Genova non è finita

DOMENICA 16 DICEMBRE 2012

Iniziativa a sostegno della campagna di raccolta fondi per i condannati di Genova lanciata da Supporto Legale

AVANZI DI GALERA presenta:

dalle ore 15.00
PERCORSO A TAPPE FORZATE
Il carcere tra suoni, visioni, azioni, resistenze

dalle ore 20.30
CENA
Ricette da “Il Gambero Nero, ricette dal carcere”
Per prenotare scrivi a: avanzidigalera@inventati.org

 

Il comunicato dell’iniziativa:

Genova non è finita

è sotto la pelle di ciascuno di noi
ed è patrimonio di chi c’era e di chi non c’era

Un movimento, tante realtà. In piazza per sperimentare e rivendicare un futuro differente. Una mobilitazione tanto incisiva che si è dovuta confrontare con la repressione più diretta e violenta. Quella che non ci aspettavamo e per la quale non eravamo pronti.

Sono passati 11 anni da Genova 2001, è arrivato il momento che abbiamo temuto, che abbiamo tenuto dentro di noi: oggi piovono sulle nostre teste i risultati giudiziari di quelle giornate. Il 13 luglio 2012 la Corte di Cassazione ha confermato le condanne in via definitiva per devastazione e saccheggio (419 c.p., reato punito con la reclusione da 8 a 15 anni) per 5 manifestanti per i fatti di Genova 2001. Per altri 5 la sentenza è stata annullata e si dovrà celebrare un nuovo giudizio. Stanno arrivando le spese legali, una montagna di soldi: una cifra ad almeno cinque zeri.

Questo non è il futuro che volevamo. Non permetteremo che i condannati e le condannate di Genova siano dimenticati in prigione: lavoriamo per creare iniziative di solidarietà materiale, umana e politica. Lo Stato e la magistratura hanno deciso di seppellire vive queste persone con pene lunghe ed esemplari. La loro reclusione dovrebbe funzionare come intimidazione e monito per chi ancora oggi si schiera contro questo modello di sviluppo e contro i grandi poteri che governano il mondo proponendo ricette economiche assurde. A questo attacco rispondiamo aprendo nuovi terreni di riflessione e d’azione, di confronto e di scontro, creando ponti, andando oltre le mura e le sbarre per cercare di capire cos’è il carcere. Perché dietro a quelle sbarre potrebbe esserci ciascuna di noi.

AVANZI DI GALERA propone un’evasione di vissuti dal carcere. Una risposta alla necessità di parlare di cos’è la prigionia, e di come vi si può resistere attraverso un percorso a tappe forzate. L’ingegno, l’umanità, l’esperienza di chi è dentro verranno trasmessi a chi, fuori, vuole conoscere questa brutale realtà, e vuole combattere per contrastarla.

Vieni domenica 16 dicembre in Cox 18, aiutaci a sostenere la campagna di raccolta fondi per i condannati di Genova lanciata da Supporto Legale.

Vai su www.supportolegale.org o direttamente su http://www.buonacausa.org/genovag8 e fai sentire a tutte e tutti la tua e la nostra solidarietà!

web: avanzidigalera.noblogs.org // info e prenotazioni: avanzidigalera@inventati.org // pagina fb: avanzidigalera

+ KAOS

SABATO 15 DICEMBRE

Ore 21.30
Presentazione del libro +KAOS – Autistici/Inventati, 10 anni di mediattivismo & hacking (Agenzia X Edizioni)

In parallelo, proiezione di video e interviste, un “ritorno al futuro” della storia di Conchetta, con Richard Stallman, Hakim Bey, Mutoids, Piazza Virtuale, KaosGame…

Ore 24.00
Cox18 All Stars DJset
I Dj che hanno suonato negli ultimi 20 anni in Conchetta si alterneranno in consolle:
Alesh, BabaX, Cyberone, Enzima, Fossile, Manuel, Mao, Marione, Nebbia, Painè, Paolone, PandaJ, Ricky, Roboso, Robx, Selector, Stanley,  Ubi Broki, U_net,
e tanti altri…

 

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Mercato dell’autoproduzione e di prodotti biologici

DOMENICA 2 DICEMBRE 2012

TERRE IN MOTO, rete milanese dei mercati agricoli e delle autoproduzioni

ore 11.00 inizio mercato

ore 11.03 Dalla Parte Della Terra – “Workshop su Consumo di suolo agricolo e sottosuolo nella pianura padana tra logistica, stoccaggi e infrastrutture”
Per maggiori informazioni sul programma della due giorni “Dalla Parte della Terra”, che si terrà a Milano l’1/2 dicembre: http://www.inventati.org/climatecamp

ore 13.00 pranzo: ai fornelli i cuochi di coox18

ore 16.30 laboratorio per bambini “colori a penzoloni”

 

Consumo di suolo agricolo e sottosuolo nella pianura padana

DOMENICA 2 DICEMBRE 2012
ore 11.00 – Cox 18, via Conchetta 18

DALLA PARTE DELLA TERRA – Workshop 5
Consumo di suolo agricolo e sottosuolo nella pianura padana tra logistica, stoccaggi e infrastrutture

Nota introduttiva
La nostra opposizione all’attuale processo di “Consumo di suolo” deve accompagnarsi a un approfondito riconoscimento delle funzioni che il territorio obiettivamente deve svolgere. Il suolo ha infatti diverse funzioni:
A) Costituisce la piattaforma per della vita degli esseri umani: in questa funzione dovrebbe essere oggetto di una urbanistica partecipata;
B) Garantisce il fondamento delle comunicazioni: in questo senso è oggetto di una logistica razionale;
C) Garantisce la produzione delle materie prime, in particolare alimentari: in questo senso è oggetto delle scienze agricole ed estrattive, ma anche delle forme di gestione alternativa elaborate nel quadro di esperienze quali quelle dei Gruppi di acquisto solidale, dell’orticoltura alternativa ecc.
D) Deve permettere la garanzia della sicurezza ambientale, della salute umana e la ricostruzione dell’integrità della natura (aria, acqua, suolo, sottosuolo, biosfera ecc.): in questo senso è oggetto delle scienze della terra e dell’ecologia come scienza ambientale.
L’equilibrio tra queste funzioni è oggetto della politica. Resta da decidere se questa deve essere orientata dal profitto come avviene attualmente o da una razionalità fondata sui bisogni sociali.

Il Workshop, che si svolgerà nel quadro delle giornate del Forum Dalla parte della Terra del 1-2 dicembre, è previsto per discutere questo ordine di problemi, raccogliere gli opportuni elementi di informazione, confrontare le esperienze di studio e di lotta in atto. Sostanzialmente si propone compiti di
– documentazione: raccogliere, organizzare, comunicare materiali utili e favorire scambio di opinioni e discussione;
– informazione: raccogliere informazioni sui principali problemi ambientali della regione e sulle vertenze in corso;
– intervento: favorendo il contatto operativo tra i comitati che se ne occupano.
A livello di prima osservazione ci sembra che i principali temi debbano essere:
1 Dissesto idrogeologico: problema in gran parte da indagare che nella nostra regione si manifesta con le frequenti esondazioni, in particolare del Seveso, e con il rialzo della falda freatica. In questo contesto va valutato anche il proseguimento della campagna sull’acqua, in riferimento ai temi della attuazione del referendum e del contrasto contro la Multiutility del Nord.
2 Sistema autostradale: Tem, Brebemi, Pedemontana, quarta corsia A1 Lodi-Barriera di Milano, comprese le realizzazioni dei grandi complessi intermodali di Melzo-Vignate, in relazione con i comitati sorti su questi problemi.
3 Difesa dei Parchi: Parco agricolo sud, Parco delle Groane, ecc.
4 Attenzione al sottosuolo: in particolare al problema degli stoccaggi di metano in aree lombarde densamente abitate;
5 E alle discariche, cave ecc. come la questione della discarica di amianto di Cappella Cantone.

http://www.inventati.org/climatecamp
http://www.noexpo.org

Una serata a sostegno di Radio Blackout

VENERDÌ 30 NOVEMBRE 2012
dalle 19.30

h. 19.30 – raccontare le lotte – fare radio tra Torino e Milano
incontro con alcuni redattori di radioblackuot di Torino e di Radiocane di Milano

h. 23.00 serata danzante con i DJ della Blackout Tribe!
tra funk – reggae – rock n roll – punk – elektro

+ sottoscrizione benefit blackout / distro / banchetti / bar

Presentazione di “Connessioni”, Per la lotta di classe

GIOVEDÌ 29 NOVEMBRE 2012
ore 21.03

Calusca City Lights (via Conchetta 18)
presenta la (nuova) rivista
“Connessioni”, Per la lotta di classe, n. 2, 2012

Per l’occasione, la redazione di “Connessioni” così riassume le problematiche intorno alle quali sta riflettendo:

Nessuno può dire che cosa succederà.
Questo meccanismo di accumulazione sembra non funzionare più, ma ciò non produce un crollo, bensì l’avvio di una fase di declino più o meno lenta. Abbiamo a che fare di fatto con la decadenza storica di un modo di produzione e quindi con processi di involuzione di lungo periodo.
L’indefinito periodo di stagnazione, in cui ci troviamo ormai da quarant’anni, può subire inaspettate e improvvise accelerazioni. La rivolta di per sé non è sufficiente per opporsi, deve coinvolgere i settori produttivi della società. Il modello di disgregazione, in fondo, è quello già visto all’opera durante la crisi sovietica: disfunzionalità totale del sistema, usura della struttura materiale della produzione e logoramento delle risorse produttive della società, che del resto già si manifestano nelle forme più svariate (black-out energetici, disastri ferroviari, incapacità di risposta a catastrofi naturali ecc.), fino ad arrivare a un punto in cui lo stesso valore d’uso delle merci viene posto in discussione.
Se questo è lo scenario complessivo, possiamo tentare di individuarne le cause o le manifestazioni senza, per il momento, distinguere fra le une e le altre. Accenniamo soltanto alle principali :
1) I limiti che il rapporto capitalistico pone all’introduzione di nuove tecnologie nei settori portanti della produzione fino a configurare un vero e proprio limite allo sviluppo. Vi è una tendenza al blocco degli investimenti, mentre ricerche empiriche dimostrano che l’introduzione della microelettronica nei settori produttivi segna il passo, determinando un ristagno nella produttività. Come conseguenza di tutto ciò abbiamo un aumento dell’orario di lavoro.
2) La crescita incontrollata del capitale finanziario speculativo richiede un flusso netto positivo di denaro che viene sottratto all’accumulazione, determinando, di conseguenza, la riduzione forzata dei costi di produzione attraverso l’uso intensivo di capitale fisso e forza-lavoro. La tendenza è verso un sistema a riproduzione semplice in cui i profitti non vengono accumulati ma escono dalla circolazione del capitale produttivo.
3) La spettacolarizzazione della politica cresce continuamente in maniera direttamente proporzionale alla sua impotenza. Nessuno sa esattamente cosa fare per favorire una improbabile “ripresa”, mentre i politici perseguono il loro arricchimento personale. La sensazione di impotenza coinvolge di fatto anche la politica “rivoluzionaria” o “antagonista”.
4) Effetti sociali della decadenza sono la disgregazione sociale, la scomparsa della società civile e delle classi agenti. Sorge un nuovo comunitarismo; al posto della vecchia comunità operaia si formano comunità etniche, comunità di interesse legate allo scambio, comunità residenziali che danno accesso a uno stile di vita, comunità virtuali nelle reti informatiche.
5) Cresce l’importanza del controllo del sapere e della scienza. Senza la rottura di questo controllo un cambiamento radicale non sembra possibile. Cresce parallelamente la necessità, in situazioni di crisi estrema, di un’alleanza fra classi subalterne e strati di lavoratori tecnico-scientifici interni alla produzione.

cox18