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programmazione

Night Skinny’s Handmade Grenade

VENERDÌ 17 DICEMBRE 2010

dalle 22.30

NIGHT SKINNY’S HANDMADE GRENADE
THE RELEASE PARTY

Dopo l’uscita di Metropolis Stepson (2010 – Relief Records EU), concept album che pianta le sue radici nella cultura Hip Hop underground, il producer Cee Mass alias The NightSkinny sceglie di proseguire il progetto con HANDMADE GRENADE – New York Edition . Un vinile 7″ in edizione limitata con la partecipazione di M.Sayyid e H.Priest (Airborn Audio/Antipop Consortium) e Vordul Mega (Cannibal Ox). Progetto di respiro internazionale che costruisce un ponte tra due città, Milano e New York, due paesaggi urbani che hanno nutrito il lavoro del giovane producer. Le suggestioni urbane e underground che muovono le sonorità del producer milanese di adozione ritrovano ancora una volta negli spazi di Cox 18 un naturale luogo di espressione.

Venerdì 17 dicembre sarà il party di presentazione del nuovo video estratto da Metropolis Stepson NYC Edition, incluso nella New York Edition Vinile 7”+ Dvd.

Start 22.30 con proiezione video NightSkinny’s Handmade Grenade

A seguire Dj set HIP HOP/ELECTRO/BEATS guest starring:

The Night Skinny – holdin’ it down with synthesized floor- bangers and spinning the finest in New York/Detroit HipHop and electro beats
Dre Love – Pure eclectic flavor and definitive master of ceremony – Hip Hop, Funk and Brazilian Jams
Tayone – internationally acclaimed turntable extraodinaire dropping heat with the freshest Hip Hop – Electro -Glitch tunes

ALFABETA

GIOVEDÌ 16 DICEMBRE 2010

dalle 21.00

Calusca City Lights
Presentazione:

alfabeta2 – mensile di intervento culturale

Partecipano:
Carlo Formenti
Andrea Inglese

“ Knowledge workers”, tra l’angoscia per una pensione che non ci sarà e il prode Assange

La discussione prende spunto dall’inserto monografico “ Operai della conoscenza” , apparso nel secondo numero di “Alfabeta2”.

”Alfabeta” durò dieci anni, dal 1979 al 1988. Una rivista: un luogo d’incontro fra scrittori, intellettuali, studiosi e analisti delle più diverse discipline – e appartenenti a diverse generazioni. Dalla fine della sua avventura, di anni, ne sono passati più di venti. Riprendere un filo interrotto così a lungo può facilmente far scadere – si capisce – nella nostalgia, nel reducismo, nei lucciconi del come eravamo e di anima mia. O nell’acrimonia del quantum mutatus ab illo, della gran bontà dei cavalieri antichi. Consapevoli di questa Scilla e questa Cariddi, abbiamo comunque ritenuto opportuno affrontare la presente navigazione. Rispetto a quella stagione né reduci (nel senso che anche chi di noi già c’era, venti e trent’anni fa, sa bene come quello presente sia un altro tempo), né postumi (nel senso che anche chi è venuto dopo, o molto dopo, ancor oggi sente di poter condividere quell’urgenza, quell’apertura, quella spregiudicatezza culturale)

La ballata del Pinelli

DOMENICA 12 DICEMBRE 2010

dalle 21.00

La ballata del Pinelli e altre cantate
con Pino Masi e la partecipazione di Alessio Lega

Mai Morti (estratto dallo spettacolo)
con Renato Sarti (Teatro della Cooperativa)

Proiezione del film documentario “12 dicembre 1970 – la lotta continua”
da un’idea di Pier Paolo Pasolini

NFTD – NoGuRu in concerto

SABATO 11 DICEMBRE 2010

dalle 23.00

NIGHT FOR THE DEAF con
NOGURU
+ special guest GLINCOLTI

Formazione nuova di zecca composta da 3 ex Ritmo Tribale + Xabier Iriondo + Bruno Romani (ex Detonazione), i NoGuRu presentano in Cox18 il loro album d’esordio, “Milano Original Soundtracks” uscito per Bagana Records. Questi rockers leggendari non hanno perso un’oncia della loro carica originaria, anzi rilanciano con un suono chitarristico ispido ed al tempo stesso ricercato, squarciato dalle incursioni anarcoidi del sax di Romani.
Aprono la serata GLINCOLTI, spettacolare band di post rock blues strumentale, tra le piu’ originali del panorama underground. In Cox18 presentano il loro album d’esordio “Visti e Imprevisti”, uscito da poco su Godown records.

Scali di parole

GIOVEDÌ 9 DICEMBRE 2010

dalle 22.00

“LA GUARDIA È STANCA”
secondo appuntamento di scali di parole 2010-2011, con GERALDINA COLOTTI.
scali di parole 2010-2011 è organizzato da cox18, calusca city lights, archivio primo moroni, lemm – associazione culturale

perché conchetta? perché calusca? perché l’archivio primo moroni?
semplicemente perché la poesia è nella strada (o sulla strada), perché il legame tra poesia e vita ci ha intrigato e attraversato, da sempre, e perché poeticamente ha da abitare l’uomo e questo significa costruire situazioni (individuali e collettive) che valgano la pena.
tutto questo non può che vivere al di fuori dei circuiti commerciali. nella strada, appunto.

Il secondo incontro si intitola “la guardia è stanca” dall’ultimo libro di Geraldina Colotti.
In questa terza raccolta di versi, Geraldina Colotti prosegue il suo originale percorso, confrontandosi ancora con l’universo accidentato della vita, dell’impegno e del disincanto. Dire poesia civile è riduttivo. Siamo all’incrocio fra i territori dell’io e quelli della storia. Siamo nel punto in cui la drasticità della scelta si ribalta nel grottesco della burla, e nell’amaro della solitudine. È una sorta di doppio gioco, evocato nell’esclamazione che dà titolo al libro. Stanco è il marinaio che, irridendo i notabili borghesi, chiude il parlamento russo decretando il sopravvento del potere bolscevico. Stanco è il militante del Novecento, perplesso e spaesato di fronte a un tempo cinicamente dimentico di classi, lotta e disciplina. In queste pagine, Geraldina Colotti conferma la sua ripugnanza per ogni genere di arroganza o vittimismo. I momenti più intensi, ancora una volta, sono quelli dedicati agli anni Settanta, alla lotta armata e al carcere. Ma l’Italia allucinata di oggi emerge con forza in brevi lampi di invettiva e di ironia. È uno spazio, quello del reale sfigurato, a cui l’io non può sottrarsi anche dettando i suoi verbali più intimi. A conti fatti, graffia la parola che mette in gioco se stessa nell’inventario sterminato del mondo.

geraldina colotti

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Liberi tutti

GIOVEDÌ 2 DICEMBRE 2010

dalle 21.00

LIBERI TUTTI
Antonio Bocola | Marina Ballo Charmet E Walter Niedermayr
a cura di Fabrizio Longo | Rossella Moratto

Il carcere visto da dietro le sbarre, con gli occhi dei minori. Adolescenti e bambini in età prescolare che vivono la difficile esperienza del carcere, un segno indelebile nelle loro esistenze.
Non un’inchiesta ma il lavoro di un regista, Antonio Bocola, e quello di due artisti, esponenti della fotografia d’avanguardia italiana, Marina Ballo Charmet e Walter Niedermayr: un dialogo e un confronto tra due approcci diversi al linguaggio video – quello del cinema documentaristico e quello dell’arte – accomunati da un medesimo interesse per il sociale.
Bocola, Ballo Charmet e Niedermayr riportano “la vita degli altri” restituendo, ognuno a proprio modo, degli stralci di esistenza: non raccontano in prima persona, ma aprono uno spazio per cercare di comprendere (e far comprendere a tutti noi che siamo “fuori”) la vita vista da “dentro”. Il punto di vista è quello dei minori, appunto, è il loro lo sguardo che possiamo condividere.
È lo sguardo degli adolescenti, come racconta Non ci sto dentro, docufilm di Antonio Bocola frutto di un anno di lavoro del regista con il suo laboratorio di tecnica cinematografica all’interno del carcere minorile Cesare Beccaria di Milano. È una raccolta di testimonianze in prima persona dei ragazzi e delle ragazze dell’IPM Beccaria, che nasce dal pretesto narrativo dell’apertura di una radio in podcast: questa diventa il catalizzatore dei loro racconti, frammenti di ordinaria quotidianità in carcere e nelle comunità penali territoriali. Le dinamiche relazionali, le storie e i desideri di un “dopo” diverso che lascia intravedere una speranza di riscatto nel difficile passaggio all’età adulta.
È anche lo sguardo inconsapevole e innocente dei bambini e delle bambine, che vivono con le loro madri all’interno del carcere. La legislazione italiana infatti consente alle madri detenute che non possono usufruire di altre facilitazioni previste dalla Legge Gozzini (arresti domiciliari o differimento della pena), di tenere con sé i loro figli fino all’età di tre anni durante il periodo della detenzione. Questo comporta per i bambini un’esperienza di vita traumatica che incide pesantemente sul rapporto con la madre e sulla loro crescita. Nel video Agente Apri, opera composta da riprese realizzate nel 2006 nel carcere di San Vittore di Milano, Marina Ballo Charmet e Walter Niedermayr riflettono su questo tema. È il racconto essenziale dei percorsi che due bambini, un maschio e una femmina, compiono quotidianamente nei vari ambienti del carcere nel quale vivono insieme alle loro mamme, per uscire a giocare e per poi tornare nel nido all’interno del carcere milanese.
Nel 2006, poco dopo la realizzazione del video, è stato creato a Milano in via sperimetale l’Icam, una struttura di custodia attenuata frutto di un protocollo d’intesa fra gli enti locali (Regione, Provincia e Comune ed il Dipartimento di Polizia Penitenziaria), concepita secondo il modello della casa famiglia. L’esistenza dell’Icam ha consentito il trasferimento delle detenute nella struttura – dove possono usufruire di attività formative e di avviamento professionale – e la chiusura dell’asilo nido del carcere di San Vittore poiché i bambini frequentano i servizi scolastici e ricreativi presenti sul territorio, presso i quali vengono accompagnati da operatori e volontari.

Senza pretese di ricerca sociologica, Non ci sto dentro e Agente Apri fotografano senza filtri il sistema del carcere focalizzandosi sulla parte più debole della sua popolazione. Continue reading Liberi tutti

Scali di parole

VENERDÌ 26 NOVEMBRE 2010

dalle 22.00

“LE RISPOSTE DELLA POLVERE”
primo appuntamento di scali di parole 2010-2011, rassegna poetica che si articolerà con un incontro mensile sino a giugno.
scali di parole 2010-2011 è organizzato da cox18, calusca city lights, archivio primo moroni, lemm – associazione culturale

perché conchetta? perché calusca? perché l’archivio primo moroni?
semplicemente perché la poesia è nella strada (o sulla strada), perché il legame tra poesia e vita ci ha intrigato e attraversato, da sempre, e perché poeticamente ha da abitare l’uomo e questo significa costruire situazioni (individuali e collettive) che valgano la pena.
tutto questo non può che vivere al di fuori dei circuiti commerciali. nella strada, appunto.

il primo incontro si intitola “le risposte della polvere” con un rimando a “chiedi alla polvere” di john fante; il registro è quindi quello di una condizione di provvisorietà e impermanenza
e prevede la partecipazione di:

tom raworth, john gian, rita degli esposti

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Ex Machina

SABATO 27 NOVEMBRE 2010

dalle 23.00

ex MACHINA

Un progetto che si muove sul confine tra espressione visiva e performativo-sonora e pone in relazione la ricerca di due gruppi italiani, Echran e Teatrino Elettrico, accomunati, pur nella originalità degli esiti, dall’impiego dello scarto e del residuale in un’ottica di riutilizzo creativo. Il materiale di recupero espulso dal ciclo d’uso e diventato rifiuto inerte – nel caso di Echran vecchie lamiere e, nel caso di Teatrino Elettrico, oggetti d’uso quotidiano smontati e riassemblati – viene riciclato come materia sonora e diviene “strumento”. I riferimenti sono molteplici: in ambito artistico da Fluxus alle macchine inutili di Bruno Munari e ancora più indietro all’ottica di accumulazione dadaista, mentre in ambito controculturale all’estetica dello steam punk e a gruppi quali Mutoid Waste company e a il movimento rave indipendente della prima ora.

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Seize the time

GIOVEDÌ 25 NOVEMBRE 2010

dalle 21.30

Proiezione del film “Seize the Time” di Antonello Branca e incontro con:
Bruno Cartosio (docente di storia contemporanea – Università di Bergamo)
U.Net (esperto di storia, cultura e resistenza afro-americana)
Federico Carra (Kiwido – Federico Carra Editore)
Donatella Barazzetti (ACAB – Associazione Culturale Antonello Branca)

Film “cult” degli anni ’70 sul movimento delle “Pantere Nere”. Il lungometraggio è stato realizzato interamente negli Stati Uniti seguendo dall’interno il lavoro del Black Panther Party. Antonello Branca costruisce l’impianto narrativo del film fondendo insieme, con estrema abilità, i canoni del cinema di finzione e del cinema documentario. Un solo attore professionista, Norman Jacobs, si muove tra visioni pop-simboliche dell’imperialismo a stelle e strisce contrapposte a visioni della realtà: rastrellamenti, manifestazioni studentesche, esercitazioni della guardia nazionale, testimonianze dirette. Un’America dove i neri e le “pantere” in particolare, vengono assassinati a sangue freddo secondo un preciso disegno repressivo.
Intorno alla partecipazione del film al festival di Venezia dello stesso anno, si sviluppò una vivace polemica: le condizioni poste dalla direzione del Festival infatti furono tali da indurre l’autore a non presentare il film.