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Scherzi Della Mente – cinema di fantascienza e dintorni –

Da Giovedi 13 aprile
a Giovedi 1 giugno 2006

ore 21.30 

SCHERZI DELLA MENTE

cinema di fantascienza e dintorni

 

  

 

Ciclo di film sul filone della fantascienza che evidenziano situazioni mentali che possono concretizzarsi nella follia, ovvero fantascienza e scherzi della mente. Temi quali realtà virtuali, sdoppiamenti di personalità, effetti sulla memoria, paranoia, allucinazioni, cospirazioni e situazioni "da complotto". Film in cui lo scherzo della mente è anche effetto della fantascienza stessa ma che diventa metafora di uno stato di follia concreto. Non film sulla follia in particolare, o film sull’inconscio, o film psicologici ma film che evidenziano possibili stati della mente.

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BEAT HIPPY AUTONOMI PUNK ALL’ASSALTO DEL CIELO

BEAT HIPPY AUTONOMI PUNK ALL’ASSALTO DEL CIELO

2 – 20 novembre 2005

c.s.o.a. cox18 – via conchetta 18 – Milano

02.89400302 – cox18news@yahoo.it – www.cox18.org

Beat hippy autonomi punk… Una mostra sulle controculture e i movimenti che, a partire dagli anni Cinquanta, hanno popolato la nostra vita, hanno segnato il tempo e sognato di lasciarselo alle spalle (“Il tempo è un’invenzione degli uomini che non sanno amare”), hanno stravolto il modo di vivere (politica compresa) e tentato di separarsi dalle separazioni per allargare l’area della coscienza e dare l’assalto al cielo.

Una mostra sulla contestazione, sulle lotte e le utopie che hanno caratterizzato un modo nuovo di stare al mondo e di occuparsi del mondo, fondendo la ribellione delle coscienze con la rivolta contro l’esistente.

Immagini, parole e suoni per mettere in risalto la specificità di quei movimenti e l’universalità delle idee che li hanno animati. Per ricordare il senso di estraneità e di contrapposizione allo stato di cose presenti, il confronto/scontro tra “personale” e “politico”, l’intrecciarsi tra momenti ludici e momenti luddisti, nella ricerca, tanto ardita quanto irrinunciabile, di una nuova sintesi tra singolare e comune, teoria ed esperienza, memoria e progetto.

Allen Ginsberg, Timothy Leary, Diggers, Fugs, Provos, Kabouter, situazionisti, Living Theatre, William Burroughs, psichedelia, Weathermen, Janis Joplin, “Mondo Beat”, capelloni, comontisti, “OZ”, “San Francisco Oracle”, “Frendz”, SDS, Baader-Meinhof, Christiania, Pantere Nere, Pantere Bianche, indiani metropolitani, “A/traverso”, “CONTROinformazione”, “Differenze”, “Fuori!”, G.d.C., L’Orda d’Oro, “Puzz”, “Re Nudo”, “Rosso”, “Metropoli”, “I Volsci”, “Insurrezione”, “Senza galere”, Soccorso Rosso, Cooperativa Punti rossi, Sex Pistols, Patti Smith, Ranxerox, “Sniffin’ Glue”, Dead Kennedys, Helter Skelter, Vidicon, Virus, Crass, “Nero”, Lydia Lunch, Officine Schwarz, “Vague”, punk e creature affini… La mostra, senz’alcuna pretesa di esaustività e partendo innanzitutto dal vissuto dei suoi curatori Giancarlo Mattia e Marco Philopat, vuole tracciare per grandi linee lo scorrere di anni affollati in cui la complessità delle proposte si coniugava con pratiche di socializzazione-solidarietà-condivisione-trasversalità.

In quegli anni, dopo la fiammata rivoluzionaria che aveva posto fine al Grande Massacro della Prima Guerra mondiale e riscaldato i quattro angoli del Pianeta (da Mosca a Berlino, dalla Patagonia a Seattle) fino ai primi anni Venti, (ri)affiorava l’aspirazione a una comunità reale che fosse luogo ospitale per scelte di vita altra, contro la logica valoristico-mercantile e la società dello spettacolo.

Perché proporre una mostra come questa proprio oggi che alla noia della “sopravvivenza” (marchio sacrificale di fabbrica della “società dei consumi” degli anni Sessanta) è subentrata la fatica di arrivare alla fine del mese, oggi che l’epoca delle passioni tristi celebra il suo spento trionfo sull’estate dell’amore, oggi che la Democrazia e l’Economia hanno realizzato su scala planetaria la loro ultraterroristica e totalitaria pretesa d’imporsi come rimedi ai disastri e alle mostruosità da loro stesse prodotti?

Per una ragione nient’affatto culturalistica e documentaria, bensì perché Beat hippy autonomi punk… avevano ragione, mentre Stato capitale preti poliziotti avevano torto. Ieri, come oggi: dalle bici bianche di Amsterdam alle tute nere di Genova.

bhap_2005

PROGRAMMA

ASSALTO

Mercoledì 2 novembre

H 18.30 inaugurazione Beat Hippy Autonomi Punk all’assalto del cielo

H 20.00 aperitivo con dj Bad Trip

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Giovedì 3 novembre

H 21.30 presentazione del libro “Paradoxia. Diario di un predatore” ed. Leconte 2005 e della rivista Storie

H 23.00 concerto Lydia Luch & Band

Una delle performer più significative degli anni ’90, nessun altro artista del XX secolo ha lottato così tenacemente per forgiare e scolpire la sua personalissima visione e produzione artistica. Lydia Luch ha realmente conquistato nuovi territori con un percorso altamente innovativo, attraverso la musica, i libri performance spoken word, film, la fotografia e pure la poesia

Venerdì 4 novembre

H 21.30 John Sinclair & Steve Gebhardt

H 22.30 Proiezione del film

“Twenty to Life: the Life & Time of John Sinclair” di Steve Gebhardt (Usa 2003, b/n e col. 86’) v.o. sott. it.

John Sinclair, poeta-performer, attivista politico, giornalista, produttore musicale e quanto mai altro sia stato protagonista della lunga stagione di contestazione, sul finire degli anni sessanta, negli Stati Uniti. Questo documentario, ricco di filmati d’archivio e interviste recenti, racconta la vita di una presenza poliedrica e dirompente, che molto ha influito sulla controcultura americana.

Sabato 5 novembre

H 21.30 Lampi di critica radicale a partire da Giorgio Cesarano

L’incontro, fra l’altro, prevede:

– presentazione del nuovo numero della rivista “Antasofia” dedicato a Giorgio Cesarano

– narrazioni e considerazioni sull‚esperienza di Ludd (1969-1971)

– presentazione di Apocalisse e sopravvivenza. Considerazioni sul libro “Critica dell‚utopia capitale” di Giorgio Cesarano e sull‚esperienza della corrente comunista radicale in Italia, di Francesco Santini (Kuki)

-interventi su alcune ricezioni attuali del pensiero di Cesarano (in particolare sulla rivista “Tiqqun”).

Autopresentazione di “Antasofia”:

Antasofia è un progetto che valuta i saperi nel loro gioco costruttivo e sovversivo insieme, nel tentativo di opporli, confonderli, macchinarli, eccedendo palesemente la mediocrità di una statica gerarchia, attraverso momenti di caos nell‚ordine del discorso.

Ontologia del presente come pratica politica.

L‚autogestione è il ritmo di questa ricerca, collettiva e individuale; il lavoro sulle relazioni

che siamo capaci di esprimere localmente non è altro che il lavoro sui nostri stili di vita, sulle condotte, su ciò che ognuno di noi costruisce nella complessità della propria storia individuale.

Nell‚attraversare i piani di questo territorio politicamente ultrasensibile, diviene urgente cercare chiavi di lettura possibili che consentano di agire il presente, con una cassetta degli attrezzi di cui si sia sempre pronti a ridefinire gli strumenti.

H 23.30 Kleopatra J palys funk

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Mercoledì 9 novembre

H 21.30 presentazione del nuovo libro della collana City Lights, ed. Giunti Firenze

Giovedì 10 novembre

H 21.30 Lumi di Punk – Geografie controculturali italiane dagli anni Ottanta a oggi: la scena milanese raccontata da Marco Philopat, Elena Ferrarese, Cristina Pecchillo, Tiberio, Paolo e molti altri

H 23.00 proiezione del film “DOA (A Right of Passage)” di Lech Kowalski (Usa 1981, 90’) v.o. sott. it

Un film insolente e accattivante sulla musica punk sul e fuori dal palco. Girato nel 1978, come, quando, mentre è successo, DOA è senza dubbio documento leggendario e definitivo della generazione punk, vista attraverso la caduta dei Sex Pistols durante il loro sfortunato tour negli Stati Uniti che segnò la rottura della band e la morte di Sid Vicius. DOA racconta con dirompente energia e personale sensibilità il punk in tutta la sua interezza: le prestazioni esplosive dei primi esperimenti del movimento, compresi quelli dei Sex Pistols. Ma non mancano altri gruppi come gli X-Ray Specs con il loro leggendario “Oh Bondage Up Yours”, The Rich Kids, Generation X, Sham 69, The Dead Boys… DOA, come la musica stessa che racconta per immagini, è un film caotico, claustrofobico, cattivo, che punta dritto negli occhi: è riuscito veramente a catturare qualcosa del forte conflitto di quegli anni tra il sistema classico e la gioventù arrabbiata.

Venerdì 11 novembre

H 21.30 Lumi di Punk – Geografie controculturali italiane dagli anni Ottanta a oggi: la scena toscana e ligure

raccontata da Bad Trip, Robertino Peter Punk

H 23.00 Saluti dalla costa ovest

dj Bad Trip, Emiliano The Kingdom, Alessandro Bocci – vj set Signorina Rottermeier

Panoramica/assaggio sull’attuale scena underground locale: elettronica, robotica e industriale contemporanea

Sabato 12 novembre

H 16.30 Il desiderio dissidente

Lea Melandri racconta e discute dell’esperienza della rivista “L’erba voglio”, della figura di Elvio Fachinelli, della pratica dell’inconscio, del movimento delle donne e d’altro ancora

Lea Melandri ha insegnato in vari ordini di scuole e nei corsi per adulti. Attualmente tiene corsi presso l’Associazione per una Libera Università delle Donne di Milano, di cui è stata promotrice insieme ad altre fin dal 1987. è stata redattrice, insieme con lo psicanalista Elvio Fachinelli, della rivista “L’erba voglio” (1971-1978), di cui ha curato l’antologia: L’erba voglio. Il desiderio dissidente (Baldini & Castoldi 1998). Ha preso parte attiva al movimento delle donne negli anni Settanta e di questa ricerca sulla problematica dei sessi, che continua fino a oggi, sono testimonianza le pubblicazioni: L’infamia originaria (L’erba voglio 1977 e Manifestolibri 1997); Come nasce il sogno d’amore (Rizzoli 1988 e Bollati Boringhieri 2002); Lo strabismo della memoria (La Tartaruga 1991); La mappa del cuore (Rubbettino 1992); Migliaia di foglietti (Moby Dick 1996); Una visceralità indicibile. La pratica dell’inconscio nel movimento delle donne degli anni Settanta (Fondazione Badaracco, Franco Angeli 2000); Le passioni del corpo. La vicenda dei sessi tra origine e storia (Bollati Boringhieri 2001). Ha tenuto rubriche di posta su diversi giornali: “Ragazza In”, “Noi donne”, “Extra Manifesto”, “L’Unità”. Collaboratrice della rivista “Carnet” e di altre testate, ha diretto, dal 1987 al 1997, la rivista “Lapis. Percorsi della riflessione femminile”, di cui ha curato, insieme ad altre, l’antologia Lapis. Sezione aurea di una rivista (Manifestolibri 1998).

H 21.30 Lumi di Punk – Geografie controculturali italiane dagli anni Ottanta a oggi: la scena bolognese raccontata da Elena Velena e Laura dei Raf Punk

H 23.30 concerto dei Rappresaglia

Una delle band rappresentative di quella incendiaria stagione punk che ha reso famosi i gruppi italiani in tutto il mondo. Presto, però, hanno cominciato a rivolgersi alle loro radici, recuperando i suoni e lo spirito del punk 77 senza ispirarsi ad un gruppo particolare ma cercando sempre di creare uno stile personale.

Domenica 13 novembre

H 16.30 Sul vivere in comune: Urupia

è in programma un incontro con Antje e Rolf, due compagni tedeschi partecipi del progetto Urupia, la Comune del Salento che molti conoscono, e che a molti di più converrebbe conoscere.

Questi compagni potranno illustrarci il percorso nel movimento sovversivo tedesco degli anni Ottanta che li ha condotti a questa scelta, nonché la storia e le prospettive future dell’esperienza urupiana, che lo scorso maggio ha compiuto i suoi primi dieci anni.

Prima di concludere il pomeriggio con una degustazione gratuita dei prodotti di Urupia, Paolo Ranieri proporrà una riflessione e un dibattito sul senso delle comuni, cercando di scoprire come mai, a fronte di un sempre rinnovato interesse per questo tipo di scelte, nei fatti, tale pratica continui a mantenersi ultraminoritaria, incappando non di rado in dolorosi scacchi. E se sia possibile ricavare delle indicazioni di ordine generale dalla serena resistenza di questi compagni che vivono nell’apparentemente remoto Salento, eppure appaiono assai meno isolati di quanto accade di percepirsi a chi vive circondato dalle metropoli dell’apparenza.

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Mercoledì 16 novembre

H 21.30 Matteo Guarnaccia: Beat, Provos e Capelloni

H 22.30 proiezione del film “My Generation” di Thomas Haneke e Barbara Kopple (Usa 2001, col. 103’) v.o. sott. it

Woodstock: il nome evoca gloriosi scenari. Anziché scavare nella memoria di un evento focale per la controcultura del ‘68, Barbara Kopple segue l’evolversi del mito attraverso le sue recenti ripetizioni. Woodstock ‘69, Woodstock ‘94 e Woodstock ‘99: ce ne sarebbe per parlare di de-generazione, ma la documentarista lascia da parte il suo spirito acido per viaggiare in mezzo alla folla. Il risultato è un film estremamente sfaccettato, illuminante tanto sulla commercializzazione della libertà (con il passare delle edizioni, per garantire sicurezza e migliori servizi, il raduno appare sempre più confinato in una sorta di bunker) quanto sulle risposte dei giovani a questo desiderio di aggregazione.

Tre generazioni a confronto. Molte cose cambiano, ma la musica resta: trenta anni di storia e di rock, il migiore di tutti i tempi, da Joni Mitchell ai Nine Inch Nails, da Santana ai Rage Against the Machine, da Jimi Hendrix ai Limp Bizkit, e molti altri ancora. Per guardare chi siamo oggi e capire chi eravamo.

Giovedì 17 novembre

H 21.30 proiezione dei film diretti da Antony Balch e scritti da William S. Burroughs

The Cut-Ups (Uk 1966, b/n 18’) v.o. sott. it
Towers Open Fire (Uk 1963, b/n 9’) v.o. sott. it
Certo esigui sono i film tratti da (o ispirati ai) testi letterari di Burroughs, e questo perché la sua opera è ben poco cinematografica nel senso classico del termine, a causa della scarsa importanza che lo scrittore attribuisce al plot narrativo. La sua è un’estetica non lineare, frammentaria, la sua è una scrittura affabulatoria e gergale, fatta di continue associazioni visive. Logico, quindi, che l’equivalente filmico della sua letteratura non può che avere uno stile “sperimentale” e fare uso del cut-up, un procedimento caotico e casuale, derivante dal collage dadaista, che consiste nel tagliare e incollare pezzi di testo alla ricerca di nuovi significati. Burroughs lavorò su questo procedimento a partire dal 1959 insieme a Brion Gysin, singolare figura di pittore sperimentale e romanziere, che ne è il vero scopritore; Gyson e Burroughs applicarono il cut-up a varie forme artistiche e a un po’ tutti i supporti. Nel campo cinematografico il risultato sono una serie di cortometraggi raggruppati sotto il titolo di Thee Films, realizzati con l’inglese Antony Balch I primi due cortometraggi, Towers Open Fire (1963) e The Cut-Ups (1966) hanno una struttura piuttosto simile, infatti ritroviamo le stesse immagini con un montaggio sempre diverso ma rapido, seriale e frastornante, accompagnate da un collage sonoro altrettanto ossessivo. The Cut-Ups presenta una colonna sonora particolarmente aggressiva dominata dall’interazione e la sovrapposizione martellante di 2 parole “yes” e “hallo?”.

H 23.00 concerto di Steve Piccolo e Gak Sato: AUTOSPOND/AUTOSPIA – Nudo sorvegliato pasto sorvegliante cortocircuito-cutup con clandestino omaggio a Hunter Thompson

Venerdì 18 novembre

H 21.30 spettacolo teatrale Milano 70allora

di Walter Leonardi, Paolo Trotti, Flavio Pirini

con Walter Leonardi

regia di Paolo Trotti

Milano70allora è un concept show sugli anni 70 filtrati dallo sguardo di un bambino che sta crescendo e ha tra i 4 e 14 anni. In lui si mischiano frammenti di realtà a pezzi di mitologia urbana, più che urbana di cortile, che in quegli anni, per i bambini, erano la stessa cosa. E la vita arriva al cortile attraverso il passaparola e le reazioni degli adulti a quel mondo di paura che si annida nei box e subito fuori dal cancello di casa.

Milano 70allora è la storia del Garelli a tre marce che insieme al telecomando rappresenta la vera rivoluzione, la velocità, il precipitare degli eventi, il cambio produttivo che porta con sé il microchip e la fine delle fabbriche, la fine della classe operaia, gli scontri, i morti, la perdita dell’innocenza.

Milano 70allora è anche la storia di tre ragazzi uccisi da quegli anni là, di tre corpi rimasti senza vita, vittime della necessità di cambiare le carte in tavola al potere immobile e immobilista.

In quegli anni è stato gettato il seme che ha germogliato negli anni 80, 90 ed è arrivato fino a noi. Televisioni private, radio libere, neo liberismo, precarietà nel lavoro e nella vita. La grande rivoluzione nichilista del punk, il futuro promesso solo al giorno dopo e la vita vissuta in affitto fino ad affittare il nostro tempo, la nostra libertà, il nostro corpo.

H 23.00 concerto dei SigmaTibet featuring JBP

Sabato 19 novembre

H 17.00 Dentro fuori ai bordi dell’autonomia

Presentazione del libro “Gli operaisti” ed. Derive Approdi 2005, con Gino Tedesco, Francesca Pozzi, Ferruccio Gambino, Jairo Daghini

Le assemblee autonome in fabbrica: Alfa Romeo e Porto Marghera

Le assemblee autonome in fabbrica: un operaio dell’Alfa Uno di Porto Marghera

H 21.30 L’immagin/azione. Video-intervento sul Festival del Proletariato giovanile al Parco Lambro

Nel ruolo di attori, autori e spettatori, interverranno Alberto Grifi, Flavio Vida, Joe Fallisi e tutte le persone che vorranno partecipare alla proiezione.

Alberto Grifi partecipò alle riprese del Festival: più di 30 ore di materiale videoregistrato…

Come riproporre dopo tanti anni le immagini girate dai “video-teppisti” che insieme ad Alberto Grifi avevano ripreso e documentato le giornate del Festival?

Ci piacerebbe che soprattutto quelli che passarono al Parco Lambro in quei giorni, ci venissero a trovare durante la serata: il montaggio del film sarà realizzato dai partecipanti, che potranno selezionare e creare nuove sequenze, interrompere il flusso dei documenti dell’epoca per lasciare il proprio racconto, la propria memoria, la propria capacità di confrontare quello che sembra un lontano passato remoto confinato nel sogno rivoluzionario, con l’attuale fascismo in cravatta e doppio petto. Ci sarà uno schermo interattivo, attraverso il quale le persone, con lo spostamento del proprio corpo, potranno seguire un vero e proprio processo di frammentazione, montaggio, disseminazione e ricomposizione dell’immagine.

H 23.00 Performance “Flower Power” di Animanera Teatro

H 23.30 concerto dei Metropolis

Domenica 20 novembre

H 17.00 La stagione dei processi

Intervengono Pippo Pelazza e Ugo Giannangeli

H 21.30 La rivoluzione non è una cosa seria

Film documentario di Marilena Moretti

Prodotto nel 2005 da Marilena Moretti e da Donatella Botti per BIANCAFILM, Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico, Zenit Arti Audiovisive

è la primavera del 1971. Un gruppetto di estremisti di buona famiglia e di buone letture, insieme con qualche giovane proletario incazzato, lascia Torino per stabilirsi a Ponte a Egola in Toscana, in un casale abbandonato. Di fatto, quella di Ponte a Egola diventa una comune, tra il modello hippy di quegli anni e quello di un “nucleo rivoluzionario”. L’intenzione è di rompere con i vecchi schemi delle organizzazioni politiche, per praticare nel vissuto quotidiano la RIVOLUZIONE.

Al casale si arriva costeggiando il cimitero e l’Egola, un torrente infestato dalle zanzare e dalla puzza degli scarichi delle concerie. Un luogo inospitale, isolato, che in qualche modo rispecchia la diversità di quest’esperienza.

Al nucleo originario di Torino, si aggiungono ben presto altri ragazzi di Milano, Genova, Firenze, una ventina in tutto, attratti dallo stesso bisogno di radicalità. Li accomuna il desiderio di vivere contro le regole, al di fuori del carcere della famiglia e del lavoro, di vivere “senza riserve e senza tempi morti”. Si rifanno ai situazionisti, Debord e Vaneigem, come pure al Jerry Rubin di Do it!. Leggono Marx ed Engels, Anton Pannekoek e Paul Lafargue. Amano i poeti francesi ed esaltano le imprese della Banda Bonnot. Uno dei loro slogan è Contro il capitale, lotta criminale. Sul muro del casale, con la vernice rossa, c’è scritto: La rivoluzione non è una cosa seria.

Vivono dell’aiuto economico dei genitori, di minime attività artigianali, di qualche furto. Si procurano gli stupefacenti in farmacia, fanno dei trip, sono protagonisti di azioni provocatorie. è il loro modo di praticare l’illegalità e il rifiuto del lavoro. Si definiscono comontisti (da comontismo, tentativo di traduzione del termine marxiano Gemeinwesen, ovvero comunità: “l’espressione dell’essenza umana, negatrice del capitale come dominio delle merci sugli uomini”). Dell’esperienza rimane traccia nei volantini, negli scritti, nella rivista “Comontismo. Per l’ultima Internazionale”.

La comune di Ponte a Egola si scioglie dopo appena un anno, nella primavera del ’72. La sua fine è accelerata dal crollo di una parte del casale, da dissidi ideologici e dal sopravvento della realtà. Il gruppo si divide tra Firenze, Torino e Milano. Chi finisce in carcere, chi si ritira nel privato, chi ha problemi con l’eroina. Nessuno di loro è mai più tornato a Ponte a Egola. I rapporti si sono interrotti. Qualcuno è morto. Di altri si sono perse le tracce.

L’autrice del film, realizzato nello stile del video-diario, era tra loro. In questi trent’anni ha pensato spesso di salire in macchina e andare a vedere che ne fosse stato di quel casale. E che ne fosse stato di loro. E finalmente ha deciso di farlo.

L’occupazione del centro sociale Cox18 compie quaranta più uno anni

giovedì 23 marzo 2017, ore 21

Presentazione del libro di Elisa Santalena, Marco Clementi, Paolo Persichetti

Brigate rosse. Dalle fabbriche alla “campagna di primavera”
DeriveApprodi, Roma, 2017, vol. I

partecipano: Marco Clementi e Paolo Persichetti

Finalmente, una storia delle Brigate rosse raccontata “dall’interno”, basandosi su un ampio uso di fonti, sia archivistiche (diverse delle quali disponibili da poco) che orali (in particolare le testimonianze dei militanti di questa organizzazione). Una risposta ponderosa, dalla quale d’ora innanzi nessuno potrà prescindere, ai cultori della versione complottista della vicenda brigatista e del “caso Moro” in particolare. Il primo di due volumi (che supereranno le mille pagine!), da leggere e da discutere.
Inizieremo a farlo intorno alle nove di sera e andremo avanti ad libitum.

– venerdì 24 marzo 2017, ore 21

Anteprima di discussione intorno al libro di Oreste Scalzone

77, e poi… (Mimesis, Milano, 2017)

partecipano: Oreste Scalzone, Paolo Persichetti, Franco Piperno e Carlo Amore

Oreste Scalzone, come un “cantastorie e un griot”, racconta un Settantasette, quello che ha vissuto, quando “finalmente il cielo è caduto sulla terra”. Quell’anno, mentre “il cielo della politica” è perturbato da vicende d’infimo squallore come lo scandalo Lockheed, l’onda della sovversione sociale si impenna e dilaga nei territori, dove l’operaio sociale trova in università e scuole la base logistica d’una critica di massa della società del Lavoro e dell’omonima Repubblica. Scontrandosi con “l’emergenza come forma di governo” che connota il regime del “compromesso storico” e dell'”unità nazionale”, il movimento attinge un livello d’insurrezionalità endemica che arriva “fino alle armi” e a quella che sarà definita “guerra civile di bassa intensità”
[ulteriore riduzione d’un’aletta editoriale già intrisa di sudore].

Per discutere del libro abbiamo ridato vita al “tridente” (Oreste, Carlo e Paolo), una già sperimentata formazione alla quale abbiamo ora il piacere di affiancare Franco Piperno. Anche stasera sappiamo a che ora si inizierà, intorno alle nove, ma non quando si finirà.

– sabato 25 marzo 2017, ore 16

Presentazione dei libri:

di Matteo Guarnaccia
Fashion sabotage. La moda controcorrente, dagli apaches agli hipster
24 Ore Cultura, Milano, 2016, 182 pp., ill., rilegato

di Andrea Fumagalli
Grateful Dead economy. La psichedelia finanziaria
Agenzia X, Milano, 2017

partecipano: Matteo Guarnaccia, Andrea Fumagalli, Massimo Martignoni, Serpica Naro

Le spericolate avventure delle subculture giovanili, dai Punk ai Rockabilly, da Tokyo a New York, che hanno influenzato, contaminato e ispirato la storia della moda ufficiale. Quest’ultimo di Guarnaccia è un volume che mette un punto fermo nelle relazioni tra bande di strada e passerelle, (di)mostrando quanto le collezioni degli stilisti, in particolare (ma non solo) a Milano, debbano alle subculture giovanili.

L’agile volume di Fumagalli, per parte sua, utilizza la metafora dei Grateful Dead, non solo per rendere omaggio a uno dei gruppi musicali più influenti della cultura alternativa, ma anche per indagare come la finanza e la mercificazione si siano appropriate, oltre che del corpo, dei cervelli, dei sensi e dell’eros.

– sabato 25 marzo, ore 19

Non perdetevi l’appuntamento a BOOK PRIDE con la presentazione di “’77, e poi…” di Oreste Scalzone presso il MUDEC – Museo delle Culture auditorium,
via Tortona 56. Per ricordare la figura di Primo Moroni e per festeggiare i quarant’anni dell’occupazione autogestita del Conchetta.

partecipano: Oreste Scalzone, Gianfranco Manfredi, Franco Piperno e Carlo Amore
Per saperne di più sul libro: clicca qui

CSOA COX18
Archivio Primo Moroni
Libreria Calusca

– sabato 25 marzo, ore 23

Live on Stage: HATE & MERDA, COUNCIL OF RATS, LOIA

HATE & MERDA
“Ci siamo rotti di tutto, e siamo stanchi di non dimostrarlo. Rotti dei buoni propositi, delle strategie, delle scene, delle città, della campagna, della vita.”
Da Giovedì 21 Gennaio 2016 è disponibile ‘La Capitale Del Male’, il secondo album ufficiale, prodotto e distribuito da Dischi Bervisti, Sangue Dischi, Shove Records, Zas Autoproduzioni, Toten Schwan Records, Icore Produzioni, UTU Conspiracy, Dio Drone [vinile] e Simula Records (UK) [tape].
Born to hate.

COUNCIL OF RATS
New Album “COARSE” Release Show

LOIA
“La LOIA è il sudicio che ci rimane addosso, quello da cui non ci liberiamo mai, quello sporco da cui non riusciremo mai a pulirci.”

– domenica 26 marzo, dalle ore 15 alle 21.30

Il collettivo Disegni matti presenta una fanzine sui 10 anni della loro attività.
Spry Art sulla facciata
Musica in cortile
Proiezione video-intervista registrata a “Quello che facciamo è segreto 2016”
Presentazione di “Quello che facciamo è segreto 2017”
ore 20 Cena buffet

– martedì 28 marzo 2017 ore 17,30 –

Presentazione del libro-bimbi Non aver paura… ti porto io
Cox 18 Books, Milano, 2017 (con merenda)

partecipano i bambini e le bambine protagonisti dei racconti

Le esperienze dei laboratori autogestiti per i bambini fatte nel Centro Sociale Cox18 (e dintorni) a partire dal 2008.

In questo libro si racconta della attività di assistenza portata da un gruppo di bambini a quei grandi di conchetta che si trovavano il martedì per passare il tempo. Questi ultimi stanno migliorando, prima o poi forse impareranno a cavarsela da soli…

– giovedì 30 marzo 2017, ore 21

Presentazione del libro di Bruno Cartosio
Parole scritte e parlate. Intrecci di storia e memoria nelle identità del Novecento
Società di mutuo soccorso Ernesto de Martino, Venezia, 2016

partecipa: Bruno Cartosio

Da quando la storia orale si è affermata come veicolo di elevate prestazioni nell’attraversare le vaste distese delle memorie individuali e collettive, la questione del rapporto tra storia e memoria (con i relativi problemi di metodo e di strumenti interpretativi) è diventata ineludibile per gli storici.
In questo libro memoria e storia si intrecciano, mentre le fonti orali e quelle scritte collaborano tra loro, con pari legittimità, senza alcun antagonismo, ponendo problemi diversi di trattamento e interpretazione. Grande e piccola storia, individuale e collettivo, privato e pubblico, rapporti di polizia e memorie autobiografiche, voci di persone comuni – ognuna portatrice delle proprie ragioni – dialogano lungo un itinerario di ricerca che riguarda soprattutto il nostro passato recente, ma anche il nostro futuro prossimo.

La presentazione del libro di Cartosio, fra l’altro, è propedeutica a un breve ciclo seminariale sulla ricerca con le fonti orali che sta per iniziare in Calusca.

– venerdì 31 marzo 2017, ore 18,30

Il progetto “Millepiani”: ven’anni e rotti di lavoro filosofico-politico
partecipano: Tiziana Villani, Ubaldo Fadini et al.
Segue brindisi a Primo Moroni e agli Amici Tutti

MILLEPIANI è nata nel 1993 con l’intento di realizzare un luogo di ricerca e di produzione editoriale nell’ambito del pensiero critico, prestando così attenzione ai campi della filosofia, dell’architettura, dell’urbanistica e dell’ecologia sociale. Il titolo da noi scelto, unitamente alla denominazione di “ETEROTOPIA” per la nostra Associazione Culturale, chiarisce l’orizzonte della nostra ricerca, che vogliamo indipendente e capace di promuovere una progettualità attenta alle trasformazioni in corso
Il progetto MILLEPIANI nasce dall’esigenza di ridare espressione a tutte quelle istanze di pensiero che fanno parte dello scommettersi con la vita e i suoi molteplici divenire.Il nostro è un laboratorio di ricerca composto da docenti, intellettuali indipendenti e giovani ricercatori che da anni sviluppano percorsi originali nell’ambito della filosofia politica, dell’arte e delle scienze sociali richiamandosi alle grandi scuole del pensiero critico francese, tedesco e naturalmente italiano. I nostri autori: Gilles Deleuze, Félix Guattari, Michel Foucault, Paul Virilio, André Gorz, Walter Benjamin, William S. Burroughs, James G. Ballard, Hannah Arendt, Theodor W. Adorno e i tanti che hanno accolto queste sfide del pensiero.
I nostri testi sono il frutto di questa rigorosa e impegnata ricerca che proponiamo nella forma di scelte tematiche coerenti ed attente verso il pubblico dei nostri lettori che da tanto tempo ci segue e ci sollecita.

Gli ambiti in cui continua a prodursi il sapere critico sono quindi luoghi della necessità: necessità dell’espressione, della creazione e della ricerca di senso: “poiché la razza votata all’arte o alla filosofia non è quella che si pretende pura, ma quella oppressa, bastarda, inferiore, anarchica, nomade, irrimediabilmente minore…”
(Gilles Deleuze – Félix Guattari, 1991)

ORE 23,00 NIGHT FIGHTERS 8

– sabato 1 aprile 2017 – ore 17

Chiacchierata sui quarant’anni di Cox

ore 23,00 MR. PRESIDENT PARTY & DAVMATIC

– domenica 2 aprile 2017 dalle ore 11.00

Mercatino biologico e delle autoproduzioni

Ore 11.00 Apertura mercato
Ore 13.00 Pranzo a cura dei cuochi du Coox18
Ore 15.30 laboratorio creativo per bambini “DRAGO d’Aprile… decoriamo il grande dragone