DOMENICA 01 LUGLIO 2018
DALLE ORE 14,00
TORNEO DI BASKET AUTOGESTITO
Presso Parco Baravalle in Via Tabacchi
Incontro aperto di discussione + Spritz LOST
Incontro aperto di discussione sul LOST
Cerchiamo di tirare le fila sui primi due cicli e di gettare le basi per gli incontri successivi.
Alle 19.30 SPRITZ di autofinanziamento
https://lost.noblogs.org/
2-giorni al Giardino Primo Moroni di Via Conchetta (angolo Via Troilo):
???? missin red
???? pres. film “FAME” di Angelo Milano e Giacomo Abbruzzese
???? Ampparito (Murale work-in-progress)
???? Dj Napalm & Dj Mate
???? pres. “Vicolo Calusca” di Umberto Lucarelli
✶Sabato 16 Giugno
h 17:00 – 21:00
Dj Napalm + Dj Mate (aka Bestie Boys)
+ aperitivo
h 21:00
presentazione film documentario
“FAME” (2017)
di Angelo Milano e Giacomo Abbruzzese
Documentario sul Fame Festival, festival randagio di arte pubblica, illegale e senza sponsor di Grottaglie, con artisti tra i quali Blu, Conor Harrington, Ericailcane, Os Gemeos, Escif e Vhils.
Il documentario racconta perchè il festival è finito al momento di massimo successo.
https://cfye.com/fame- festival-grottaglie-6710
http://www.cinelapsus.com/ fame-2017-di-giacomo- abbruzzese-e-angelo-milano/
✶Domenica 17 Giugno
h 17:30
presentazione
“Vicolo Calusca”
di Umberto Lucarelli
Parteciperanno: Umberto Lucarelli, Marco Passeri, Tommaso Spazzali, Davide Steccanella
Letture: Luca Passeri, Alessandro Ferrara
Ci sono fiori che aspettano anni prima di sbocciare, gesti che per compiersi necessitano di una vita, così questa biografia di Primo Moroni esce a distanza di vent’anni dalla sua scomparsa.
A ben guardare, però, non si tratta di una biografia, o non si tratta solamente di una biografia.
Il materiale che esce dalla penna di Umberto Lucarelli è un denso spaccato di un pezzo di storia recente che qui è vagliato attraverso lo sguardo presente e attento dell’autore. Le sue parole occupano
quarant’anni di storia attraversando quel lasso di tempo che ha portato la città, Milano, a trasformarsi da teatro di un conflitto sociale aspro ma al contempo espressione di grandissima vitalità ed energia, in simulacro di locali dove, come proprio Primo diceva, si vendono “vino e panini senza amore e senza memoria”.
Qui invece la memoria è la vera protagonista. Non si tratta però di quell’attività rigorosa che a posteriori cerca di ricostruire nessi di causa ed effetto ma piuttosto di quel lavorio complesso del ricordare che si nutre di affinità e sentimenti, che si permette repentini scarti temporali, capriole nel tempo e nello spazio in cui si palesa, così, la presenza di uno sguardo dell’oggi sul passato. Vicolo Calusca è un libro sulla memoria.
h 19:00 – 22:30
missin red
+ aperitivo
Presentazione del libro: L’ETERNO VIAGGIARE – The Balkan Express Journey di Roberto Sallustio
presso la saletta APM della Calusca City Lights c/o CSOA Cox 18
Roma. Fine luglio. Gli esami universitari sono terminati, finalmente si torna a casa per le tanto
attese vacanze. Due amici si salutano come fanno ormai da anni: uno scambio di regali,
qualche battuta al volo e un ciao impregnato del profumo della bella stagione.
Passano sette anni prima che i due incrocino nuovamente i loro sguardi. Il primo giorno di
novembre di un anno complicato ma al capolinea, zaino in spalla e con una foto
meticolosamente conservata nella tasca interna del suo cappotto, il protagonista decide di
intraprendere un viaggio. Per raggiungere lei. Parte dal Nord-Est Italia, attraversa gran parte
della penisola balcanica e giunge in una piccola località costiera del Montenegro. Ma perché
un’attesa così lunga? La vitale voglia di riabbracciarla, “rallentata” da brevi permanenze in
alcuni luoghi simbolo della ex Jugoslavia, è la matrice che fa di questo viaggio un vero e proprio
Balkan Express Journey, attraverso il quale vivere e rievocare emozioni, sentimenti, ricordi.
Live on Stage: HUGO RACE & MICHELANGELO RUSSO + Violetta DelConte-Race
Un disco di blues, nel nome di John Lee Hooker a un secolo dalla sua nascita, per parlare non solo di blues, ma del dolore, dell’anima nera, dei cupi anfratti dell’esistere, dei demoni che ognuno si porta dentro. Un disco che scende spietato e senza alcuna concessione verso l’essenza stessa della musica del diavolo. I due musicisti australiani dilatano i tempi, con le eccezioni di Love Blues e The World Today, i brani durano tutti fra i 6 e i nove minuti, come se da ogni canzone volessero estrarre ogni stilla di sangue e sudore, di pathos e sentimento. Per questo non cedono ad alcun virtuosismo, alcun autocompiacimento, Hugo Race e Michelangelo Russo hanno realizzato un disco come se stessero officiando una cerimonia spirituale nella quale la celebrazione e l’atto d’amore verso il blues e uno dei suoi massimi esponenti diventano un viaggio verso le radici più profonde della musica del Delta, del popolo che l’ha creata, dei sentimenti che la attraversano, della vita vissuta che pulsa in ogni nota. C’è un rispetto oseremmo dire religioso, sacrale nel modo in cui si avvicinano alla musica, alla figura, alla vita di Hooker, un rispetto che traspare sin dall’inizio, nei primi due minuti strumentali della meravigliosa Hobo Blues, un’arcana solennità, una liturgia proveniente da misteriose lontananze venata di inquietudine.
Una strumentazione essenziale, chitarra, stompbox, armonica, effetti elettronici, più la voce bastano per creare un universo sonoro di rara profondità e bellezza, una bellezza struggente e perfino drammatica, ma da cui è difficile staccarsi e impossibile non restarne affascinati e incantati. L’armonica ha il suono delle ferite e delle lacerazioni, la stompbox batte come i palpiti di un cuore in tumulto, l’elettronica stravolge i suoni, li proietta in una dimensione atemporale, carica di ansia e mistero, ogni nota della chitarra rimane nell’aria vibrante ed evocativa, il suo suono affonda nelle acque del Mississippi e nella polvere del Sahara, là dove tutto è nato. Della voce di Hugo Race abbiamo più volte parlato elogiandone la grande e profonda forza espressiva, ebbene stavolta il suo talking blues è così evocativo, ipnotico, intenso da lasciare senza fiato, ogni parola sembra rimanere a volteggiare nell’aria prima di penetrare dentro la nostra anima e scuoterla sin nel profondo.
Delle otto straordinarie canzoni di questo “John Lee Hooker’s World Today” due almeno, a nostro parere, meritano di essere citate: la lancinante, sferragliante Hobo Blues, autentica epopea del nomadismo e della frontiera, della solitudine, della nostalgia, la stompbox batte il tempo monotono di un treno a vapore, l’armonica evoca il fischio dello stesso treno che lacera il silenzio della notte, i suoni trattati da Michelangelo Russo raggiungono nel finale l’aspra durezza dell’industrial; la dolorosa Decoration Day, qui la voce di Race si fa più scura che mai, un recitativo intriso di attonita sofferenza, su tutto il brano volteggiano le ali scure della crudele e implacabile falciatrice, l’atmosfera si fa più intima e raccolta, l’armonica iniziale langue sfinita, gli effetti elettronici e le note gelide della chitarra sono permeate del mistero scandaloso della morte. Se non siamo di fronte a un capolavoro, ci siamo almeno molto vicini.
I pomeriggi dei bambini e delle bambine presenta:
SALUTO AL SOLE – Grande festa di fine anno… evviva, la scuola e’ finita!
ore 18,30 Dj Set: Calamity Jade & Vaitea con Cena Buffet
ore 21,00 Presentazione del libro: STAND 4 WHAT! – Razza, rap e attivismo nell’America di Trump (AgenziaX) di U_Net con U_Net e Marco Philopat
AY NICARAGUA NICARAGÜITA
Daniel Ortega: la triste parabola di un ex guerrigliero al potere
Un dialogo a viscere sul tavolo con ROSELLA SIMONE appena tornata dal Nicaragua
Vorrei parlare del Nicaragua, delle motivazioni che hanno scatenato una insofferenza che inizia nel 1990 ma che si intensifica con il ritorno di Daniel Ortega e consorte al potere nel 2007. Del “Movimento degli studenti 19 aprile”, delle sue ragioni e delle sue richieste. Ma soprattutto vorrei discutere sul potere così corruttore da trasformare un guerrigliero in despota, e non succede solo in Nicaragua. Del potere che allontana così tanto dalla realtà che vive la gente comune da perdere i contatti e finire per pensare di poter rabbonire la voglia di giustizia regalando a “poveri” contadini qualche lamina di zinco con cui coprire il tetto. Di soddisfare la fame di conoscenza dei giovani offrendo una scuola gratuita che non insegna e pensando che basti una propaganda ben orchestrata e il possesso di tutti i mezzi di comunicazione per tacitare il malcontento. “Il cellulare è la mia arma” dicono, per ora, gli studenti della Upol (il politecnico di Managua) e l’hanno usata molto e bene. E anche di questa sinistra, romantica a parole e opportunista di fatto, che non osa prendere posizioni e neanche informarsi… Certo, ci possono giocare dentro molti fattori e molti interessi; a noi però il compito di non lasciarli soli, almeno cercare di capire.
SETTANT’ANNI DI NAKBA PALESTINESE
Cena benefit e incontro-discussione con Mohammed Younis, Shlomo Sand, Jeff Halper
Per la cena si prega di prenotare: libreriacalusca@yahoo.it
NAKBA
VISTI DALL’ALTRA PARTE: SETTANT’ANNI DI NAKBA PALESTINESE
29 maggio 2018, ore 15.00
SEMINARIO
Partecipano:
SHLOMO SAND
Professore di Storia contemporanea, presso l’Università di Tel Aviv
“La creazione della narrazione sionista”
ARTURO MARZANO
Università degli Studi di Pisa
“Gli eventi del 1948: fra storia e storiografia””
JEFF HALPER
Antropologo, cofondatore e direttore dell’Israeli Committee Against House Demolitions (ICAHD)
“Operatori di base nella fase post-sionista: la lotta contro la demolizione delle case come esempio”
OREN YIFTACHEL
Professore di Geografia politica, presso l’Università Ben Gurion del Negev
“Israele come etnocrazia: ebraizzazione del territorio come pratica di esclusione a danno dei palestinesi”
Coordinano:
MARCO GEUNA
Professore di Filosofia politica, presso l’Università degli Studi di Milano
MOHAMMED YOUNIS
Architetto e urbanista
Il seminario è presentato dall’Assemblea della Statale
https://it-it.facebook.com/AssembleaStatale/
ed è organizzato a cura di Calusca City Lights
libreriacalusca@yahoo.it