Fossano, lo narrò in Ormai è fatta!. Questo nuovo libro è un omaggio a Fantazzini a più di dieci anni dalla sua morte, avvenuta a Bologna nel 2001 dopo l’arresto seguìto a un’ultima tentata rapina in bicicletta.