Ananda Mida + Raj

VENERDI’ 25 NOVEMBRE 2016STREAMFM

ORE 23,00

Night for the Deaf presenta:
Live on Stage:
ANANDA MIDA sono un nuovo gruppo formato da musicisti gia’ attivi con altre formazioni della scena rock underground del Nord Italia (Ojm, Pater Nembrot, Lu Silver, Vino Del Mar, Glincolti, Poison Deluxe, etc). In Cox presentano “Anodnatius”, album d’esordio su Go Down Records. Per l’occasione si presenteranno con una line-up speciale di 7 elementi, e questo ci permettera’ di godere appieno della grande ricchezza e varieta’ del loro hard/stoner psichedelico e bluesy.
https://www.facebook.com/anandamidaband/
https://anandamidaband.bandcamp.com/releases
RAJ e’ la nuova misteriosa creatura doom nata dalle ceneri dei VERACRASH. Anch’essi presentano in Conchetta il loro omonimo album d’esordio, fatto di brani (vio)lenti e magmatici, un mantra heavy su cui si stagliano le insane melodie ossyaniche del cerimoniere Francesco Menghi.
https://www.facebook.com/rajdoom
DJ FOSSILE, maximum hard & soul.

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Il Lato Cattivo. Elementi di teoria del comunismo

GIOVEDI 24 NOVEMBRE 2016

ORE 21,00

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Dalla crisi del 2008 a oggi, il corso del capitalismo mondiale si è contraddistinto per il suo carattere caotico e apparentemente indecifrabile. Ma questo caos è retto da una logica, che bisogna sforzarsi di cogliere se si vogliono delineare prospettive e sbocchi possibili. Dagli Stati Uniti al Venezuela, dal Mediterraneo al Mar Giallo, la crisi ha mandato gambe all’aria la stabilità delle combinazioni sociali, produttive, economiche e (geo-)politiche, emerse dalla riconfigurazione conclusasi idealmente con la fine del duopolio USA-URSS. Tanto le peculiarità dei sommovimenti che – in Grecia, in Egitto, in Tunisia, in Turchia, in Brasile ecc. – hanno punteggiato gli esordi della nuova Grande Depressione in cui tuttora ci troviamo immersi, quanto i riassestamenti più attuali e più diversi (dalla guerra in Medio Oriente al voto sulla «Brexit», attraverso la «crisi dei migranti» e l’ascesa dei movimenti «populisti») indicano che un immenso work in progress è in atto, ma anche che nessun nodo è stato sciolto e che le battaglie decisive sono ancora di là da venire. Collisioni epocali di classi e di Stati si affacciano all’orizzonte. Per entrambe le due classi fondamentali che strutturano la società – classe capitalista e proletariato – la posta in gioco a medio termine è il dischiudersi di un mondo nuovo: superamento o rigenerazione – radicale l’uno e l’altra – del modo di produzione capitalistico? Per il momento, entrambe, nella planetaria eterogeneità delle loro incarnazioni e segmentazioni, stanno sul chi vive, limitandosi a scontri episodici. Le convulsioni della classe media dominano la scena. Fino a quando? E con quali fattezze le classi fondamentali si manifesteranno al momento decisivo? Ne parliamo con i redattori della rivista «Il Lato Cattivo. Elementi di teoria del comunismo», che presenteranno il contenuto del suo secondo numero (giugno 2016).

Bill Ayers & Bernardine Dohrn

DOMENICA 20 NOVEMBRE 2016STREAMFM

DALLE OER 18,00

In occasione della riedizione per DeriveApprodi del libro Fugitive Days Weather Underground: la contestazione armata negli Stati Uniti dopo il ’68 (DeriveApprodi 2016) di Bill Ayers

ore 18.00 incontro con Bill Ayers e Bernardine Dohrn
ore 20.00 buffet, musica e conversazioni

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Fugitive Days è la storia del Weather Underground, movimento rivoluzionario clandestino che agì negli Stati Uniti tra gli anni Sessanta e Settanta, in parallelo al movimento studentesco e a quello per i diritti dei neri. Anni di fermento politico e sociale: anche gli anni della guerra in Vietnam. Ma come si può fermare una guerra quando questa si combatte a migliaia di chilometri di distanza? “Portiamo la guerra a casa”, avevano urlato i Weathermen nel 1969 per le strade di Chicago e poi in tutti gli Stati Uniti. Era la loro battaglia, la lotta di migliaia di giovani per fermare la guerra del Vietnam. “Molti erano studenti”, scrive Ayers, “altri erano hippy, freak e gente di strada, alcuni erano intellettuali, altri anarchici, ribelli, socialisti, comunisti di ferro, (…) eredi dei formidabili beatnik, poeti, liberi pensatori, artisti, ragazzi di strada, rocker, digger, wobblies”. Bill Ayers era uno di loro. Nel 1970, dopo le mobilitazioni contro la guerra del Vietnam, i riot urbani e le lotte per l’autodeterminazione della comunità nera, i Weathermen scelgono la clandestinità, e dichiarano guerra agli Stati Uniti. Si chiameranno Weather Underground, da una canzone di Bob Dylan, Subterranean Homesick Blues: “Non hai bisogno di un weatherman – un esperto del tempo – per sapere da che parte soffia il vento”.

THE TELESCOPES + ZAYK

VENERDI’ 18 NOVEMBRE 2016STREAMFM

ORE 23,00

La Sociaeta’ Psychedelica presenta:
Live on Stage: THE TELESCOPES (UK)+ ZAYK (CH)
Dj Set: Davmatic + Common
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THE TELESCOPES (UK)
https://thetelescopes.bandcamp.com/
https://www.facebook.com/thetelescopesuk
http://www.elborrachodischi.de/artist/the-telescopes/ 

Shoegaze, noise, drone e psych si intrecciano vorticosamente catturando, da più di vent’anni, gli amanti del Wall of Sound. La storica band inglese capitanata da Stephen Lawrie, formatasi nel 1987, influenzata da artisti come Velvet Underground e 13th Floor Elevators, ha condiviso palchi con The Jesus and Mary Chain, Ride, Slowdive, Bleach, The Cranes, Bark Psychosis, giungono al loro sesto album “Hidden Fields” che li riporta in tour per celebrare quel loro pionieristico vortice che tutto abbraccia.


ZAYK (CH)

[poster artwork: Andres Jensen]

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PALUDE GIANTURCO, DAL PANTANO ALL’INDUSTRIA E RITORNO

MERCOLEDI’ 16 NOVEMBRE 2016STREAMFM

ORE 21,00

Presentazione del libro: PALUDE  GIANTURCO, DAL PANTANO ALL’INDUSTRIA E RITORNO (Monitor edizioni, Napoli, 2016) di Diego Miedo e Davide Schiavon
Un viaggio nell’ex zona industriale di Napoli, tra i disegni di Diego Miedo e con i testi di Davide Schiavon, fotografie di Giulio Piscitelli.
Gli Autori ne discutono con Giuseppe Pipitone (u.net)

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Nell’area orientale della città, alle spalle della stazione ferroviaria e poco distante dal porto, si trova il quartiere Gianturco. Agli inizi del Novecento compariva sulle mappe con la dicitura “Orti detti le paludi”. Lì scorreva il Sebeto, fiume di cui narrò Virgilio, e si pescava, si coltivava, si allevavano capre e vacche. Per i napoletani era ’o Pascone. Con l’espansione industriale e demografica vi si insediano le concerie, le grandi multinazionali ma anche le botteghe. Vi si trasferiscono gli operai. Nel terzo millennio la dismissione riapre il dibattito sul futuro del quartiere.

http://www.onprintedpaper.com/?p=2014

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Incontro pubblico sul processo d’appello per i fatti del 27 giugno-3 luglio 2011 a Chiomonte

LUNEDI’ 14 NOVEMBRE 2016

ORE 21,00

Incontro pubblico sul processo d’appello per i fatti del 27 giugno-3 luglio 2011 a Chiomonte e sulle attuali pratiche di resistenza No Tav alle misure restrittive

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Al tribunale di Torino sta per concludersi l’appello ai 53 No Tav già processati in primo grado per avere partecipato a quelle giornate di lotta. All’apertura del secondo grado il pubblico ministero dichiarò: “Sono qui per proseguire lungo la linea tracciata dalla procura di Torino di Gian Carlo Caselli, che condivido in pieno: una linea di grande rigore all’interno, naturalmente, di una cornice di garantismo”, e l’andamento delle udienze ha confermato in pieno questa impostazione. Ciò mentre una pratica di libertà e orgoglio, sostenuta dalla campagna “Io sto con chi resiste”, contro la pioggia di misure restrittive, sta mettendo in difficoltà la strategia repressiva dello Stato. Ne parliamo con avvocati, imputati del “Processone” e attivisti No Tav.

CORPO E RIVOLUZIONE IN MARX. MORTE DIAVOLO ANALITÀ

DOMENICA 13 NOVEMBRE 2016

ORE 17,30

Presentazione del libro: CORPO E RIVOLUZIONE IN MARX. MORTE DIAVOLO ANALITÀ di Luciano Parinetto

Partecipano: Nicoletta Poidimani e Gian Andrea Franchi

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Ecco nuovamente disponibile un “classico” della critica radicale, che apparve per la prima volta sui banchi delle librerie proprio l’anno in cui nelle strade si materializzò la potenza del Negativo, il Settantasette.
Luciano Parinetto (1934-2001), un filosofo che ha passato a contrappelo il pensiero occidentale scandagliando le figure della strega, dell’alchimista, dell’indio, in questo libro mostra come la rimozione del corpo erotico sia alla base della grande macchina capitalistica che, mediante la messa al lavoro dei corpi, li trasforma in merci e li reifica. Quest’opera segna un soprassalto in quel conatus polifonico e multiverso di liberazione, inclusivo pure dello sforzo storico-critico inteso a liberare Marx dal marxismo, che ancora ci impegna.

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