Le nostalgia e la memoria, poesie – Liberi dal silenzio / 31-03-2019

DOMENICA 31 MARZO 2019

ORE 18,00

Presentazione di Sante Notarnicola:
– Le nostalgia e la memoria, poesie (PGreco Edizioni, Milano, 2019)
– Liberi dal silenzio (PGreco Edizioni, Milano, 2019)
con Fiorenzo Angoscini – Archivio Primo Moroni
legge Francesca Giorgi

Scritte durante gli anni di detenzione, molti dei quali passati in carceri di massima sicurezza, le poesie di
“La nostalgia e la memoria” sono state composte in condizioni di prigionia particolarmente pesanti, dove
è ancora più difficile coltivare un pensiero, un affetto.
Il carcere speciale ha un compito primario: annichilire l’istinto di ribellione, la capacità di sognare,
congelare la comunicazione, frantumare lo spirito. Privare i sensi della possibilità di trasmettere e ricevere
emozioni, affetti, speranze. Attraverso questa forma letteraria, Notarnicola ha inteso coltivare tutto ciò
che gli è stato sottratto: gli affetti e i sentimenti più intimi, come il ricordo dei compagni caduti. Le poesie
sono anche il mezzo che ha per rompere l’isolamento, sono una voce, un grido, un urlo che spazza via il
muro di cinta della prigione. Poesie che esprimono rabbia e delusione, ma anche tenacia e sicurezza delle
proprie convinzioni politiche. Sono uno strumento che è stato un motivo di resistenza, sono la memoria di
una vita che ha avuto il carcere come momento centrale, come terreno di lotta, di scontro e di
maturazione.
Le sue poesie conservano la memoria di bisogni rimandati, non spenti. Non si tratta di ricordare con
rimpianto, ma di conservare la propria storia per non permettere che altri ne rendano incomprensibile il
presente. Combattere quel “silenzio frastornante” che accompagna l’oblio, quello imposto da chi vorrebbe
che nulla cambi facendo finta che sia diverso. E Sante, grazie alle sue poesie ci è riuscito.
Sante Notarnicola (Castellaneta, 1938), emigrato con la madre e i fratelli a Torino, trascorre l’infanzia in
collegio. Il contatto con la realtà operaia torinese lo porta alla presa di coscienza politica e alle prime
esperienze di militanza nella FGCI e poi nel PCI. Allontanatosi dal Partito, si avvicina alla banda
Cavallero con cui nel 1959 inizia una serie di rapine. Il 25 settembre 1967 a Milano, durante l’ultimo
colpo della banda, c’è un conflitto a fuoco con la polizia: Sante riesce a scappare, ma viene catturato
alcuni giorni dopo. Condannato all’ergastolo, in carcere inizia a studiare e scrivere racconti e poesie, che
confluiranno ne L’evasione impossibile (1972), primo di una serie di libri di grande successo.