Giovedì 19 novembre
ore 21.30 – Cox18, via Conchetta 18, Milano
Assemblea cittadina per la difesa degli spazi e delle case occupate e il rilancio delle lotte, con particolare riferimento ai minacciati sgomberi di giovedi 26 novembre che riguardano il Circolo dei Malfattori e un appartamento di via Torricelli e l’Ambulatorio Medico Popolare e un appartamento di via dei Transiti.
Pubblichiamo qui di seguito l’appello del Circolo dei Malfattori
APPELLO DAL CIRCOLO DEI MALFATTORI:
a las barricadas!
Siamo alle solite, giovedi prossimo alle 6 di mattina, il 26 novembre 2009, il Circolo dei Malfattori di via Torricelli 19 rischia di essere sgomberato. Superata l’ultima minaccia del 30 Settembre, dopo nemmeno due mesi il Comune torna all’attacco avventandosi non solo sul circolo, occupato dal 1976, ma anche sull’ambulatorio popolare di via dei Transiti, dando loro lo sfratto esecutivo proprio per lo stesso giorno. Come dire, “divide et impera”… hanno pensato bene di fare in modo di ridurre le forze in campo e spianarsi la strada più facilmente aprendo due fronti di allerta nella stessa mattinata.
Ma non si tratta solo di questo; non sono solo le quattro mura che racchiudono questi “esperimenti di libertà” che ci interessano, sebbene siano parte della nostra storia, parlino di tutto quello che è avenuto in 30 anni e ovviamente facciano parte del nostro bagaglio di cultura e di sopravvivenza nel ticinese, quartiere popolare negli ultimi anni dilaniato e stravolto dal mostro della speculazione. Non si tratta solo di affezionarsi ai luoghi.. l’intento repressivo in atto dalla municipalità milanese deve per forza essere letto in un’ottica molto più allagata. La Milano capitale del business, della moda, della velocità, e per contrappasso dello sfruttamento e della repressione, ospiterà tra 5 anni la tanto millantata EXPO 2015 e la Moratti con i suoi scagnozzi, capo del branco De Corato, hanno promesso pulizia e ordine da tutto ciò che non rientra nei canoni della capitale del capitale, questa città tutta gru e cantieri aperti appunto.
Basta anarchici, basta cultura libertaria, basta libera circolazione dei saperi, basta occupazioni, basta sperimentazioni libere e autgestite di spazi, quartieri, vite.
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