ARCHITETTURA e OPERAISMO, TERRITORI e AUTONOMIA (PROGETTUALE, OPERAIA, VITALE)

MERCOLEDI’ 16 DICEMBRE 2015

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ORE 21,00

Un dialogato con Paolo Deganello e Alberto Magnaghi

partecipano: Giairo Daghini, Andrea Facchi, Tiziana Villani
coordina: Jacopo Galimberti

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Di tutte le arti visive quella che ha suscitato più interesse tra gli esponenti della ricca vicenda politico-intellettuale che va dall’operaismo all’autonomia è forse l’architettura. Dalle diatribe sulla viennese Karl-Marx-Hof alla “No Stop City” (1969) del gruppo fiorentino Archizoom, fino a “La casa in comune” (1983), l’architettura è stata usata per parodiare l’utopia capitalista e per creare uno spazio (immaginario o reale, dal piano urbanistico al divano) in cui si coniugassero nuove libertà e comunismo.

Questa vicenda, presto rimossa in Italia al pari delle altre esperienze radicali di quegli anni, all’estero conosce oggi ben altra fortuna, con importanti progetti e pubblicazioni che s’ispirano all’incontro tra l’architettura e le lotte che hanno reso bello il nostro Paese negli anni Sessanta e Settanta. Ma, tant’è, noi abbiamo Stefano Boeri e il “Bosco verticale” o Renzo Piano e i suoi “rammendi” nelle periferie…

Paolo Deganello e Alberto Magnaghi sono tra coloro che quell’incontro l’hanno praticato e vissuto in prima persona. Vogliamo gettare un ponte tra un passato che ci è caro e un presente che ci preme di soqquadrare, discutendo con loro insieme a:
– Giairo Daghini, tra i principali e più prestigiosi esponenti teorici del cosiddetto “operaismo italiano”,
– Andrea Facchi, animatore di “Collettiva Geologika/architettura arte design politiche naturali in Terra”,
– Tiziana Villani, scrittrice e saggista, dirige le riviste “Millepiani” e “Millepiani/urban”.

Fra le domande cui si cercherà di rispondere:
– comando capitalista sul lavoro e rifiuto operaio del lavoro: che cosa significa oggi? come architettare le pratiche di liberazione?
– quali territori per l’autonomia?
– come dare forma (e spazio) alle nuove affettività e condivisioni?
– quale casa per Homo Gemeinwesen? quale strada? per andare dove?