VENERDI’ 25 FEBBRAIO 2022
ORE 18,30
Presentazione del libro: SCHIAVI NELLA CITTA’ PIU’ LIBERA del mondo – La storia dei Raf Punk di Laura Carroli
Quanto ti tocca pagare di ticket?
Quanto hai aspettato per l’ultima visita specialistica?
Come va con il tuo medico di base?
Che fine ha fatto la medicina territoriale?
parleremo di tutto questo e presenteremo il primo numero del bollettino sulla salute
Bollettino_Sanita_24 Gennaio 2022
sabato 26 febbraio dalle 10,30
Anfiteatro Martesana
via Agordat/naviglio Martesana
in caso di pioggia ci si trova a Casa Crescenzago – in Piazza Costantino
“The Living Room” aka “La Stanza dei Vivi”, ospiterà:
Tovi-800, Lester Mann, Ugo Piazza, Kamee, Angelo Pappas, Cittogramma
MERCATO AGRICOLO E DELLE AUTOPRODUZIONI
ore 11,00 apertura mercato
ore 13,00 pranzo a cura di Coox18
Nell’immaginario sociale la fine della guerra significa pace.
In realtà la sconfitta politica degli USA e degli alleati Nato, Italia compresa, dopo vent’anni di barbarica occupazione dell’Afghanistan, sta generando contraddizioni che incrementano la tendenza verso la guerra tra i capitalismi fondamentali che opprimono il mondo.
Ci riferiamo alle ridefinizione degli equilibri nell’Asia Centrale tra USA, alleati occidentali, Cina e Russia, e tra i comprimari come India e Pakistan; agli effetti nei rapporti tra le classi all’“interno” di questi paesi; all’aggiornamento delle politiche di riarmo già in corso.
Uno scenario in cui il proletariato e le masse oppresse afgane e asiatiche, occidentali, come pure russe e cinesi, non hanno alcun fronte o alleato da sostenere, ma solo un’autonomia e un’indipendenza da conquistare contro lo sfruttamento e la guerra.
Nell’immaginario sociale la fine della guerra significa pace.
In realtà la sconfitta politica degli USA e degli alleati Nato, Italia compresa, dopo vent’anni di barbarica occupazione dell’Afghanistan, sta generando contraddizioni che incrementano la tendenza verso la guerra tra i capitalismi fondamentali che opprimono il mondo.
Ci riferiamo alle ridefinizione degli equilibri nell’Asia Centrale tra USA, alleati occidentali, Cina e Russia, e tra i comprimari come India e Pakistan; agli effetti nei rapporti tra le classi all’“interno” di questi paesi; all’aggiornamento delle politiche di riarmo già in corso.
Uno scenario in cui il proletariato e le masse oppresse afgane e asiatiche, occidentali, come pure russe e cinesi, non hanno alcun fronte o alleato da sostenere, ma solo un’autonomia e un’indipendenza da conquistare contro lo sfruttamento e la guerra.
Per partecipare alla teleconferenza scrivete a:
centrodocumentazionecontrolaguerra@inventati.org vi invieremo il link e i riferimenti per partecipare
Centro di documentazione contro la guerra informazioni, materiali e analisi per opporsi alla barbarie del capitalismo decadente, contro il terrorismo di stato occidentale e russo, contro il terrorismo del cosiddetto “islamismo radicale”
SLAMX 2021
Slam X 2021 – City light virus – propone 3 giornate che si svolgeranno sempre all’aperto.
Venerdì 10 dicembre in Torkiera, sabato e domenica 11 e 12 dicembre in Cox 18. la serata del sabato si concluderà con una camminata poetica con tutti gli ospiti che attraverserà le vie della movida del quartiere Ticinese, in collaborazione con il collettivo DCPM.
La finale del premio Dubito sarà effettuata sabato 11 dicembre dalle 21.00 alle 23.00 e verrà trasmessa anche in streaming.
Streaming:
Guarda su https://live.autistici.org/#slamx2021
Ascolta su Cox18Stream all’indirizzo http://ice.normail.org:8000/master
Dopo le strofe per la catastrofe che l’avevano preannunciata, dopo l’ode ai pipistrelli che hanno bloccato il sistema per qualche mese, in questo nuovo anno che sta per finire c’è spazio solo per l’irrazionalità.
Si riflette poco, si naviga a vista, si cammina insieme raramente, si balla con mille ritmi discordanti. Ci si pesta i piedi, ci scontriamo uno con l’altro per cercare di non finire al seguito del trenino degli idioti. Ognuno di noi è sottoposto a percorsi esistenziali incerti, alcuni rapporti, gesti e pensieri sono stati accantonati, altri ricostruiti da zero. Quando il faticoso dibattito collettivo riesce ad abbozzare un discorso sensato, l’urgenza successiva sembra farlo dimenticare. Evidentemente le situazioni traumatiche generate dalla pandemia e dalla minaccia di estinzione necessitano tempi di recupero diversi per ognuno di noi. Nel frattempo…
Anno 2021, come nel famoso film di Chaplin Le luci della città si sono riaccese sulla pomposa cerimonia di riapertura e nello strappare il velo alla statua “Pace e prosperità”, sulle ginocchia della dea giustizia non solo stava ancora dormendo un senzatetto, ma anche i corpi disorientati delle coscienze critiche.
Eppure il virus ha saputo far luce sulla crisi sistemica e sul fallimento delle politiche dell’emergenza è stato in grado di allertarci sulla probabile svolta neofeudale dei governanti ed è riuscito pure a indicarci l’unica possibilità che ci rimane, cioè quella di un’estesa socializzazione delle ricchezze, a partire dalla liberazione dei brevetti di big pharma.
Invece si fa fatica a discutere persino sul valore politico di controllo e non sanitario del lasciapassare.
Dove sono finiti i lumi della ragione?
City lights virus è il titolo di questa nuova edizione di Slam X e della finale del Premio Dubito, un elogio a tutto ciò che illumina le strade delle città, come la famosa libreria di San Francisco e tutte le librerie indipendenti che resistono come oasi al led nel buio dell’ignoranza e della superficialità, con il loro slogan virali di conoscenza DiY: apri le pagine e leggi.
City lights virus è anche un richiamo al pensiero critico e radicale del movimento beat che riuscì a segnare indelebilmente un tempo dominato dal maccartismo e dalla ricostruzione dopo la seconda guerra mondiale, un tempo che assomiglia in qualche suo aspetto distopico al nostro presente.
“Il linguaggio è un virus da un altro pianeta” scriveva William Burroughs, il più visionario tra i beat. Non sappiamo da dove provenga il virus, non sappiamo da dove provenga il linguaggio e il lavoro culturale sugli immaginari eretici, forse davvero da un altro pianeta, a noi resta il compito di metterci al servizio di chi progetta un piano per cambiare la modalità di produzione dei simboli e parteggiare per chi ricerca un nuovo spazio di solidarietà radicato nei tempi lunghi delle lotte per l’emancipazione umana.
Pace nei tuguri e guerra nei palazzi
Famiglie frantumate, strutture dei lavoratori spaccate, ogni associazione politica, culturale, religiosa e sociale è in subbuglio. Le comunità si sono incrinate al loro interno, è difficile pensare con la propria testa, impraticabile entrare nella testa degli altri, impossibile l’agire unitario per capire quale sia la strada da percorrere.
Una comunità rotta che cerca una via d’uscita tra chi si è trasformato in guardiano inflessibile dell’ordine sanitario e chi intravede in tutto ciò un piano tattico per una svolta totalitaria.
Eppure questa situazione non viene dal nulla, è piuttosto l’esito di una serie di altre crisi, ingiustizie, guerre e schiavitù. Crisi basate sull’idea che alcune persone valgono di più e quindi hanno il diritto di rubare alle altre.
Lo abbiamo sempre saputo che dietro a tutto ciò c’era un sistema, quello del capitalismo, che prima o poi avrebbe intrapreso una curva discendente e lo avrebbe fatto in maniera repentina. Ora, all’alba del suo crollo definitivo, come ultima mossa per sopravvivere, è chiaro che stia cercando di circondare e chiudere gli spazi di autonomia delle nostre menti e dei nostri corpi. Spazi di autonomia che devono essere invece ricreati a partire dai tuguri, dove al posto di litigare ci sarebbe da individuare quali palazzi colpire. Oltre a quelli della sanità privata, ci sarebbero per esempio i palazzi, ma anche locali, bar e birrerie della cosiddetta movida, dove si perpetua lo sfruttamento del bisogno di socialità con l’ennesimo cocktail venduto a caro prezzo e dove si propone lo zero assoluto in termini culturali.
Mai niente di cui parlare insieme, mai niente di unificante, mai niente che possa richiamare il fuoco che ci unisce nella notte, dalla notte dei tempi.
Un fuoco che Slam X, dall’8 al 12 dicembre, tenterà di riaccendere con le scintille della critica attraverso il suo approccio controculturale con la letteratura, la poesia e la musica.
Il male
Qualche settimana fa Bifo ha scritto: “… mi scoraggia soprattutto la riduzione semplice semplice: se c’è il male ci deve essere una volontà che produce il male. Invece no. Il male c’è, eccome, ed è forse il prodotto di un’evoluzione che ha deciso di togliere di mezzo questo animale intelligente ma idiota che si chiama uomo. Non lo so da cosa il male sia prodotto. So che ha vinto.”
Grossa grassa pelosa visione del male è una poesia di Lawrence Ferlinghetti che più volte abbiamo recitato nelle vie del male della movida milanese.
Male male male male
Il mondo è male
La vita è male
Tutto è male
Una delle originalità del Premio Dubito è sempre stata quella di portare la sua poetica in giro per le strade e le piazze delle città, a partire dal 2015 con la camminata performativa delle “Cabine in via di estinzione” organizzata dal collettivo Tempi diVersi, proseguita poi in altre occasioni, come per esempio in quella dedicata al poeta Nanni Balestrini all’uscita del confinamento nel maggio 2020.
Un anno dopo, in omaggio al libraio e poeta beat morto a 101 anni nel febbraio scorso, abbiamo proposto insieme alla Calusca City Lights il “Ferlinghetti Corner”, una serie di riunioni, in zone temporaneamente autonome all’aperto, di libera recitazione di poesia con musica. Nel frattempo il comune di Milano ha voluto distruggere un anfiteatro in pieno centro, in via Porlezza, su richiesta di una multinazionale che aveva acquistato e ristrutturato un palazzo posto di fronte. In quel piccolo anfiteatro finivano spesso i nostri percorsi di poesia in strada. A quel punto si è formato il collettivo DCPM (Diritti Persone Cultura Musica) che ha realizzato una serie di incontri casuali di libera espressione artistica in altri anfiteatri e spazi pubblici della città.
ore 11,00 apertura mercato
ore 13,00 pranzo a cura di Coox18
Discussione collettiva che ha lo scopo di aggiornare le riflessioni sul tema, nella complessità crescente dei tempi presenti.
Parteciperanno alla discussione, Simona Bonsignori, Christian Marazzi, Cristina Morini, Tiziana Villani.
Al dibattito farà seguito un momento conviviale, con un pranzo sociale
Continue reading Prendiamo corpo | Ripensare l’azione, la politica, l’etica / 06-11-2021
L’annosa “Questione Russa” con Yurii Colombo
Il relatore affronterà il tema a partire dai suoi due ultimi lavori:
URSS, UN’AMBIGUA UTOPIA. Cause e conseguenze del crollo dell’impero sovietico [Massari editore, Bolsena (VT), 2021]
LA SPADA E LO SCUDO. I servizi russi dal KGB a Putin (OG, Torino, 2021)
L’incontro si articolerà in due parti:
– la prima dedicata a un esame del corso storico-politico dell’Unione Sovietica, alla luce dei fatti e dei più recenti e significativi contributi del dibattito sulla “natura sociale dell’URSS”
– la seconda dedicata a un’informazione sulla Russia d’oggi, in particolare sui vent’anni di Putin.
In entrambe le parti il relatore attingerà a una ricca base documentaria in lingua originale e agli ultimi frutti della ricerca a livello internazionale, due termini di confronto di cui in Italia si avverte crudamente la sostanziale assenza.
La giornata si concluderà, dopo un consistente aperitivo, con la proiezione di un film di culto:
IL SOLE PALLIDO DEL DESERTO (1970, sottotitolato in italiano)
uno spaghetti-western (in realtà eastern) ambientato durante la guerra civile russa 1918-1921.