QUELLO CHE FACCIAMO E’ SEGRETO ! 2019 // 17/18/19-05-2019

17/18/19 MAGGIO 2019

Programma:

Venerdì 17 Maggio 2019
21:00 – apertura porte
21:30 – CPO4
23:00 – CUT
00:00 – SPECIAL GUEST (Piano Solo)
00:45 – Tre allegri ragazzi morti
DJ – Mannn + HC Avocado

Sabato 18 Maggio 2019
21:00 – apertura porte
21:01 – BEN MOREA (in Archivio Primo Moroni)
22:00 – Tiresia
22:45 – Lalla Morte & THE SAMSONITE ORCHESTRA
23:30 – NoHayBanda
00:30 – Ritmo Tribale
DJ – Davmatic (La Società Psychedelica)

Domenica 19 Maggio 2019
18:00 – Matt Peterson & Francesco Spagna
presentano “The Native And The Refugee”

ggzero.noblogs.org

SABATO 18 MAGGIO 2019 – 18,00

New York, 1966.
Autonomia underground : la storia di Ben Morea e del gruppo « Up Against the Wall, motherfuckers ! », tra arte, vita e politica.
Negli anni Sessanta New York era al centro de mondo. Gruppi di giovani dropouts si incontravano per le strade della Grande Mela : non erano né hippy, né militanti, ma una strana via di mezzo tra i due.
I « Motherfuckers » erano tra questi: entrati in contatto con le personalità piu’ importanti dell’epoca (Fernanda Pivano, che fece conoscere il beat in Italia ; l’ex psicologo di Harvard Timothy Leary ; Jerry Rubin e Abbie Hofmann, Ken Kesey dei Merry Pranksters, e ancora i Diggers di S. Francisco, e alcuni studenti della Students for a Democratic Society che avrebbero poi costituito il gruppo dei Weathermen), diventarono uno dei gruppi di riferimento per tutti coloro che praticavano la critica della vita quotidiana.
Ammessi ed in seguito espulsi controvoglia dall’Internazionale Situazionista da Debord, dopo la disfatta del movement molti membri del gruppo si ritirarono a « vita privata » ; alcuni tra loro, come colui che verrà apposta da New York per raccontarci la sua storia, andarono a vivere con gli indiani del Colorado.
Al dibattito seguirà la proiezione del documentario « Up against the wall, Motherfuckers ! » (2011, 30 min)
Ben Morea, nato nel 1941, é diventato dipendente all’eroina in giovane età, durante l’adolescenza. Durante un soggiorno in un ospedale della prigione dove era rinchiuso, scopre la sua inclinazione per la pittura ; negli anni che seguono, intraprende un doppio percorso di pittore e di attivista.
Influenzato da Dada e dal Surrealismo, fa dell’arte un mezzo di sovversione sociale ; fonda, alla metà degli anni Sessanta, la rivista « Black Mask ». Fu ancora in quegli anni che Morea abbraccio’ totalmente la via rivoluzionaria, diventando uno dei fondatori del gruppo « Up Against the Wall, Motherfuckers ! », autodefinitesi una « street gang with analysis ». UAWM fu uno dei pochi gruppi militanti ad assumere le potenziali novità messe a disposizione dalla diffusione massiva delle sostanze psichedeliche.
Con il passare del tempo e con il mutare delle condizioni politiche negli States, entra in clandestinità : ci rimane per 35 anni, vissuti insieme ai nativi del Colorado. Fu in questo lungo periodo di latitanza che si converte a una religione originaria, con elementi animisti e che prevede l’uso di psicotropi a scopo rituale.
Per la prima volta a Milano, ci parlerà della sua ricerca verso una nuova REALTA’ politica, culturale e rivoluzionaria.

DOMENICA 19 MAGGIO 2019 – ORE 17,30
Presentazione del documentario « Spaces of exception », di Matt Peterson.
« The Native and the Refugee » é il titolo del progetto multimediale di Matt Peterson e Malek Rasamny, nativi di New York.
Lo scopo é di analizzare gli spazi delle riserve Indiane e dei campi profughi in Palestina, due spazi d’eccezione che occupano un ruolo essenziale nella lotta per l’autonomia dei nativi americani e del popolo palestinese. Il progetto é culminato con la produzione del documentario « Spaces of exception »
https://thenativeandtherefugee.com/
https://www.facebook.com/thenativeandtherefugee
Interverrà Francesco Spagna, professore di Antropologia Culturale all’università di Padova. Specializzato in antropologia culturale, etnopsichiatria, antropologia dell’educazione, ha effettuato studi sul campo con comunità di migranti in Italia, comunità Rom e comunità di Nativi Americani. Pubblica per Elèuthera “Cultura e controcultura” (2016) e per Mimesis “L’infinito antropologico” (2015).