SABATO 07 MAGGIO 2016
ORE 23,00
Live On Stage:
ANTARES
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TITOR
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MALCLANGO
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MALCLANGO
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.::PROTEST MUSIC LIVE SET::.
.::Words: u.net::.
.::Music: DJ Stile::.
u.net & DjStile tornano con un nuovo live set che alternerà parole e conscious music per descrivere il movimento Black Lives Matter e il nuovo attivismo di base negli Stati Uniti.
Protest Music Live Set è basato sull’istant book “Don’t Believe the Hype”.
Un’istantanea sulle tensioni razziali, sulle politiche di contenimento e repressione e sulla nascita di nuove forme di attivismo di base che da qualche anno fanno ribollire di energie le strade delle comunità di colore nelle grandi metropoli statunitensi. Le cronache televisive e giornalistiche di e su quei giorni offrono analisi tanto dettagliate e pericolosamente superficiali quanto l’attenzione e la memoria sul caso specifico o sui singoli episodi di brutalità poliziesca. Una volta terminato il clamore degli eventi, le telecamere si spengono e d’un tratto tutto scompare. Di ciò che rimane sull’asfalto nessuno è interessato; almeno sino all’assassinio successivo, sino alla molotov successiva.
Laboratorio per bambini: Tutti dentro la pancia della balena
Calusca propone:
SPUNTI PER LA DISCUSSIONE – La questione libica, la guerra, i migranti
Calusca propone La questione libica, la guerra, i migranti (secondo incontro)
REPORT DELL’INCONTRO DEL 7 APRILE
Nella prima serata si è cercato di cominciare a fissare dei temi da condividere per affrontare le questioni legate alla guerra.
1) Nesso tra guerra interna (della borghesia contro il proprio proletariato) e guerra esterna (tra imperialismo e borghesie avverse), esigenza di sviluppare questi due termini della problematica in tutti gli aspetti (politico, legislativo, ecc.).
2) La guerra ha sempre determinazioni che traggono origini nell’economia, ma la fase della crisi che stiamo attraversando vede venire meno il sistema di equilibrio fra gli Stati e l’assetto che l’ordine dopo il secondo conflitto mondiale si erano dati i vincitori. Il marasma sociale e la disgregazione che ne derivano, pongono la necessità di approfondire il nesso tra quello che potremmo definire “guerra civile di bassa intensità” o “guerra civile preventiva” all’interno delle metropoli imperialiste, e le guerre vere e proprie, apertamente combattute, che in aree sempre più vaste del mondo producono morte e distruzione.
3) Il decorso e lo sviluppo della guerra (e della crisi), in questa fase, è intimamente collegato alle due questioni dell’enorme fenomeno migratorio in corso e del “radicalismo islamico”. Sono due argomenti che intendiamo sviluppare per favorire la comprensione della situazione attuale.
4) Nel prossimo incontro, partendo dalla situazione paradigmatica della Libia, potremmo cominciare a dettagliare i punti specifici di discussione, per proseguire con una seconda parte dedicata a rispondere alle questioni poste dal flusso dei migranti nei Paesi metropolitani.
Prossimo incontro: mercoledì 27 aprile ore 21
STORIE PARTIGIANE PER PICCOLI E GRANDI RESISTENTI
Le avventure di un cane staffetta partigiano, Fulmine, raccontate da un bambino di quei tempi.
Il racconto sarà seguìto da canti e filastrocche, con la partecipazione straordinaria del Coro Ingrato.
Venite numerosi!
(e ricordatevi una merenda… resistente)
Come sempre, nel cortile del CSOA Cox 18 – via Conchetta 18 Milano
● VIVEK ●
[System Music / Deep Medi Musik / Tectonic ]
https://soundcloud.com/viveksystem
http://www.wearesystem.com/
https://www.facebook.com/viveksystem
● The Hooderz ●
[Abyssal Audio / Phantom Hertz / Subotage Rec.]
https://soundcloud.com/the-hooderz
https://www.facebook.com/thehooderz
● Yodaman ●
https://soundcloud.com/yodaman-3
https://www.facebook.com/Yodaman.MC
Presentazione del libro:
SARÀ UN FILO DI SETA NERO [Edizioni Annares, Genova, ottobre 2015] di Enza Siccardi
Enza Siccardi, classe ’43, imperiese di origine trapiantata a Genova, in
questo libro racconta i punti essenziali del suo personale tragitto dal
dopoguerra a oggi. Partita comunista, si avvicina nel tempo all’ideale
anarchico, fa esperienza delle patrie galere e ne esce con ancora sufficiente
energia da consentirle di non “gettare la spugna”, di non farsi annichilire da
una realtà di cose e persone deludente e deprimente, cercando viceversa
stimoli positivi da proporre agli amici noti e a quelli “in pectore”.