Minami Deutsch + Da Captain Trips
VENERDI’ 29 SETTEMBRE 2017
ORE 23,00
Night for the deaf presenta: Minami Deutsch + Da Captain Trips
Night for the Deaf, in collaborazione con Desert Fox Records, presenta una serata dedicata al rock psichedelico ospitando due tra le bands piu’ interessanti dei giorni nostri:
I krautrockers giapponesi Minami Deutsch accompagnati dai nostrani Da Captain Trips.
I Minami Deutsch prodotti dalla giapponese Guruguru Brain arrivano da Tokio in Europa per un tour di 38 date a presentare il loro nuovo album. Sono un quartetto assolutamente essenziale, motorik, dal vivo eccezionale per gli amanti del krautrock dei Neu!, Harmonia e primi Kraftwerk con in piu’ qualcosa che rimanda alla prima stagione space rock londinese (Hawkwind, Pink Fairies, etc).
I Da Captain Trips arrivano da Piacenza e Lecco e presenterano il loro nuovo album :”Adventures in the Upside Down”, appena uscito per Vincebus Eruptum e Phonosphera .
Vi faranno viaggiare con la loro musica visionaria evocando le avventure del Capitano che questa volta si è trovato in un trip fantastico fatto di mondi sommersi, creature strane e ritorno alla Madre Terra.
Selezione musicale a cura del mitico Nik Maffi
UN PAESE FATTO DI LIBRI – Viaggio nell’Albania letteraria di oggi
DOMENICA 24 SETTEMBRE 2017
ORE 21,00
Incontro con Mauro Geraci
A partire da una ricerca avviata nel 2002, Mauro Geraci proporrà un viaggio nel grande fermento letterario e editoriale che, specie dal 1991, anno finale del regime “comunista” durato mezzo secolo, condiziona la trasformazione socio-politica dell’Albania. Le continue ed effervescenti iniziative letterarie movimentano di fatto un mare di libri, autori e autorità attraverso cui il passato albanese viene ripensato nelle sue storiche contraddizioni e riadattato alla difficile costruzione del futuro.
Il mare di libri che oggi condiziona la vita albanese finisce però per riproporre, nello stesso tempo, un’idea “prometeica” di storia nazionale. E allora ecco circolare “figure” come la “rocca illirica”, Prometeo, Scanderbeg, Kadare, Madre Teresa, i partizan e i martiri della nazione, come anche le montagne, le piramidi, i “palazzi dei sogni”, le memorie dei gulag, come infine il teatro del sangue e delle aquile, dei ponti e del mare.
In questa produzione mitopoietica le stesse pratiche editoriali, quali derivazioni di un nazionalismo romantico, riaggiornano l’Albania della vincente perdita e le metamorfosi di un albanismo per molti aspetti ancora utile alla transizione post-”comunista”.
Emblematica in questo senso risulta la tragica vita, l’opera e l’altissimo impegno civile di Musine Kokalari, prima grande scrittrice e poetessa albanese del Novecento, perseguitata oltre ogni limite dal regime. Nei suoi intensi, partecipati racconti Musine Kokalari per la prima volta solleva la “questione femminile” denunciando i drammi della società rurale albanese, con uno sguardo critico, introspettivo, filosofico e antropologico che emerge soprattutto dalla sua autobiografia giovanile, scritta nella Roma fascista, durante gli anni di studio alla Sapienza, e che solo di recente ha visto la luce.
Alla fine, in una mostra multimediale di documenti fotografici, sonori, poetico-musicali, letterari e audiovisivi, Mauro Geraci esemplificherà le principali retoriche e simbologie che, dal regime di Enver Hoxha, hanno segnato e tuttora segnano la rincorsa alla fatale Albania.
MAURO GERACI, professore associato di Etnologia presso il Dipartimento di Civiltà Antiche e Moderne dell’Università degli Studi di Messina, nonché attento continuatore e interprete della tradizione dei poeti-cantastorie siciliani, è autore di vari volumi, tra cui:
– Le ragioni dei cantastorie. Poesia e realtà nella cultura popolare del Sud (1997);
– Il silenzio svelato. Rappresentazioni dell’assenza nella poesia popolare in Sicilia (2002);
– Prometeo in Albania. Passaggi letterari e politici di un paese balcanico (2014);
– inoltre, insieme con l’archivista Simonetta Ceglie, ha curato le memorie giovanili di Musine Kokalari, La mia vita universitaria. Memorie di una scrittrice albanese nella Roma fascista. 1937-1941 (2016).
“Il genere sbagliato” release party
SABATO 23 SETTEMBRE 2017
ORE 23,00
Silla&Fischio ft. Il Trabba e Dj LessOne + Dj set di ESA
Dj LessOne
Si avvicina alla black music negli anni 2005-06, periodo in cui si sentiva forte la spinta di Sound system nel medio adriatico e del centro Italia nel promuovere la cultura della Reggae Music ed il richiamo di eventi storici dell’ Hip Hop come il 2TheBeat. Muove i primi passi nel 2009 prima da solo, poi all’interno del Sound system “Soul I Blaze”, iniziando la propria attività come Selecta, periodo in cui prende confidenza con il mondo del Turntablism. Nel 2010, dopo questo momento iniziale, vive un’esperienza di circa un anno all’interno della Rudefellas Crew, promettente Sound emergente nella scena dancehall abruzzese, ma che termina per divergenze manageriali. Nel 2012 per mantenere viva la passione per le vibes della reggae music fonda la crew “Almighty Bass” assieme al vocalist/mc DoubleB di Lecce. Dal 2012 inizia inoltre un’intensa collaborazione con numerosi artisti della scena Hip Hop di Abruzzo e Marche, sia come riferimento per la sua passione per lo Scratch sia come figura di dj nelle battle di freestyle e showcase. In queste occasioni ha avuto possibilità di esibirsi al fianco di artisti come: Good Old Boys; Gente De Borgata; Rayden; Fritz Da Cat; Coez; Kaos One; Lucci; Nitro; Cuba Cabbal; Kenzie Kenzei; Mr Phil; Lord Madness; Dj Shablo; Chiodo; Claver Gold; Assalti Frontali; Afu-Ra… Dal 2013 entra come dj nella Ritmi Urbani, crew teramana attiva sin dal 2007. Inoltre attualmente è impegnato nella registrazione di un Ep autoprodotto al fianco di Trabba e Silla, promettenti Mc’s e beatmakers romani, nel progetto “Underground Railroad”.
Bladeblanc B2B Mannn B2B Nuvolento
SABATO 16 SETTEMBRE 2017
ORE 23,00
Cox18 presenta: last minuto DJ notte con
Bladeblanc
www.soundcloud.com/bladeblanc
B2B
Mannn Nonnn
www.mixcloud.com/mannn_nonnn/
B2B
Nuvolento
Pi Come Pezzi
VENERDI’ 15 SETTEMBRE 2017
ORE 21,00
Spettacolo teatrale con Paola Tognella
Testo e Regia: Francesca Biffi e Daniela Quarta
‘Prima di tutto i pezzi. Forma, colore, odore. Riconosci i pezzi, individua lo schema, poi costruisci. E cambia tutto’
Pi non ha una soluzione definitiva, ma intuisce che bisogna fare dei tentativi per cambiare le cose. Agire. Fare. Pi capisce che c’è molto da fare, anche se non sa bene da che parte iniziare e soprattutto non ha idea di come affrontare tutto il lavoro da sola…
Inizia così la storia delle storie, una storia che racconta storie. Una storia che raccoglie pezzi. Pezzi di cose, pezzi di case, pezzi di vite, pezzi di persone, pezzi di pezzi…
Un bambino con un mattone per amico, una ragazza che si fa gocce d’acqua, un giovane uomo che forse ce la farà, una voce narrante un po’ casa è un po’ mamma. Questi sono alcuni degli elementi che compongono il mondo di Pi. Un mondo fatto a pezzi da vicende umane, da alcuni agite e da molti subite, in una parte del mondo, la Romania, tanto vicina a noi quanto spietatamente dimenticata.
In scena un’attrice che, insieme a pochi e simbolici elementi scenografici, si muove in un continuo gioco espressivo che oscilla tra personaggi, modi e tempi diversi, vòlti tutti a condurci in un’unica direzione: la ricostruzione. Perché ricostruire, partendo anche solo dal più piccolo e sgangherato dei pezzi, potrà fare tutta la differenza.
E tra il dire e il fare c’è di mezzo…solo il fare!
Francesca Biffi e Daniela Quarta
IL NAUFRAGIO DEL SIRIO
GIOVEDI’ 14 SETTEMBRE 2017
ORE 21,00
Nel secolo successivo all’Unità d’Italia, tra il 1868 e il 1970, circa trenta milioni di nostri connazionali, sotto lo stimolo del bisogno, della miseria e della fame, ma anche spinti dalla speranza in un destino migliore, lasciano il Belpaese per cercare fortuna all’estero. Di questi, quasi dodici milioni varcano l’oceano verso le Americhe, su navi che partono regolarmente dai porti italiani. Il “Sirio” per oltre vent’anni aveva solcato l’oceano, trasportando migliaia d’emigranti verso il miraggio delle lontane Americhe, fino a quel fatale pomeriggio del 4 agosto 1906, quando andò a schiantarsi contro le scogliere di Capo Palos, davanti alla città di Cartagena.
L’autore, Giorgio “Getto” Viarengo, ha ricostruito minuziosamente la realtà e le condizioni di vita delle classi subalterne in Liguria alla fine dell’Ottocento, condizioni esemplificate dalle storie di contadini, questuanti ed emigranti. Dettagliata è anche l’analisi della tragedia, degli eventi che la precedettero e del contesto in cui essa avvenne.
L’organizzazione dei viaggi dei migranti, già allora, era un business che seguiva le stesse logiche di spietato profitto economico di oggi: pare infatti che il “Sirio” lungo la rotta “ufficiale” avesse imbarcato anche un folto numero di clandestini che, a bordo di barche, lo raggiungevano al largo della costa spagnola. Donde il fatto che rimane a tutt’oggi sconosciuto il numero effettivo delle vittime.
In ricordo dell’immane sciagura fu in seguito creato un museo a Capo Palos. La tragedia ebbe vasta eco anche in Italia. A consegnarcene la memoria sono le illustrazioni della “Domenica del Corriere” e i fogli volanti dei cantastorie, interpreti del sentire comune. Il volume di Viarengo ne offre numerosi esemplari.
Giorgio “Getto” Viarengo, ricercatore, scrittore e storico, si occupa fin dagli anni Settanta di ricerche etnografiche sul territorio ligure e ha pubblicato diversi articoli e libri, tra cui: Alla ricerca dei Cereghino cantastorie in Favale (1980), Siam venuti a cantar Maggio (2000) e
Il ramarro e la sua coda. Religiosità, superstizione e cultura popolare nella Liguria di Levante (2013).
VIETNAM SUITE
SABATO 09 E DOMENICA 10 SETTEMBRE 2017
DALLE ORE 16,00
VIETNAM SUITE – Per una storia del movimento rivoluzionario vietnamita nel Novecento (dagli anni Quaranta alla fine dei Settanta)
L’anno passato il Vietnam ha festeggiato il quarantennale della sua riunificazione, sotto l’egida del Partito comunista da allora al potere.
In Italia quest’anniversario è passato senza quasi risalto alcuno, come un po’ tutto ciò che riguarda il Novecento: un secolo troppo complicato, con un’infinità di nomi e di date da ricordare, guerre e rivoluzioni, una pluralità di soggetti storici, ambivalenze e contraddizioni, insomma davvero troppo per stare nei 140 caratteri di twitter.
Per parte nostra, lungi dal rimuovere e/o celebrare acriticamente, desideriamo conoscere le storie “nostre” e quelle di popolazioni e terre, magari oggi mete d’un turismo “esotico”, ma un tempo sentite come politicamente e idealmente assai vicine.
Per questo Calusca ha organizzato due giornate di approfondimento con uno studioso di questioni indocinesi, che ci accompagnerà in un excursus sulle lotte condotte dai rivoluzionari vietnamiti nel corso del Novecento per ottenere l’indipendenza e l’unità del loro Paese.
Cercare di comprendere queste lotte, che hanno infiammato gl’immaginari in tutto il mondo nel corso degli anni Sessanta e Settanta, significa ritornare sull’evoluzione politica d’una delle lotte di liberazione nazionale più emblematiche della storia. Vuol dire interrogarsi sugli effetti della violenta irruzione della “modernità occidentale” in questo Paese del Sud-Est asiatico. È l’occasione per cercare di capire le origini dell’incredibile energia di un movimento rivoluzionario che è riuscito a perseguire i suoi obiettivi, nonostante la potenza (economica, politica e militare) dei suoi nemici, che in quelle terre martoriate elaborarono e dispiegarono nuove strategie controinsurrezionali destinate a giungere fino alle guerre
(“interne” ed “esterne”) dei nostri giorni. Permette d’illuminare i meccanismi di costruzione d’un apparato di Stato, e quelli dell’instaurazione dell’egemonia d’un’unica forza politica in un contesto di guerra.
Infine – conclude il nostro giovane amico – “può forse anche significare la possibilità di dotarsi degli strumenti utili a immaginare la potenza destituente che vogliamo costruire. In breve, un ritorno all’indietro sulle tracce di un passato ricco d’insegnamenti che potranno aiutarci a meglio pensare i conflitti di oggi e la rivoluzione di domani”.
Fra i temi che saranno affrontati:
– la Guerra d’Indocina
– la Guerra del Vietnam
– dopo la presa di Saigon
– Ngo Van, un rivoluzionario vietnamita contro “venti e maree”
– l’“arma grafica” nella lotta di liberazione
– la “Guerra del Vietnam in Italia”: figure e modi d’un impegno militante
– il canto sociale in Indocina
Ejército Revolucionario del Pueblo
MERCOLEDI’ 06 SETTEMBRE 2017
ORE 21,00
Dibattito con Julio Santucho
L’Ejército Revolucionario del Pueblo (ERP) fu un’organizzazione armata
della sinistra argentina, che costituiva l’ala militare del Partido
Revolucionario de los Trabajadores (PRT), d’ispirazione guevarista.
Fondato e diretto per gran parte della sua storia da Mario Roberto
Santucho, l’ERP fu attivo a partire dal 1970. Entrato in crisi nel 1974,
fu duramente colpito dall’Operativo Independencia, un’operazione di
controguerriglia condotta dal governo di Isabelita Perón nella provincia
di Tucumán nel 1975, per essere infine quasi completamente distrutto
dalla repressione seguìta al colpo di Stato militare del 1976.
I dirigenti superstiti si rifugiarono all’estero, sciogliendo
praticamente l’organizzazione nel 1977.
Trattoria Alta Tensione con HADDD
VENERDI’ 25 AGOSTO 2017
DALLE ORE 19:00
dalle ore 19,00 Aperitivo in cortile
ore 21,00 cena by Trattoria Alta Tensione
Prenota la cena scrivendo alla mail ilpranzocena@gmail.com specificando quando e quanti siete
Prezzo fisso 10 euro
Il tutto con musica by HADDD
Trattoria ALTA TENSIONE
DA GIOVEDI’ 03 AGOSTO 2017…
ORE 21,00
dal 03 Agosto al 14 Agosto….poi dal 16 Agosto al 25 Agosto
Cena ore 21,00
Prenota la cena scrivendo alla mail ilpranzocena@gmail.com specificando quando e quanti siete
Prezzo fisso 10 euro
MUSICA DELLA CASA in cortile
VENERDI’ 25 AGOSTO 2017
– DALLE ORE 19:00
dalle ore 19,00 Aperitivo in cortile
ore 21,00 cena by Trattoria Alta Tensione
Prenota la cena scrivendo alla mail ilpranzocena@gmail.com specificando quando e quanti siete
Prezzo fisso 10 euro
Il tutto con musica by HADDD